14.

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Neymar POV

Passai una buona oretta in compagnia di Leo e Antonella, che si era aggregata di nuovo a noi dopo che finimmo di parlare di quella questione "delicata". Mi guardavo intorno, senza riuscire a trovare Chloé. Era per caso offesa dal mio comportamento? Io non le avevo promesso nulla, dopotutto. Offendersi dopo un paio di uscite e un bacio mi sembrava eccessivo. Leo, però, non era d'accordo con me. Secondo lui avevo sbagliato a baciarla, al di là della questione Bruna: secondo lui le avevo dato modo di pensare a un possibile interesse nei suoi confronti.

Beh, non aveva tutti i torti, fisicamente Chloé mi interessava e non poco: la sua bellezza particolare, con quei capelli lunghi e ramati e quegli occhi di un verde chiarissimo, mi aveva stregato. Ci sarei andato a letto? Molto volentieri, ma non sembrava il caso di concludere il tutto con un'avventura di una sola notte. Sentivo di volerla rivedere, ma non sapevo ancora come e se soprattutto lei volesse lo stesso, dopo quel bacio.

-L'hai vista tu?- sussurrai a Leo, mentre Antonella era impegnata a chiacchierare con la fidanzata di Achraf, che stava facendo "gli onori di casa" insieme al festeggiato.

-No, non mi pare- si alzò dal divanetto, allungano il collo in direzione dell'angolo bar, guardando oltre.

-O forse sì...- continuò. Mi alzai di scatto e guardai nella sua stessa direzione, sentendo il sangue gelarsi nelle vene. Stava bevendo e chiacchierando allegramente con Kylian.

-Ti pareva che non provava a rubarmi la ragazza- dissi tra me e me, ma forse un po' troppo ad alta voce, perché mi beccai un'occhiataccia da Leo.

-La ragazza, Neymar? A che gioco stai giocando?-

-Mi è scappato, insomma hai capito cosa intendo-

Lasciai Leo e Antonella di nuovo soli e mi avviai a passo spedito verso Kylian e Chloé, che avevano appena finito i loro drink. Lei sembrava rilassata, buon per me: almeno non era offesa.

-Ecco dov'eri finita-

Non degnai di uno sguardo Kylian, era già troppo se parlavamo in allenamento. Dalla lite dovuta al mio possibile trasferimento altrove, io e Kylian avevamo tagliato i ponti, comunicando lo stretto necessario utile alla squadra e al calcio. Lui sembrava d'accordo per continuare su quella linea.

Chloé cambiò espressione, volgendomi lo sguardo. Mi sbagliavo, probabilmente non era offesa con lui.

-Dove potevo essere?- rispose seccata.

-Andiamo a casa? Si è fatto tardi-

-Io.. ecco, Kylian mi riaccompagnerà a casa-

-Ah bene, ora che hai conosciuto tutti e puoi decidere chi portarti a letto io non valgo più niente- sbottai. Chloé mi guardava stupita, Kylian scosse la testa in segno di dissenso, massaggiandosi la fronte corrugata.

-Sei ubriaco, Junior- disse poi lui. Mi salì il sangue alla testa e feci per fiondarmi su di lui, ma Chloé rispose prontamente mettendosi tra noi due, bloccandomi il petto con la sua mano. Avrei potuto spostarla con facilità, ma non volevo fare scenate al compleanno di Achraf.

-Verrò con te, basta che ti calmi- mi sussurrò tra i denti. E mi calmai davvero, dopo quelle parole. Mi ricomposi e annuii mantenendo il contatto visivo con Kylian, che era rimasto immobile nonostante la provocazione.

-Andiamo- dissi cupo. Sentii Chloé salutare Kylian, scusandosi per il mio comportamento. Non doveva scusarsi al posto mio, non ero suo figlio, ero responsabile delle mie stesse azioni. Non capii cosa disse Kylian, mi ero già allontanato di qualche metro, mentre Chloé mi seguiva a debita distanza, in silenzio.

Chloé POV

Quella reazione da parte di Neymar mi aveva dato fastidio. Mi aveva messa in imbarazzo davanti a Kylian, che non potevo sicuramente considerare un amico di lunga data, ma era stato così gentile da passare del tempo con me alla festa, nonostante lui conoscesse tutti in quel posto. Si era offerto di riaccompagnarmi a casa, nessuno glielo aveva chiesto e poteva tranquillamente evitare, in fondo chi ero io per lui? Eppure lo aveva fatto, e io avevo accettato. Neymar, poi, probabilmente brillo, mi aveva fatto fare una figuraccia.

Quando salutai Kylian, mi sussurrò all'orecchio di non preoccuparmi. Probabilmente era abituato a quelle reazioni spropositate di Neymar. Andammo via dalla festa senza salutare nessuno, che figuraccia. Neymar raggiunse a passo spedito la sua macchina, entrando dentro e sbattendo la portiera con violenza. Io cercai di essere più delicata, nonostante il sangue mi stesse ribollendo nelle vene per il nervoso.

-Questo è il ringraziamento, vero? Ti porto qui per passare una serata insieme pensi già a chi sarà la tua prossima preda!- sbottò. Prese a pugni il volante, con la macchina ancora spenta.

Sobbalzai sul sedile, non mi piaceva quella versione di Neymar.

-Preda? Ringraziamento? Neymar, per favore, cerca di tornare in te. Non credo tu sia nelle condizioni di guidare-

-Non ho bevuto un cazzo, sono semplicemente nervoso. Posso?-

-Ah, tu- risi per la disperazione -sei tu che hai fatto tutto. Io non ho fatto un  bel niente, se non parlare con Kylian mentre tu eri scomparso, lasciandomi sola sul balcone di una casa piena di sconosciuti!-

-Cosa ti aspettavi, Chloé? Eh? Che ti tenessi la manina per tutta la festa? Hai frainteso tutto!-

-Neymar io non mi aspetto niente! Non capisco perché sei così arrabbiato con me, da un momento all'altro!-

Non rispose. Mise in moto l'auto e partì velocemente verso la strada principale. Incrociai le braccia al petto e nascosi il mio viso tra i capelli, cercando di trattenere le lacrime. Avevo forse sbagliato io? Avevo davvero fatto qualcosa per farlo arrabbiare?

Per circa venti minuti di auto non fiatammo. Lui teneva stretto il volante, fino a farsi diventare le punte delle dita bianche per la pressione esercitata, io lacrimavo in silenzio con il viso rivolto verso la strada. D'un tratto, si fermò nonostante non fossimo arrivati a destinazione.

-Facciamo due passi- disse. Controllai dal display della sua auto l'orario: non era tardissimo, avevamo lasciato la festa abbastanza presto. Se una passeggiata avesse servito a calmarlo, avrei passeggiato fino a Roma a piedi. Annuii asciugando l'ennesima lacrima che rigava il mio viso ed uscii dalla macchina parcheggiata in malo modo a bordo strada.

Si avvicinò a me, afferrandomi la mano. Non era una zona molto frequentata, quella, ma non mi sentivo eccessivamente in pericolo. Forse perché ero con Neymar, forse perché avevo altro a cui pensare in quel momento.

-Mi dispiace- bofonchiò lui.

-Mh?-

-Ho detto che mi dispiace- ripeté.

-Nessuno mi aveva mai trattata così male, Neymar. Nessuno mi aveva mai fatta sentire così in imbarazzo in pubblico-

-Lo so, mi dispiace-

-No, non lo sai. E non credo ti dispiaccia più di tanto- risposi lapidaria.

Lui si fermò di colpo, fermando anche me. Mi fece girare verso di lui, che aveva uno sguardo pentito.

-Io e Kylian non andiamo d'accordo. Vederti con lui è stato un doppio colpo, e tu ti sei trovata ad essere il bersaglio principale della mia frustrazione- confessò a capo chino.

Sbruffai, in seria difficoltà su come comportarmi. Dovevo continuare a essere dura? Dovevo provare a capirlo?

-Io non sono Kylian, Neymar. Io sono Chloé, e credo di non aver fatto nulla, nelle mie intenzioni, con lo scopo di ferirti-

-Hai ragione. Davvero, perdonami. Io non sono così come mi hai visto stasera-

-E come sei, allora? Un momento sei dolce, un secondo dopo sei menefreghista. Neymar.. io... non voglio illusioni. Possiamo essere amici, semplici conoscenti o... non importa. L'importante è che io sappia come comportarmi-

Lui annuì consapevole, poi alzò di nuovo lo sguardo verso di me. Mi baciò, di nuovo, questa volta con più foga rispetto al primo bacio. Poi si staccò da me, mantenendo al minimo la distanza tra di noi.

-Non posso darti nient'altro che la mia amicizia-

In quel momento mi sentii mancare il terreno sotto i piedi.

Unexpected love || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora