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Mentre percorrevo il solito corridoio del secondo piano dell'ospedale, incrociai Bruna che si affrettava a percorrere lo stesso corridoio ma in direzione opposta, con la fronte corrugata e le labbra strette in un'espressione rabbuiata. Quando si accorse della mia presenza si fermò proprio di fronte a me, mettendo le mani sui fianchi e sorridendo beffarda.

-Ho capito tutto, sai?- mi disse. Non capivo a cosa si stessa riferendo, così non risposi. Mi squadrò dalla testa ai piedi, poi si ricompose e proseguì per la sua strada. Strano. Davvero strano. Cosa poteva aver capito? Neymar le aveva forse parlato della nostra strana, improbabile "frequentazione"? non sapevo neanche come definirla, effettivamente. Scossi la testa e raggiunsi la stanza del diretto interessato, dove probabilmente avrei trovato la risposta alle mie domande; lui sembrò sorpreso di vedermi.

-Come mai sei qui?- chiese senza neanche salutarmi.

-Vedo che si sono invertiti i ruoli, di solito sono io a farti questa domanda-

-Sono impossibilitato, non riesco a fare irruzione in casa tua in questo stato- rispose ironico. Era di buon umore, chiaro segno che si stava riprendendo. Risi alla sua battuta e mi avvicinai di più a lui, rimanendo in piedi di fronte al letto.

-Ti avevo mandato un messaggio, probabilmente non lo hai letto. Ho pensato di passare comunque...- misi le mani in tasca e dondolai sui miei piedi in imbarazzo.

-Mi ha fatto piacere, grazie. Il telefono è morto- mi indicò il suo cellulare attaccato alla presa di corrente. Annuii.

-Ehm, ho visto Bruna uscire ora-

-Forse è la volta buona che diamo un taglio a questa storia- rispose lui con fare pensieroso. Lo guardia stranita.

-Mi sono persa qualcosa? Ieri eravate la coppia perfetta-

-Coppia perfetta un cazzo- disse lui -non ha mai funzionato tra di noi-

Decisi finalmente di sedermi sulla solita poltrona scomoda. Neymar sembrava propenso a parlare senza attaccare nessuno, in particolare me, il suo bersaglio preferito negli ultimi tempi. Decisi di approfittare della situazione.

-Vuoi parlarne?-

-No, solite cose. Non voglio perdere altro tempo dietro di lei. Forse... forse sono io quello sbagliato-

-Non capisco cosa tu voglia far intendere-

Neymar mi guardò incuriosito da quella risposta, ma ero io quella che effettivamente non stava afferrando il concetto del suo discorso. Approfondii quel mio pensiero con la speranza di ricavare qualche informazione in più.

-Tu sei un bravo ragazzo, in fondo- una piccola pausa -molto in fondo-

Entrambi ridemmo.

-Ma forse devi trovare ancora la tua strada- conclusi.

-Per te è facile parlare, sei fresca di studi, hai trovato un lavoro a Parigi e hai ai tuoi piedi mezza squadra del PSG-

Lo guardai stranita per via dell'ultima frase. Mezza squadra del PSG?

-Credi che gli altri non ti abbiano notata all'evento di beneficienza? Ramos non faceva altro che fissarti-

-Ma.. Sergio non è sposato?- chiesi imbarazzata.

-Gli occhi sono fatti per guardare, ingenua Chloé- mi fece l'occhiolino.

-Comunque- continuò lui -per quanto possa sembrare perfetta la mia vita, la tua è nettamente migliore. Non puoi capirmi, nessuno può-

Onestamente quella risposta mi diede fastidio. Conosceva davvero poco di me, e si permetteva di giudicare quel poco con così tanta facilità.

-Neanche la mia è così perfetta come sembra, sai?- dissi risentita -mio padre è morto da anni, io e mia madre eravamo sole, abbiamo fatto mille sacrifici per far sì che io trovassi questa fantomatica strada di cui parli con tanta facilità. Le opportunità non cadono dal cielo, te le devi creare, talvolta con delle conseguenze-

Neymar si ammutolì per un attimo e sbarrò gli occhi.

-Cazzo, mi dispiace, non sapevo-

-Non importa. Ma cerca di capire che tutti hanno dei problemi, e piangersi addosso non li risolverà di certo-

-Non mi sto piangendo addosso- si difese lui.

-A me pare di sì. Cerca di capire cosa vuoi realmente e lotta per ottenerla-

Neymar rise amaramente, poi allungò un braccio verso la mia gamba, cogliendomi alla sprovvista.

-Voglio te- soffiò tra le labbra.


Neymar POV

Non sapevo esattamente dove avessi trovato la forza e il coraggio di essere sincero con lei. Quella ragazza faceva uscire il peggio di me, talvolta tramite arroganza ed egocentrismo, talvolta attraverso insicurezza e paranoie. Chloé rimase interdetta e sembrò non sapere cosa rispondere. Fece per aprire la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse.

-Voglio te, Chloé- ripetei.

Lei sospirò e sorprendentemente appoggiò la sua mano sulla mia, senza spingerla via.

-Ti sei appena lasciato con Bruna, non sono passati neanche dieci minuti- appuntò.

-Con Bruna era finita da tempo, ormai. Dovevo solo ammetterlo a me stesso-

-Resta il fatto che io...- si zittì. Sembrò elaborare qualche pensiero nella mente, lasciandomi a bocca asciutta.

-Che tu?- la incoraggiai.

-Io sto... sto frequentando Kylian, ufficialmente- confessò.

Me lo sentivo, soprattutto dopo la conversazione di ieri con Kylian. Nonostante questo, sentii un macigno sul petto. Non ero deluso, o forse sì, non ne avevo idea. È che sentirselo dire a voce, da Chloé in persona, rendeva tutto più concreto.

-Mi hai detto tu di lottare per ciò che voglio-

-Se il tuo lottare significa manipolare la gente, Neymar, stai sbagliando di grosso. So cosa hai gli hai detto ieri, del nostro bacio-

-Ci siamo baciati davvero, entrambi lo volevamo-

-Ma l'hai presentata in un modo diverso da come è andata realmente. Tu hai detto che non significava niente per te, te lo ricordi?- il suo tono era calmo, ma ogni parola era come una lama che trafiggeva la mia pelle.

-Se quella sera fosse andata diversamente, forse a quest'ora ci staremmo baciando di nuovo invece di parlare- sussurrai con voce roca. Notai la pelle d'oca farsi strada sulle sue braccia.

-Non posso... io... io non posso davvero-

-Ma vuoi, vero? Dimmi che mi vuoi tanto quanto io voglio te- con difficoltà alzai il busto per sedermi sul letto. Ero stufo di essere sdraiato tutto il giorno su quel materasso sottile, e in più volevo cercare un contatto con Chloé. I dolori per fortuna erano diminuiti, anche se persistenti. Ma in quel momento avvertivo un dolore diverso: sentivo ogni cellula del mio corpo tentare disperatamente di toccarla, di sentirla accanto a me. Ogni molecola del mio corpo urlava disperata alla ricerca del suo tocco. I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza.

-Chloè...- sussurrai disperato.

Lei si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi, forse cercando di trattenersi. Lo presi come buon segno; mi avvicinai ancora di più a lei senza però toccarla. All'improvviso, sentii le labbra di Chloé sulle mie.

Unexpected love || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora