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*vigilia di natale, quattro giorni dopo il compleanno di Kylian*

-Ney? Hai controllato di aver preso tutto?-

-Non lo avevi fatto già tu?-

Scossi la testa esasperata e divertita. Era la mattina della vigilia di Natale e la casa di Neymar era letteralmente esplosa. Avevamo preparato velocemente le valigie per il Brasile, ma se io avevo prima stilato una lista e preparato i bagagli con un certo criterio, lui aveva lanciato vestiti e prodotti alla rinfusa un'oretta prima della partenza prevista. L'invito di Neymar era esteso anche a mia madre, ma per una serie di questioni preferì rimanere a Roma, probabilmente per l'anniversario della morte papà.

Anche per me non era stato facile decidere di partire, ma dopo tutti gli avvenimenti degli ultimi mesi forse avevo davvero bisogno di staccare la spina per un po'.

-Avanti, Ney! Se hai dimenticato qualcosa potrai comprarlo direttamente lì!- esclamai.

-Uff, d'accordo. Usciamo da questa casa prima che faccia sera-

Valentin lo aiutò a trasportare le valigie verso il bagagliaio dell'auto, mentre io mi sedetti comodamente al mio posto con l'adrenalina a mille. Non ero mai stata fuori dall'Europa, e il Brasile era un ottimo modo per cominciare questa nuova avventura.

-Andiamo, Valentin-

Neymar mi afferrò la mano, sorridendo in modo rassicurante, mentre Valentin ingranava la marcia per uscire dal vialetto di casa. La giornata era fredda e nebbiosa, ma una volta atterrati in Brasile avremmo trovato delle temperature estive, così avevo messo solo lo stretto necessario per andare al mare e fare qualche passeggiata di sera.

-Sei emozionata?-

-Troppo, Ney- appoggiai il capo sulla sua spalla -grazie-

A seguito del litigio alla festa di Kylian, le cose sembravano andare di nuovo per il verso giusto. La realtà era che, come al solito, eravamo rimasti in casa, solo io e lui, ed era davvero difficile fare discussione quando non eravamo con gli altri. La mia paura rimaneva sempre la stessa: non eravamo capaci di rapportarci con gli altri, al di fuori della nostra comfort zone. Forse il Brasile ci avrebbe dato la possibilità di interfacciarci con estranei senza dover per forza tornare a casa la sera infuriati. Neymar sembrava ignorare quella situazione, era tornato il solito di sempre, sorridente e solare.

Raggiungemmo l'aeroporto con relativo anticipo, ma ci fiondammo comunque velocemente verso il jet privato di Neymar: non avevamo vincoli di orari, era questa la comodità di non dover prendere un volo di linea qualsiasi, ma la voglia di partire era tanta per tutti e due. A dire la verità era un po' nervosa all'idea di conoscere la famiglia del mio, cavolo se era vero, fidanzato: probabilmente l'ostacolo principale non sarebbe stata né la madre, né il padre, ma Rafaella, la sorella minore di Neymar. Quei due sembravano inseparabili nonostante la distanza, e al solo pensiero venni invasa dall'ansia. Rafaella si era rapportata con tutte le ragazze di Neymar, da Carol, la sua ex storica da cui aveva avuto anche un figlio, a Bruna Biancardi. Sicuramente aveva delle preferenze, o delle simpatie come sicuramente con Carol, e la paura di non piacere alle persone più vicine a Neymar mi portò a chiudermi in me stessa nell'esatto momento in cui ci accomodammo sulla confortevoli poltrone all'interno del jet.

-Chloé, che hai? Hai cambiato espressione da un momento all'altro-

-Mh? Niente, un po' di ansia per il decollo- mentii. Non avevo voglia di affrontare quel discorso in quel momento.

-Sta' tranquilla, vieni qui- fece segno di raggiungerlo sulla sua poltrona e non me lo feci ripetere due volte. Mi sedetti sulle sue gambe, beandomi delle sue carezze sui miei capelli mentre il pilota avviava il mezzo.

-Io viaggio sempre in aereo, è rilassante, prima o poi ci fai l'abitudine- annuii. Quanto avrei voluto dire che in realtà amavo volare, ma l'alternativa sarebbe stata raccontare delle mie paranoie e, visto che ci attendevano un sacco di ore di volo, volevo che l'atmosfera si mantenesse serena e distesa.

Il pilota cominciò come al solito a scaldare i motori e prendere velocità sulla pista dell'aeroporto, fino a quando il vuoto d'aria segnalò che eravamo finalmente decollati, in volo verso il Brasile.

Sorrisi accertandomi che i capelli mi stessero coprendo il viso: adoravo quella sensazione.

-Stai bene?- Neymar si accertò delle mie condizioni, visto che continuavo a rimanere in silenzio.

Era il caso di riprendere il controllo delle proprie emozioni.

-Sì, decisamente meglio ora, grazie Ney- posai un bacio sulla sua guancia e mi alzai dalle sue gambe per riprendere posto sulla mia poltrona, ma lui sembrò non essere d'accordo.

-Cosa fai?-

-Vuoi tenermi come peso per tutto il giorno?- risi.

-Decisamente sì- mi tirò per il braccio costringendomi a sedermi di nuovo su di lui. Continuò ad accarezzarmi i capelli iniziando a baciare dapprima la fronte, per poi scendere al naso fino alle labbra.

-Rimaniamo per sempre così- sussurrai. Sentii la sua risata soffocata dai baci che continuava a lasciarmi fino al collo. Tirai indietro la testa per dargli maggiore raggio d'azione, completamente inerme tra le sue braccia.

-Dovremmo trovare qualche passatempo durante queste 11 ore di volo- disse con voce roca. Sorrisi maliziosamente e mi sedetti composta su di lui, afferrandogli il viso tra le mani.

-Ad esempio?-

-Ad esempio questo- mi aiutò a sbottonare il cappotto che tenevo ancora addosso a causa del freddo di quella mattina; poi passò ad alzare l'orlo della maglietta sfiorando il ventre con le sue nocche calde.

-Non siamo soli, Ney- ridacchiai.

-Il pilota rimarrà al suo posto per tutto il viaggio- ovviamente, Chloé, o vuoi arrivare a nuoto in Brasile? Scossi il capo ridendo a quel pensiero e alzai le braccia per aiutarlo nella sua impresa.

Neymar POV

Facemmo l'amore per quelle che sembravano ore infinite. Sentivo Chloé sospirare nell'incavo del mio collo, il che mi portò ad aumentare il ritmo delle spinte fino a quando non concludemmo entrambi, abbracciati, sudati, ma soprattutto felici.

-Ti amo- le sussurrai, con il viso ancora coperto dai suoi capelli, in attesa che riprendesse a respirare a un ritmo normale. La sentii irrigidirsi tra le mie braccia, poi alzò il capo incrociando il suo sguardo con il mio. Attesi con ansia una sua reazione, qualsiasi essa fosse.

-Tu..tu mi ami?- sembrò volerselo far ripetere ancora; risi alla sua espressione buffa in viso, ancora sconvolta ma con un sopracciglio alzato che tradiva tutta la sua confusione in quel momento.

-Ti amo con tutto me stesso- le ripetei.

La vidi sorridere, poi iniziò a riempirmi di baci per tutto il viso.

-Non mi hai risposto, però- mi staccai di poco dal suo viso e la guardai con fare interrogatorio, cercando con tutto me stesso di non scoppiarle a ridere in faccia.

-C'è per caso bisogno?-

-Saremo costretti a passare ancora molto tempo su questo aereo, vuoi farlo con le buone o con le cattive?-

-E le cattive sarebbero?- mi sfidò.

Cominciai a solleticarle i fianchi, ben consapevole che non avrebbe retto molto. Come immaginavo, cominciò a dimenarsi dalla mia presa, urlando il mio nome tra le risate e le lacrime che le uscivano dagli occhi.

-Okay! Hai vinto! Mi arrendo- esclamò alla fine. Ritornò seria per un momento, guardandomi intensamente con i suoi occhi verde smeraldo.

-Ti amo, Neymar Junior-

Unexpected love || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora