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Neymar, quel pomeriggio, sembrava un'altra persona. Era solare, col suo sorriso stampato in faccia e lo sguardo sereno. Camminavamo l'uno accanto all'altra, cercando di attirare il meno possibile l'attenzione dei passanti. Lui, per facilitare le cose, indossava un cappello e uno scaldacollo, che insieme gli coprivano gran parte del viso. Io, d'altra parte, non avevo bisogno di quei sotterfugi.

-Quindi ricapitolando: ti stai laureando, stai facendo tirocinio qui, da sola, in una città immensa e hai anche il tempo di venire allo stadio per le partite di campionato-

Risi divertita -Cerco sempre di trovare spazio per le mie passioni: il calcio è una di quelle-

-Come mai? C'è una ragione specifica o il calcio ti piace... e basta?- sembrava davvero interessato.

-Ecco... mio padre. Lui era un fanatico del calcio. Lui è... lui ha avuto un malore proprio su un campo da calcio, durante una partita con i colleghi. Mi piace pensare che se ne sia andato facendo quello che amava davvero- cercai di trattenere le lacrime, che minacciavano di rigare il mio viso ogni volta che parlavo di mio padre. Era una ferito troppo profonda, che non si sarebbe mai rimarginata del tutto. Lui assunse un'espressione seria e rallentò il passo, fino a fermarci del tutto. Asciugò un accenno di lacrima all'angolo esterno del mio occhio, senza dire una parola. Non era così che volevo essere trattata, non mi faceva stare bene. Mi schiarii la voce e ripresi a camminare, cambiando argomento.

-E tu cosa mi racconti di Parigi? La preferisci a Barcellona?-

-Domanda da un milione di euro- rise lui -Ecco...- venne interrotto dal telefono, che prese a squillare improvvisamente. Controllò per un secondo chi fosse a chiamarlo, poi rifiutò la chiamata. Lo guardai divertita -Puoi rispondere, non mi offendo mica-

-Ma figurati- rispose evasivo lui -ti stavo dicendo...-

Di nuovo il telefono. Neymar alzò gli occhi al cielo, afferrò di nuovo il telefono e rifiutò per la seconda volta la chiamata.

-Sicuro che non sia importante?- provai a chiedere timidamente.

-Può aspettare- riprese il telefono in mano, e con la coda dell'occhio lo vidi premere il tasto di spegnimento.

**

-Grazie, Neymar. Sono stata bene-

Neymar parcheggiò l'auto proprio sotto casa, sostando per qualche secondo con le quattro frecce. Ero davvero stata bene, contro ogni mia aspettativa. Gli ero grata per quel pomeriggio fuori, anche perché l'alternativa sarebbe stata svuotare gli scatoloni appena consegnati dal corriere.

-Per domani l'invito è ancora valido- sorrisi a quell'affermazione e sentii le guance arrossire. Sussurrai un "a domani" ed uscii dalla vettura, cercando di raggiungere il prima possibile il portone, per poter finalmente riprendere l'aria che avevo trattenuto per tutto il tempo.

Mi chiusi la porta di casa alle spalle. Scivolando lentamente sul pavimento, con un sorriso da ebete stampato in faccia. Avevo rivalutato Neymar, sembrava un ragazzo alla mano. D'un tratto mi sentii tremendamente in colpa per il mio comportamento alla festa, quando la mia attenzione era totalmente su Messi. Effettivamente, avrei potuto almeno riservare i complimenti fatti a Messi anche a lui.

Ripensai all'ultima frase di Neymar in auto, "per domani l'invito è ancora valido" e venni travolta da una scarica di adrenalina. Tutti i miei buoni proposito sul pensare solo ed esclusivamente ala mia carriera furono beatamente cancellati da quell'uscita. Riprenditi, porca miseria, non sei così, Chloé.

Neymar POV

-Dove sei stato? Ti ho chiamato tutto il pomeriggio!- la voce di Bruna mi accolse, di nuovo, in casa. Non pensavo fosse tornata, dopo la lite di prima.

-E tu non te ne eri andata?-

-Non sono come te, non sono impulsiva-

-Bruna, per cortesia, non ho voglia di litigare- ero davvero esasperato da quella situazione.

-Neanche io voglio, ma tu non aiuti. Dove sei stato oggi?-

-Ho fatto un giro per schiarirmi le idee, contenta ora?-

-Potevamo farlo insieme, prima facevamo tutto insieme...- si avvicinò a me, cambiando tono di voce. Aveva smesso di urlare, finalmente.

-E si è visto come è finita. Forse un po' di spazio farà solo del bene al nostro nuovo...ehm... tentativo-

Sembrai convincerla, si avvicinò ancora di più per abbracciarmi. Le alzai il meno con le dita e la bacia, trascinandola sul divano. La spogliai lentamente, finendo per l'ennesima volta a fare del sesso rappacificatore. Domani sarebbe partita per il Brasile per lavoro, avrei avuto del tempo per pensare sul da farsi.

Unexpected love || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora