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-Eccomi- annunciai il mio ingresso nel salotto, finalmente vestita, truccata e con i capelli asciutti. Lui mi indicò un paio di pacchi accanto al divano.

-Mentre ti asciugavi i capelli è arrivato il corriere, ci ho pensato io-

-Oh... ehm, grazie- accennai a un sorriso -Strano che tu non li abbia anche aperti- continuai con tono ironico.

-Mh, qualcosa mi dice che io qui non sia il benvenuto-

Si alzò dal divano, avvicinandosi pericolosamente e velocemente a me, con lo sguardo fisso sul mio viso. Ero più bassa di lui e la differenza si notava soprattutto quando eravamo vicini: per mantenere il contatto visivo, dovetti inclinare la testa verso l'alto.

-Non...non sto dicendo questo. È che è strano avere un calciatore della tua portata in casa, quando fino al giorno prima non sapevi nemmeno della mia esistenza-

-Finalmente! Allora ti faccio qualche effetto!-

-Non mi perdonerai mai per quella sera alla festa, non è vero?-

-Esattamente, Chloé- soffiò il mio nome a qualche centimetro dalle mie labbra; mi cinse i fianchi con le sue mani, tenendo una stretta salda ma delicata che mi impediva di muovermi. Un brivido mi percorse la spina dorsale, ma cercai di non mostrare alcuna reazione davanti a lui: avrei solo fatto il suo gioco.

Appoggiai una mano sul suo petto, spingendolo leggermente indietro, per aumentare la distanza tra noi due. Lui mi guardò confuso, probabilmente non gli era mai capitato un rifiuto, e si allontanò di qualche passo sciogliendo la presa dai miei fianchi.

-Allora?- chiese.

-Allora cosa?-

-Ho il pomeriggio libero, non voglio stare a casa-

-Stai dicendo che... che vuoi uscire con me?- stavo letteralmente impazzendo, non poteva essere reale.

-Sempre se la mia presenza non ti dia fastidio- mi fece l'occhiolino, poi raggiunse il divano per recuperare la giacca che aveva lanciato lì con nonchalance quando era entrato in casa, per raggiungere infine la porta.

-Andiamo?-

Neymar POV

Chloé non sembrava una ragazza di molte parole, e me ne diede conferma una volta usciti di casa. Okay, probabilmente non mi ero comportato nel migliore dei modi con lei, e l'avevo presa alla sprovvista, ma ora era lei che mi stava mettendo in difficoltà con quel silenzio assordante. Presentarmi a casa sua forse non era stata la migliore delle idee, ma avevo agito d'istinto senza pensarci più di tanto.

Ero nervoso, le cose con Bruna sembravano non funzionare, nonostante cercassi in tutti i modi di convincermi che quella fosse la strada giusta da percorrere: non volevo dare la soddisfazione ai miei amici e compagni di squadra di dirmi "ecco, cosa ti avevo detto?". No, dovevo trovare un modo per aggiustare le cose. Nel frattempo, comunque, volevo prendere aria. Chloé mi era rimasta impressa nella mente, perché non era come tutte le ragazze che mi si presentavano davanti: probabilmente per lei ero solo un "antipatico presuntuoso che crede di poter fare quello che vuole con chi vuole"; probabilmente mi stavo comportando così, non aveva tutti i torti, ma non mi importava. Ero in un periodo della mia vita in cui volevo sentirmi libero, libero dalle responsabilità e dalle convenzioni sociali. La mia unica costante era il calcio, tutto il resto poteva andare a farsi fottere.

-Quindi non hai mai visto nulla di Parigi?- chiesi io per interrompere quel viaggio in auto così silenzioso e imbarazzante.

-Nulla- ripeté lei. Nel frattempo, guardava curiosa fuori dal finestrino, osservando i semplici passanti in bici o comunissime aiuole come se fossero una novità o qualcosa di rarissimo.

-Non ti porterò alla Tour Eiffel, è troppo scontata-

-Si girò lentamente verso di me, osservandomi con i suoi occhi vispi, di un verde chiarissimo.

-Non devi disturbarti per me-

-Non mi disturbi affatto-

-Si beh, ma.. sai in giro potrebbero riconoscerti-

-E quindi?-

-Niente, lascia perdere-

Risi, ancora. Quella ragazza sapeva come farmi divertire con poco -Hai per caso paura che i giornalisti possano inventare strani scoop su noi due in giro nella città dell'amore?-

Chloé arrossì visibilmente. Si fece piccola nel sedile della mia auto, coprendosi il viso con il ciuffo ramato.

-In un certo senso...- sussurrò. Nel frattempo, arrivammo a destinazione. Avevo deciso di portarla sul Canal Saint-Martin per un giro a piedi. Parcheggiai l'auto e mi fiondai verso la sua postazione, per aprirle la portiera.

-In tutta onestà, Chloè- dissi, porgendole una mano per aiutarla a scendere -non mi dispiacerebbe affatto uno scoop su noi due-

Unexpected love || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora