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Ci baciammo a lungo prima che la suoneria del mio telefono ci interruppe. Entrambi avevamo il fiatone e ci volle qualche secondo per riprenderci. Sentivo le guance in fiamme. Lui sorrideva come un bambino. Cercai di distogliere lo sguardo dal suo viso e concentrarmi sul telefono che non cessava di suonare.

Era Kylian.

-Cazzo- esclamai -che diavolo stiamo facendo?- misi le mani in faccia coprendomi gli occhi. Doveva essere un sogno, o un fottuto incubo, non poteva essere vero. Non ero stata cresciuta così. Mio padre mi aveva insegnato da sempre il rispetto verso gli altri e verso me stessa. E in quel momento stavo mandando all'aria tutti i valori che mi aveva trasmesso.

-Faresti meglio a rispondere- disse Neymar. Teneva lo sguardo fisso su di me, che con mano tremante accettai la chiamata.

-Ehi- risposi al telefono.

-Ma chérie, ho appena finito di pranzare con gli altri. Verratti e Donnarumma pensavano di fare un salto da Neymar, vuoi venire anche tu? Ti passo a prendere a casa?-

-Ehm- mi alzai dal letto e mi allontanai da Neymar andando verso la finestra della stanza, cercando di calmare il respiro -Io sono già qui, Kylian-

-Oh, okay- Kylian era evidentemente sorpreso -pensavo fossi a lavoro stamattina-

-Sì, è così, ho finito poco fa. Pensavo fosse la cosa giusta da fare, spero tu possa capire-

Ci fu una piccola pausa, che a me parve lunga secoli.

-Sì, certo, ma chérie, è una situazione particolare. Vi raggiungiamo a breve, siamo già per strada-

-Okay, a dopo-

Chiusi la chiamata e mi girai verso Neymar. Con quale faccia avevo mentito a Kylian? Lui che era sempre così accondiscendente, calmo, pacato, tutto il contrario di colui che avevo appena baciato di mia spontanea volontà.

-Stanno venendo... lui, Verratti e Donnarumma- annunciai.

-Abbiamo poco tempo per approfittarne- ghignò divertito, ma non era il solito ghigno, quasi cattivo, che assumeva ogni volta che tentava di sfidarmi in qualche modo.

-No, Neymar- mi avvicinai a lui raggiungendo di nuovo il letto -non possiamo, non è giusto nei confronti di Kylian-

-Anche quello che ha fatto a me non è stato giusto, eppure lo ha fatto-

-Non sono affari miei, è successo tempo fa e dovreste risolvere da soli i vostri problemi. Io non sono un mezzo per ferirlo-

-Chloé- Neymar cercò di assumere una posizione più comoda, ma gemette di dolore provando a spostarsi. Mi affrettai ad aiutarlo a sistemare il cuscino dietro la schiena -io non ti sto usando come mezzo per ferirlo. Se mi diverte infastidirlo? Certo. Ma cazzo, non capisci quanto ti voglia dal primo momento in cui ci siamo visti?-

-E si può sapere perché mi ha trattata così male?-

-Te l'ho detto, sono io quello sbagliato-

Sospirai e mi massaggiai la tempie confusa; lui poi poggiò una mano sul mio viso e prese ad accarezzare dolcemente la guancia.

-Scegli me, Chloé-

Improvvisamente sentimmo bussare alla porta. Mi alzai di fretta dal letto allontanandomi il giusto da Neymar.

-Avanti- disse lui.

Qualcuno aprì la porta. Misi a fuoco l'immagine dei tre che entrarono nella stanza: Kylian, Verratti e Donnaruma. Ci era mancato poco. Kylian non poteva incassare e basta, si sarebbe fatto due domande a vederci così vicini come eravamo prima.

-Ney! Potevi semplicemente dire al mister che avevi bisogno di ferie, invece di andarti a schiantare in auto per rimediare qualche giorno a letto!- Neymar rise alla battuta di Marco e lo salutò. Donnarumma portava una busta in mano, che porse a Neymar una volta raggiunto il letto dove era seduto.

-Viziati un po', il cibo qui farà schifo. Ci sono patatine fritte e un sandwich-

-Grande, amico!-

Poi Neymar spostò lo sguardo verso Kylian, che si limitò a un cenno di capo per poi andare venire verso di me e salutarmi con un bacio a stampo.

-Bonjour, ma chérie, mi sei mancata- sussurrò sulle mie labbra.

Sorrisi dolcemente e ricambiai il bacio, ma gli occhi dicevano tutto. Mi sentivo tremendamente in colpa.

-Allora- Marco tentò di smorzare quella situazione carica di tensione -quando ti dimettono?-

-Spero entro domani pomeriggio, onestamente questo materasso mi sta procurando più dolore della botta in auto-

Feci cenno a Kylian di avvicinarci a Neymar, seppur lui sembrasse tutt'altro che d'accordo. Era plausibile dopo la conversazione del giorno prima. Raggiungemmo Marco e Gianluigi, rimanendo però in silenzio.

-I presidenti stanno mantenendo un profilo basso sulla tua situazione, ai giornali hanno parlato di infortunio in allenamento per evitare troppi scoop- disse Marco.

Neymar annuì quasi rincuorato -Cercherò di recuperare il prima possibile-

Ad un tratto avvertii difficoltà a respirare. Neymar non aveva fatto nulla, Kylian altrettanto, ma non riuscivo più a sopportare quella situazione. Il bacio di poco prima continuava a presentarsi davanti ai miei occhi, e ogni qualvolta incrociavo lo sguardo di Kylian mi sentivo morire. Non si meritava quella versione di me, che neanche io conoscevo. Poi, cavolo, Neymar e Kylian nella stessa stanza? Chi mi assicurava che Neymar avrebbe tenuto la bocca chiusa? Lo conoscevo abbastanza da credere che alla prima occasione gli avrebbe spiattellato tutto.

Mi girai proprio verso di Kylian, che come al solito cingeva i miei fianchi con la sua mano in una stretta decisa, ma delicata.

-Andiamo a prendere un caffè?- sussurrai; lui annuì subito, poi si rivolse agli altri.

-Ragazzi, vi porto qualcosa dal bar?-

-No, Kyky, stiamo bene così, grazie- rispose Marco.

Ci avviammo verso l'uscita e lentamente sentivo il mio respiro farsi di nuovo regolare. Avevo sfiorato l'attacco di panico. Improvvisamente Neymar richiamò la mia attenzione qualche secondo prima che la porta si chiudesse alle mie spalle.

-Stai andando già via?- sentii la mano di Kylian stringere di più il fianco. Non mi aveva fatto male, ma era evidente che quella domanda lo aveva innervosito.

-Andiamo a prendere un caffè e torniamo- risposi.

Neymar POV

Vidi Chloé uscire dalla stanza con Kylian. La mia mente viaggiava liberamente, immaginando come quel viscido si sarebbe appiccicato alle sue labbra, che poco prima avevano baciato me.

-Ney- Marco mi richiamò a lui -si può sapere cosa sta succedendo tra voi tre?-

-Mh? Cosa? Nulla, come mai?- feci il vago.

-Nulla?- Donnarumma si aggiunse alla conversazione -è evidente che ti piaccia quella ragazza. Ed è evidente che se Kylian potesse soffocarti con cuscino lo farebbe senza ripensamenti-

Sbuffai infastidito -è così evidente?-

-Direi di sì- rispose Marco -anche Lionel è preoccupato. Per le ripercussioni sulla squadra e soprattutto per te-

Non avevo ancora avuto modo di parlare bene con Lionel dal giorno dell'incidente. Quando venne a farmi visita era in compagnia di Sergio, che per quanto fosse mio amico non era così in confidenza con me tanto da poter parlare liberamente come avrei fatto in privato con Lionel. Dovevo chiamarlo. Lui sapeva tutto, dalla situazione con Bruna al mio interesse verso Chloé. Era l'unico che poteva darmi un parere oggettivo da esterno.

-Lei ha scelto Kylian, fine della storia- conclusi io. La scena del bacio, di come Chloé aveva annullato la distanza tra di noi qualche minuto prima che venissimo interrotti dai miei compagni di squadra si ripeteva in continuazione nella mente. Forse non aveva scelto Kylian, forse l'avevo spinta io tra le sue braccia, con il mio comportamento da perfetto stronzo. Dovevo rimediare. Era stata lei a spingermi a lottare per ciò che volevo, e non avrei perso quella sfida.

Unexpected love || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora