Mi sono fatta la doccia per ammazzare il tempo e la tensione. Avevo cercato su internet un modo per far sì che non mi venissero le vesciche ai piedi a fine serata e il primo consiglio che mi uscì è stato quello di indossare le scarpe per far in modo che prendessero la forma dei miei piedi.
E sono qui, mentre sto passando l'aspirapolvere in casa, tacchi ai piedi, in tuta con i bigodini sui capelli. Non posso non ammettere che ho lo stomaco in subbuglio, sia per la cena che per i bigodini, sperando ovviamente in un buon risultato finale.Ho iniziato a spolverare, cosa che odio assolutamente fare, mentre ascoltavo la radio. Dopo essermi armata di coraggio ho riempito un secchio con dell'acqua e del detersivo e sempre con dell'altrettanto coraggio ho iniziato a passare lo straccio, indossando quelle meraviglie ai piedi.
Dopo la seconda volta che per poco non cado grazie al pavimento bagnato, decido che era bene non tirarmela come Wonder Woman e mi tolgo quelle trappole infernali, per il bene di me stessa e del mio osso sacro .
Finisco molto in fretta e di corsa rientro in camera per ammirare il risultato finale del mio lavoro.
Davanti allo specchio mi tolgo i bigodini. Finisco molto in fretta e riguardandomi i miei occhi si fanno lucidi. Come una disperata corro a spulciare le scatole sotto al mio letto alla ricerca della piastra centenaria.
Con la paura di prendermi la scossa inserisco la presa. La lascio scaldare un attimo e inizio a passarla ciocca ciocca. Le mie mani tremano per paura di bruciarmi i capelli, ma cerco comunque di rimanere calma. Finisco una ventina di minuti dopo.
I capelli sono lucidi e stirati come spaghetti, finalmente sorrido anche se sono ancora nervosa.Incontrare gli amici di Matteo era importante per lui quindi ci tenevo essere almeno presentabile o almeno provare a fare qualche amicizia in più.
Per questo indosso il mio vestito verde, mi trucco intensificando i miei occhi con una matita nera e eyeliner e dopo un pomeriggio finalmente mi siedo nervosa sul divano, aspettandolo.
Alle otto in punto Matteo suona al citofono e io con molta delicatezza tanto da sfondare le scale scendo. Il suono dei miei tacchi riecheggiano in tutto il corridoio per la mia camminata da t-rex e cercando di sbrigarmi esco dal portone. Lo osservo mentre mi aspetta dentro l'auto, guardo fisso, burbero senza guardarmi neanche e un po' smontata mi dirigo verso di lui, capendo che la serata sarebbe stata molto lunga.
Apro lo sportello e appena mi risiedo lo chiudo molto forte per farmi notare, per vedere la sua reazione. So che lui non si aspetta di vedermi così e lo ammetto, un po' ho scelto di comprare questo vestito anche per fargli vedere che in fondo so essere bella anch'io.Appena fa per girarsi per rimproverarmi si blocca, immobile senza dire una parole, se non vedo che respira manco capirei che è vivo. Dopo attimi di silenzio, il mio spirito intraprendente si trasforma in tristezza e chiedo " forse è un po' troppo per i tuoi amici? Mi pareva di aver capito che è una cosa elegante, se vuoi mi cambio al volo "
"Sei perfetta" dice senza neanche farmi finire di blaterare. Sorrido grata e ritento una conversazione con lui.
"Mi sono un attimo preoccupata, ti sei completamente bloccato senza dire una parola" d "mi hai solo stupito. Sei diversa da tutti gli altri giorni. Non fraintendermi sei bellissima anche adesso ma forse ti preferirei svestita e con il trucco sbavato da sola con me "
"Che porco che sei" osservai colpendolo con la borsetta bianca che ho rubato a mia madre prima di trasferirmi nel mio appartamento "che ho detto di male, lo penso veramente, sei bellissima Alice. Sempre" e mi guarda serio. Ingrana la marcia e partiamo."Qual è il ristorante di stasera?"
"È nella campagna qui vicino a circa trenta minuti da qui" dice serio mentre digrigna i denti "tutta apposto? Ti vedo un po' teso" e resta in silenzio continuando a guardare la strada "facciamo il gioco del silenzio?" Chiedo poi è rimaniamo in silenzio realmente perché lui continua ad ignorarmi. Acconsento a questo suo comportamento, perché non conoscendolo non so se dargli fastidio o meno, mentre indago tra i suoi pensieri, quindi rimango nel mio.
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Fatidica Coincidenza
ChickLitUna sera, alla fermata dell'autobus Alice incontra un uomo. Si erano già incontrati, anche se i particolari del loro incontro non sono chiari alla ragazza, in realtà non si ricorda neanche le dinamiche di quella festa di mezza estate. I suoi ricordi...