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"Tutto qui?" Dico mentre l'ho ascoltato in silenzio
"Per adesso si"
"Per adesso?"
"Te l'ho detto, tante cose non te le posso raccontare io e poi, voglio godermi, forse, gli ultimi giorni con te"
"Perché forse?" Dico avvicinandomi stringendogli una mano "non so come prenderai la verità "
"E come dovrei prenderla?"
"Non lo so, è per questo che ho paura. Sei così imprevedibile e testarda che a volte neanche ascolti il tuo cuore per dar ascolto alla tua testa" sbotta " non si può dar ascolto ad entrambi" gli sorrido dolcemente "e perché no?"
"Perché sono come il sole e la luna, il bianco o il nero, il nord e il sud"
"Non è vero, c'è il grigio, il centro o un'eclissi per incontrarci. C'è sempre un'opportunità per ascoltarsi"
"Magari fosse così semplice. A volte si è più impegnati a farsi guerra che a trovare un compromesso " ribatto intristita "questo è quello che pensi te, io penso che a volte una guerra è opportuna per trovare un compromesso"
"Non lo so Matteo" dico mentre mi avvicino alla riva e togliendomi le scarpe per toccare l'acqua del mare con i piedi nudi. " invece si che lo sai. Per una volta cerca nel tuo cuore una risposta. So che sono un coglione e un incoerente, so che non sono perfetto e come hai già detto te una volta, che non sono alla tua altezza. Lo so, ma non mi sono mai arreso perché il mio cuore mi ha spinto sempre verso di te, anche quella sera di un anno fa." E si toglie anche lui le scarpe e i calzini per immergere i suoi piedi con i miei tra le onde del mare .
"Non cercare mai una risposta a tutto, o un compromesso o un'assoluta verità perché più cerchi una risposta più la vita ti sfugge dalle mani. Vivi Alice che già lei stessa ti ha tolto gli anni migliori."
"Come devo fare a vivere, Matteo? Spiegarmelo tu perché non mi ricordo più come si fa" dico con le lascirme agli occhi "vieni"
"Dove?"
"Non pensarci, vieni e basta"
Mi spinge sulla spiaggia e comincia a spogliasi "Sei pazzo? È inverno!"
"Non pensare Alice, la vita è di fretta ed è fatta per viverla" e senza neanche rendermene conto si avvucina per spogliare anche me. Lo lascio fare, mentre appoggia sulla sabbia il mio giubbetto, mentre mi toglie la maglia di lana e la pelle mi si accampona. Con molta difficoltà mi toglie persino i blu jeans aderenti e una volta rimasti semi nudi, in piedi l'uno avanti all'altro mi chiede:" ti fidi di me?"
"Si" dico senza più pensare, con il cervello in blackout per l'emozione e completamente paralizzato per il freddo.

Mi leva la canottiera nera, e porta le sue mani fino al gancetto del reggiseno e molto delicatamente lo fa scattare per togliermelo, facendolo cadere a terra. Non abbassa mai lo sguardo mentre lo fa e continua a fissarmi negli occhi e io nei suoi.
Inginocchiandosi poi ai miei piedi mi toglie le mutande in cotone nero e successivamente si toglie i suoi boxer bianchi. Rimaniamo così, nudi infreddoliti, l'uno davanti all'altro, senza vergogna della nostra nudità in una spiaggia completamente vuota per il freddo invernale. Mi prende la mano e con uno strattone inizia a correre ed entriamo in mare.

Siamo dei pazzi e ci scommetto l'oro che se qualcuno ci vedesse in questo momento avrebbe chiamato il manicomio per farlo riaprire solo per noi. Non mi importa, però, i brutti pensieri sono spariti e tutti i pregiudizi che mi sono portata a dosso in tutti questi anni di vita sono scivolati via come l'acqua.

Il respiro accelerato, la pelle d'oca e il respiro affannoso per quello scatto atletico non aiuta.
C'è l'adrenalina che mi fa sentire finalmente viva, con il cuore che rimbomba nella gabbia toracica.

Continuiamo ad andare a largo, fino a quando i miei piedi non toccano più il fondale sabbioso "Matteo non so nuotare" dico con l'acqua alla gola, letteralmente "vieni abbracciati a me" prende le gambe e me le fa agganciare alla sua vita "non mi sembra una buona idea"
"Perché"
"Siamo nudi Teo"
"Ed è un problema?"
"Non dovrebbe esserlo? Con un solo movimento potremmo fare zozzerie qui in acqua" dico facendo una battuta con un fondo di verità.
"Io non preferisco farlo in acqua, ci possono essere delle sorprese sgradite "
"Tipo?" Chiedo curiosa "l'effetto sottovuoto, da me soprannominato" e alzo un sopracciglio "possiamo rimanere incastrati Ali" e io inizio a ridere.
"Non ci credo"
"Ci devi credere, a una persona che conosco è successo ed hanno dovuto chiamare l'ambulanza"
"Posso immaginare la scena"
"Neanche lontanamente, è stato molto esilarante. Specialmente quando i ragazzi del pronto intervento li anno visti insieme, ancora uniti. Vorrei però non ricreare l'accaduto anche se con te lo farei volentieri"
"Sei un pazzo"
"Sarò un pazzo, ma te sei fottutamente stupenda e non so cosa mi hai fatto. Mi piace tutto di te, persino quando dici che non c'è niente tra di noi, mentendo chiaramente."
"Ma è vero"
"No Ali, non è vero e lo sai anche te" e alzo le spalle "se lo dici te"
"Certo che lo dico io, guarda come arrossisci per il nostro contatto e guarda la tua pelle d'oca per come ti sfioro"
"Quello è per il freddo" dico stizzita "allora facciamo così"
"Così come?" E lo osservo mentre mi si avvicina e comincia a darmi dei baci sulla guancia fino alla base del collo. Cerco di allontanarmi da lui e dai suoi baci provocatori e lui stringe la presa con le braccia "fatti trasportare dalla emozioni, non pensare con la testa. Sii come le onde del mare, sii libera di esprimere te stessa e soprattutto sii libera da tutto ciò che ti lega"
"Mi devo anche liberare di te"
"Io per te sono il veicolo , sono come il tuo Caronte personale"
"Per una vita peccaminosa?" Chiedo guardandolo con la coda dell'occhio mentre posa un'altro bacio sul collo .
Sento il mio cuore accelerare, il respiro diventare affannoso, perché i baci sul collo sono sempre stati il mio tallone d'Achille.
"Guarda come ti contorci tra le mie braccia"
"Te l'ho detto è il freddo" dico tra un sospiro e l'altro e lui reagendo a le mie parole mi morde il collo "dimmi la verità"
"Sei te che non l'accetti"
"Non usare le mie parole contro di me tesoro"
E stringe più il morso " se non mi dici la verità ti lascio un bel succhiotto sul collo"
"Non lo ammetterò mai, è inutile che sprechi le tue parole con me"
"Lo hai voluto te" e inizia a succhiare il lembo di pelle più forte per poi lasciare la presa con le labbra e riportarmi sulla riva, sempre tra le sue braccia.
"Perché usciamo dall'acqua?" Chiedo ingenua anche se non sento più le gambe "Siamo stati due minuti dentro l'acqua, io sono abituato a farmi il bagno in inverno ma te, rischi l'ipotermia e sinceramente non voglio farti stare male, di nuovo" e continua a camminare.
Mi fa scendere dove abbiamo appoggiato i nostri vestiti, indossiamo entrambi l'intimo e mi ferma quando faccio per mettermi il resto:" ci conviene asciugarmi prima" e riprendendomi in braccio mi porta verso il parcheggio, dove abbiamo lasciato la macchina.

Nelle vicinanze apre la macchina e il portabagaglio e mi fa sedere lì. Ci fruga dentro e ne estrae, dalle mie spalle due asciugamani e uno me lo mette sulle spalle e l'altro lo usa lui per sé stesso.

Mi accorgo di tremare solo nel momento di rivestirmi e appena abbiamo indossato le scarpe rientriamo in macchina. Neanche il tempo di accende la macchina che lui mette i riscaldamenti al massimo e avvicinandosi a me, mette una ciocca di capelli ancora bagnati dietro all'orecchio:" non credo che è stata una buona idea fare il bagno" dice seriamente
"Invece io mi sono divertita"
"Ma guardati adesso, stai morendo di freddo e sei ancora bagnata nella mia macchina."
"Mi hai detto te di vivere la mia vita e lo sto facendo, non pentirtene perché questo è stato uno dei momenti più folli della mia vita. Chi avrebbe mai pensato che avrei fatto il bagno in inverno e per lo più completamente nuda con un uomo?!" Dico entusiasta "ti porto a casa che è meglio, perché in questo momento ho una grande voglia di saltarti a dosso, specialmente con il mio succhiotto a marchiati il collo" e spalanco gli occhi "non stavi scherzando prima?" Nello stesso momento abbassando il parasole e la prima cosa che noto è un'enorme macchia violacea a macchiarmi il collo :" Matteo"
"Sei te che non hai voluto ammettere che ti attraggo, e questa è stata la conseguenza "
"Come farò a coprirlo adesso" Chiedo con una vocina da bambina, facendo il broncio "non è un problema mio, per me potresti anche non coprirlo"
"Brutto stupido" e comincio a colpirlo ripetutamente sul braccio e lui comincia a ridere non cercando neanche di proteggersi "lo hai fatto a posta"
"E te ne eri consapevole di ciò che ti stavo facendo e ti piaceva anche"
"Non è vero" cerco di protestare "non è vero? Vogliamo vedere?" E nel mentre si riavvicina al mio viso e mi allontani di scatto "non ci provare, e adesso andiamo"
"Agli ordini capo" dice serio e rimette in moto, diretti verso casa mia.

Il passaggio in macchina, è stato molto veloce specialmente grazie a me che cantavo a squarciagola tutte le canzoni che passavano alla radio. Appena parcheggia sotto casa mia, rifletto sul da farsi.

Lo faccio salire oppure no?

Comincio a cercare i pro e contro velocemente ma i miei pensieri vengono spazzati via da lui stesso:" Siamo arrivati se non te ne sei accorta"
"Grazie genio, stavo solo riflettendo"
"Su che cosa?" Chiede mettendo il freno a mano "ti va di salire da me?" Chiedo timida "mi chiedevo quando sarebbe stato il momento in cui ti saresti smascherata per la porca che sei!"
"Ma che stai dicendo?" Dico confusa per il suo repentino cambio di umore " fai tutta la timidina e poi zitta zitta mi invita nel tuo appartamento per una nottata di fuoco" e arrossisco.

Ma che ha capito?

Penso subito mentre lui comincia a fissarmi serio.
"Comunque accetto lo stesso, non ti rifiuterei neanche da sbronzo e con il cazzo che neanche si alza più"
"Ma che dici?" Urlo mentre gli do un'altra pacca sul braccio, più forte delle precedenti "volevo solo invitarti per farti una doccia e per ringraziarti per oggi" e lui scoppia a ridere, prendendomi liberamente in giro "è stata una comica vederti arrossire. Ho capito subito le tue intenzioni anche se lo ammetto, avrei preferito più la mia proposta" dice sorridendomi malizioso " non ho più parole, fai finta che non ti ho detto niente. Ritiro l'invito" ed esco dalla macchina sbattendo la portiera. Poco dopo sento un'altra portiera sbattere, e appena cerco di aprire il portone sento lui che mi abbraccia da dietro e mette il suo viso nell'incavo del mio collo mormorando: "Non ti piccare, so che anche a te piacerebbe la mia proposta" ed entriamo.

Fatidica CoincidenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora