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Prendo le chiavi del portone dalla borsa mentre esco dal bar. L'aria gelida mi investe insieme ad emozioni quando, appoggiato al palo della luce mi trovo Matteo.

Braccia incrociate, cappotto blu notte, sciarpa a righe rosse e blu con un paio di pantaloni neri a completare il tutto. Le guancie e il naso sono arrossati, gli occhi brillano e le sue labbra si aprono in un sorriso appena mi vede uscire alla fine del mio turno.
Mi avvicino a lui ancheggiando e gli chiedo:
"Cosa ci fai qui?"
Sorride, quasi aspettandosi questa domanda. " Non mi potresti essere solo mancata?"
"Lo so che ti sono mancata ma qual è l'altro motivo?"
Breve e coincisa come alla firma di un contratto.
"Shopping"
"Non ho bisogno di nulla"
"Ne sei sicura?"

Non aspetta neanche la mia risposta che si incammina verso la sua macchina scura parcheggiata con le quattro frecce vicino a lui. Mi apre lo sportello e aspetta impalato con un cipiglio sul volto che entri.
Senza via di scampo salgo sistemando la borsa nera ai miei piedi mentre lui facendo tutto il giro dell'auto sale, facendomi un occhiolino.
"Mi aspettavo qualche impegno improvvisato"
Sorrido per la sua provocazione e senza trattenermi rispondo:" sarebbe stato utile?"
"No" e ridendo parte sgommando senza neanche vedere lo specchietto. Per la paura mi stringo nel sedile mentre prosegue a parlare:"Mi conosci troppo bene oramai"
"Sono cambiati i tempi in cui sapevi solo tu tutto di me" e appoggio con malizia la mia mano sulla sua gamba facendola risalire lentamente. Il suo sguardo è fisso ma le sue mani lo tradiscono. Le sue nocche sono bianche per la forza con cui stringe il volante nero e le sue pupille dilatate non si schiodano dalla strada.
"Ho sempre sospettato però di sapere solo l'incipit della tua vita"
Senza neanche guardarlo e continuando ad accarezzare il suo ginocchio, ammetto a voce alta:" senza neanche sapere puoi sfogliare tutte le pagine che vuoi"
"Quando vorrei che fosse reale".

Accosta l'auto all'improvviso, allunga il dito verso le quattro frecce e le attiva. Senza aspettarmelo mi prende per il mento con forza e si avventa su di me. Gemo per la sua rudezza, per il suo tocco poco delicato e per il suo essere lui.
"So essere un uomo anche io Alice, non mi provocare" e si stacca da me per poi rimetterci in moto. Mi spiaccico vicino al finestrino osservando il paesaggio, ignorando lui e tutte le farfalle nello stomaco che ballano la samba.
All'ennesimo albero, questa volta, la sua mano si appoggia sulla mia coscia con un sonoro schiaffetto, facendola scorrere sui miei jeans blu.
"Sono una donna anch'io, non mi provocare" lo rimbecco con un sorriso sulle labbra.
"Vuoi che la tolga?"
Sorride anche lui, chiaramente divertito per questa situazione. Non toglie la mano però, anzi la fa scorrere più su, quasi sfiorando l'epicentro delle mie cosce.
" non dirò mai di toglierla, lei sta bene dov'è ora"
"Almeno l'ammetti"
"Non ho mai avuto problemi a farlo"
Tossisce coprendosi la bocca con il palmo dell'altra mano. Con le lacrime agli occhi fa anche fatica a respirare.
"Non mentire, hai sempre avuto problemi ad esprimere quello che provi per me"

Non rimango colpita dalle sue parole, ansi le ritengo alquanto inutili.
"Il sesso non è sinonimo di amore"
"Anche se per noi è anche questo"
"Non abbiamo mai fatto sesso" rispondo aggrottando le sopracciglia perplessa dal fine delle sue parole.
"C'è ne sarà l'occasione" è serio quando lo dice. Un nuovo lato di lui fa strada nei suoi pozzi scuri.
"Non montarti la testa per qualche bacetto di tanto in tanto"

È il mio ego a parlare in questo momento perché odio l'uomo strappa mutande, cioè lui mi piace ma non quando pensa di decifrare tutte le mie mosse.
"È impossibile non farlo, bramo il tuo corpo e tutta te stessa da del tempo indefinito"
"Non scherzare"
Fisso ancora sulla strada, intento a guidare lo vedo riflettere per poi rispondermi:" quella sera ero ubriaco anch'io ma stranamente mi ricordo tutto, ogni secondo, ogni respiro perfino quante zanzare mi hanno pizzicato in quella tramaledetta casa" sospira rumorosamente " puoi non credermi ma ho rivissuto quei momenti all'infino fin quando i miei ricordi hanno cominciato a sbiadire".

Fatidica CoincidenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora