Ventotto - Stanza delle Necessità

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Era vero che i Serpeverde erano i migliori ad organizzare le feste, peccato però che in quell'occasione solo uno di loro era stato invitato: Blaise Zabini.

Il Lumaclub era un club esclusivo riservato solo ed esclusivamente ai migliori studenti di Pozioni del Professor Lumacorno e Harry, per la prima volta nella sua vita, ci era dentro. Grazie a quel libro di pozioni appartenente a un certo "Principe Mezzosangue", quell'anno stava facendo faville con quella materia. Era riuscito ad entrare in quel club proprio come gli aveva richiesto Silente e per ora, tutto stava andando bene. Doveva solo recuperare quel ricordo, quel dannato ricordo su Voldemort e la sua missione sarebbe giunta al termine.

Aveva preso parte a quella festa in compagnia: Luna Lovegood, una ragazza dallo stesso colore di capelli di Draco e dall'aria un po' stramba aveva deciso di affiancarlo; infondo non avrebbe mai potuto portarci Draco, sarebbe stato strano.
Tra un sorriso di circostanza e un altro, Harry era riuscito a partecipare senza destare sospetti, Lumacorno era al settimo cielo mentre Hermione stava facendo il possibile per fuggire via da Cormac che non vedeva l'ora di ficcarle la lingua in gola. Aveva capito il motivo per il quale la sua migliore amica avesse deciso di portarsi dietro quell'obbrobrio al posto di Ron, ma gli sembrava comunque assurdo. I suoi due migliori amici si correvano dietro da quando avevano solo la tenera età di undici anni, era inutile continuare a girarci intorno. Eppure i due non riuscivano a fare altro.

All'improvviso, un frastuono irruppe nella stanza interrompendo la quiete che regnava sovrana. Era Filch che teneva per il colletto della giacca Draco.

«Levami le mani di dosso, lurido Magonò!» sbottò. Harry lo guardò attentamente. Ma che diavolo era successo?

«Professor Lumacorno, signore, ho trovato questo ragazzo nascosto in un corridoio di sopra. Sostiene di esser stato invitato alla festa» disse Filch ma il biondo li interruppe bruscamente.

«D'accordo, d'accordo, volevo imbucarmi! Contento?»

«L'accompagnerò io fuori» intervenne Piton piazzandosi di fronte al ragazzo che si tolse bruscamente dalla presa di Filch.

«Certamente, professore» rispose con un tono provocatorio prima di girare le spalle e andarsene da quella stanza seguito da Piton.

Harry era senza parole. Che diavolo ci faceva nascosto in un corridoio di sopra? E poi perché non lo aveva rivolto di uno sguardo?
Al corvino piacque pensare che non lo aveva visto... gli sembrava la scusa più plausibile. Anche se non poteva aspettarsi che lo salutasse davanti a tutti, comunque si aspettava uno sguardo, un mezzo sorriso, qualsiasi cosa, come faceva sempre, eppure non era accaduto niente. Draco era uscito fuori andando dritto per la sua strada.

Fuori da quella stanza, nel frattempo, il biondo era stato sbattuto bruscamente addosso alla parete più vicina e Piton si trovava a pochi centimetri dal suo viso. Aveva un'espressione arrabbiata e la mascella serrata.

«Forse ho fatto la fattura alla Bell, a lei cosa importa?» ringhiò il giovane.

«Ho giurato di proteggerti. Ho pronunciato il Voto Infrangibile» rispose scandendo bene ogni singola parola.

«Non ho bisogno di protezione. Sono stato scelto per questo. Fra tutti gli altri... io! E non lo deluderò».

«Hai paura, Draco. Tenti di nasconderlo ma è evidente, lascia che ti aiuti!».

«No! Sono stato scelto, questo è il mio momento!».

La conversazione continuò ma quelle furono le uniche frasi degne di considerazione da parte di Harry che lo aveva seguito in silenzio e nascosto dietro a una parete. Era stato scelto... ma per cosa? Non voleva deludere una persona, ma chi?
Le risposte erano così palesi che Harry dovette chiudere gli occhi per evitare di scoppiare a piangere dalla rabbia.

Eclissi di Luna - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora