Draco non si fece vedere per una settimana intera.
Pansy lo aveva scoperto. Aveva scoperto il suo segreto e non poteva fare nulla per rimediare a quel casino.Da quando era successo, Draco si era allontanato e in silenzio lo aveva fatto anche la ragazza. Non sapeva dire se lo avesse ridetto anche a Blaise e Theodore ma pensò di sì perché improvvisamente si allontanarono anche loro e Draco si sentì solo.
Come se tutto ciò non fosse abbastanza, non vedeva Harry da una settimana. L'unica lezione che ebbero in comune fu Pozioni il mercoledì mattina ma Harry non c'era, così come mancava anche Weasley, il suo migliore amico. Pensò che fossero impegnati con il Quidditch, il fine settimana prossimo si sarebbero scontrate Serpeverde e Grifondoro e entrambi dovevano dare il massimo per vincere. Desideravano quella Coppa come se fosse ossigeno.
Peccato però che a Draco non fregava nulla di quella Coppa e i suoi problemi erano altri che man mano che i mesi passavano stavano diventando sempre più intensi.Le vacanze di Natale passarono e il biondo non degnò della sua presenza il Manor e i suoi genitori. Non voleva tornare lì, in quel posto dove ormai arieggiava un clima di terrore. Di terrore ne aveva già vissuto abbastanza, non aveva bisogno di viverlo ancora. Ci avrebbero poi pensato le vacanze estive a distruggerlo ulteriormente.
Appena tutti rientrarono da quelle vacanze però accadde qualcosa, qualcosa che Draco aveva sperato tanto non accadesse.Katie Bell tornò e la prima cosa che vide fu Harry in Sala Grande intento a parlarci. Il suo cuore prese a battere furiosamente e gli occhi sembravano uscirgli fuori dalle orbite. Non doveva scoprire. Non ancora. Non era il momento.
Improvvisamente però, gli smeraldi di Harry si incrociarono con i suoi occhi e fece la cosa che gli riusciva meglio: fuggì via. Uscì dalla Sala Grande mentre si allentava la cravatta, il respiro gli stava mancando e sperava che allentandola potesse tornare a respirare meglio ma man mano che si avvicinava al bagno, respirava sempre più irregolarmente.
Entrò velocemente e si poggiò al lavandino, aprì l'acqua gelida e si sciacquò velocemente mentre lasciava che le sue mani togliessero anche il maglione. Aveva caldo, troppo. E poi, semplicemente, scoppiò a piangere. Lasciò che delle lacrime gli rigassero il viso e il respiro si facesse sempre più irregolare. Doveva darsi una calmata prima che fosse troppo tardi ma non ci riuscì. Fu solo la voce di Harry a salvarlo, a regolarizzargli il respiro. Più che mai.
«Draco» lo chiamò avvicinandosi a lui. «Dannazione Draco, no» lo guardò negli occhi e notò le lacrime. Lo stomaco gli si strinse in una morsa e i suoi occhi si ricoprirono di un velo di lucidità. Non poteva essere. «Sei stato tu?» chiese piano come se avesse paura di ascoltare la risposta.
Draco non rispose. Non sapeva che dire, che fare. Non aveva la più pallida idea di come gestire quella situazione. Harry lo aveva seguito e ora lui si trovava con le spalle al muro. Che scusa avrebbe usato? Che cosa avrebbe potuto dirgli per fargli credere che non stava piangendo per quello ma per tutt'altro? Cosa avrebbe dovuto fare?
I pensieri correvano veloci eppure Draco, per la prima volta, non sapeva cosa dire. Non aveva la risposta pronta come al solito, ma solo un miscuglio di pensieri senza un minimo di senso. Non riusciva a pensare a nulla.«Draco» lo richiamò con gli occhi pieni di lacrime. «Ti prego».
Non disse nulla, ancora. Doveva trovare un modo per distoglierlo da quella situazione e prima possibile. Quindi si avvicinò con il viso e lo baciò.
Inizialmente il corvino fece un po' di resistenza ma poi si sciolse decidendo che fosse il caso di lasciarsi andare. Non si vedevano da una settimana e gli era mancato terribilmente.«Mi sei mancato» sussurrò sulle sue labbra il biondo mordendogli il labbro inferiore prima di riprendere a baciarlo.
Harry non ebbe abbastanza fiato per rispondere, quindi semplicemente ricambiò il bacio fino a quando la sua schiena non sbatté contro il muro. Draco non lo stava baciando... gli stava togliendo il fiato.
«Ho bisogno di te» sussurrò ancora il giovane e Harry si sentì mancare l'aria nei polmoni. Piano si staccò e lo guardò dritto negli occhi.
«Non possiamo ora» sussurrò in risposta. «È pieno giorno e-...»
«Vieni con me» lo interruppe Draco prima di prenderlo per mano e farlo uscire da quel bagno.
Percorsero qualche metro prima di arrivare davanti ad un'enorme parete. Draco gli lasciò la mano e iniziò a camminare avanti e indietro per ben tre volte prima che davanti a loro si palesasse una grande porta dalla quale entrarono. Harry conosceva quel posto, era la Stanza delle Necessità, il posto in cui l'anno prima aveva fondato l'ES insieme a Ron e Hermione. Ma ora quella stanza era ben diversa da quando ci era stato Harry l'ultima volta: al centro della stanza c'era un enorme letto a baldacchino e da un lato un divano ad angolo in pelle nera; poco distante c'era un camino dove all'interno scoppiettava un fuoco che in poco tempo scaldò tutta la stanza. I ragazzi pensarono che quella stanza era meravigliosa.
Harry si avvicinò al letto e ci si sedette e presto anche Draco lo raggiunse. Si abbassò con il busto fino a quando le loro labbra non si incontrano di nuovo. Lentamente il biondo avanzò e il corvino presto si ritrovò sdraiato e con Draco sopra che non smetteva di baciarlo, di stordirlo.
«Non si torna indietro, lo sai?» gli disse Harry tra un bacio e un altro.
«Zitto Potter, lo so» rispose togliendogli il maglione.
Le loro labbra si attaccarono di nuovo, le labbra del biondo finirono sulla camicia del corvino e quest'ultimo prese a giocherellare con la cinta dei pantaloni. Erano vicini e stavano per unirsi in qualcosa che sarebbe stato indelebile se non fu per un dolore improvviso e due lamenti.
Harry diede una spinta a Draco e scattò a sedere mettendosi una mano sulla testa, proprio all'altezza della cicatrice, invece Draco... Draco era seduto a un angolo del letto, i piedi ben poggiati a terra e la mano destra che si massaggiava il braccio sinistro. E Harry lo vide.
Improvvisamente il dolore passò in secondo piano, la cicatrice non faceva più così male perché l'unica cosa a fare male davvero era il suo cuore.Draco si girò di scattò e la vide. La vide una lacrima amara rigare la sua guancia abbronzata. Lo vide anche alzarsi e afferrare il suo maglione.
«Katie» disse. «Sei stato tu?» serrò la mascella.
«Sì».
La verità piombò addosso a Harry come un macigno.
«Perché?», il biondo non rispose. «Ti sei fatto Marchiare davvero, Draco?».
«Non penso siano cose che ti riguardino, non stiamo insieme, non sei il mio ragazzo, che ti importa?» rispose il ragazzo facendo inorridire il corvino. Quelle parole, sputate con tanta cattiveria, fecero male più del dovuto.
«Conto davvero così poco?» ironizzò amaramente.
«Non so cosa ti aspettavi».
Harry annuì piano. «Hai ragione» concordò. «Sei Draco Malfoy, cosa potevo aspettarmi da te?».
«Niente» rispose gelido. «Non potevi aspettarti niente».
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Eclissi di Luna - Drarry
Fanfiction«Mia madre mi racconta sempre che sono nato durante un'eclissi di luna. Il cielo aveva poche stelle e per questo hanno deciso di darmi il nome di una costellazione. Quella notte la stella ero io» sussurrò il ragazzo biondo mentre guardava il cielo s...