Fabrice - Parte 2

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Se l'esterno del ristorante di Fabrizio si confonde tra la schiera dei muri in pietra degli edifici lungo il vicolo, l'interno risplende di un tale fascino, antico e ricercato, da strappare un'esclamazione di meraviglia a Ginni.

L'ingresso affaccia su un elegante boudoir con tanto di poltrone d'epoca e lampadario di cristallo. Un raffinato tavolino intarsiato funge da banco della reception, da dietro il quale un sorridente Greg, dopo aver spuntato sull'agenda il loro arrivo, si sporge per accogliere i due ragazzi con un caloroso abbraccio.

"Bienvenue, mes amis!" esclama. "Lieti di rivedervi così presto! Ma chère Eugénie, questa sera sei ancora più bella di come ti ricordavo!"

Greg sembra particolarmente soddisfatto di vederli lì insieme, e dal suo sguardo sibillino Ginni intende all'istante che lo sa benissimo, che questa volta lei e Giulio si sono presentati come coppia ufficiale. Scocca un'occhiataccia a Giulio, il quale si stringe nelle spalle, come a dirle: 'Che ti aspettavi? Era ovvio che Greg sarebbe stato il primo a saperlo!"

"Venite, seguitemi, vi mostro il tavolo riservato per voi", li invita Greg, muovendosi con la stessa disinvoltura che Ginni gli ha visto mostrare a casa propria.

I tre attraversano il salottino e fanno il loro ingresso nella grande sala a tinte pastello del ristorante più rinomato dei dintorni. Il fasto non è da meno di quello del salottino all'ingresso. I lampadari a candeliere, le tovaglie di fiandra, le sedie damascate, la fiamma che arde nel grande camino in stile barocco: Ginni non riesce a smettere di guardarsi intorno beandosi di quello spettacolo.

"È davvero magnifico qui... toglie il fiato" riesce appena a sussurrare.

"Merci, Eugénie. Riporterò la tua opinione a Fabrizio, ne sarà di sicuro felice!" risponde Greg.

Attraversano la sala fino a raggiungere un tavolo nell'angolo accanto alla finestra; Greg scosta la sedia che dà le spalle al muro e fa cenno a Ginni di accomodarsi. "Il posto d'onore per la bella Eugénie" dichiara, facendole l'occhiolino.

Giulio alza gli occhi al cielo, ma gli scappa un sorriso.

"Ti spiace se invece mi siedo dalla parte opposta?" domanda Ginni, dubbiosa. "So che così volterò le spalle alla sala, ma avrò la vista sulla finestra, e sul camino... ecco io... mi piacerebbe di più... lo troverei molto... ehm... romantico."

La voce le muore in gola nel momento stesso in cui si è resa conto di quello che ha appena detto. Giulio e Greg si scambiano un'occhiata di complice soddisfazione, poi Greg si precipita a scostare la sedia richiesta da Ginni, lei e Giulio prendono finalmente posto a tavola.

Greg porge loro i menù. "Sai, Eugénie" sussurra poi, chinandosi verso Ginni. "Anche se le regole ti avrebbero voluta dall'altra parte del tavolo, hai fatto un'ottima scelta chiedendo di sederti qui. Ma ti avviso: non stupirti se lasciando a Giulio la visuale sulla sala, nel corso della serata lo dovessi scorgere a fare il collo da giraffa per spiare ciò che accade agli altri tavoli. Ogni volta che viene qui non perde occasione per mettere in discussione le scelte di Jean Philippe, il nostro sommelier."

"Come potrei non metterle in discussione?" si intromette Giulio. "Abbiamo così tante eccellenze qui, ma lui punta solo a vendere le bottiglie che costano di più. Gli piace sciorinare tutte le teorie che conosce sul vino, ma non ci mette mai il cuore, nella scelta. Mi fa venire i nervi, quando fa così: è solo un pomposo, egocentrico narcisista."
"Che ti avevo detto?" bisbiglia Greg a Ginni. "Si agita soltanto a sfiorare l'argomento. Perciò, se lo senti borbottare, non farci caso. Jean Philippe è un'autorità indiscussa nel suo campo, quella di Giulio è tutta invidia!"

"E comunque non è corretto!" lo rimbecca Giulio, incrociando le braccia al petto. "Non puoi svelare così a Ginni i miei punti deboli! Vorrà dire che ti ripagherò con la stessa moneta alla prima occasione in cui rivedrò Amalia!"

Tutta colpa dello sposoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora