Di blu, e d'argento - Parte 1

57 5 0
                                    




UNA SERA D'OTTOBRE


Azzurra si aggira fra le sale della villa d'epoca scrutando con occhio critico gli allestimenti e dichiarandosi finalmente soddisfatta. A maggior ragione perché, ora che ogni cosa è pronta, è certa che la sua intuizione di organizzare una cerimonia serale sia stata geniale.

Vista al crepuscolo, con le luci soffuse e le candele sparse un po' ovunque, la location è ancora più suggestiva di quando l'aveva addobbata nella versione diurna. Risponde benissimo alle richieste fatte dalla sposa: realizzare un evento intimo, ridurre al minimo l'intrusione di fornitori esterni – la presenza stessa di Azzurra e quella dello staff di Fabrice rappresentano le uniche eccezioni alla regola – e, soprattutto, mantenere la massima segretezza su luogo e data.

Un'impresa non facile, considerando che la wedding planner ha avuto a disposizione il minimo sindacale del tempo necessario ad organizzare un evento degno di questo nome. La sua unica fortuna è che, in modo del tutto inaspettato, Cecilia si sia rivelata collaborativa come mai prima, rimboccandosi le maniche e rendendosi utile ovunque ce ne fosse bisogno.

Accertatasi che questa volta le composizioni floreali siano state collocate nei posti pattuiti, Azzurra mette un segno di spunta sull'ultimo punto della propria check list, si abbandona a un sospiro di sollievo e si dirige fiera verso la camera dove la sposa sta terminando di prepararsi, lieta di portarle la buona notizia.

Cecilia la accoglie con il sorriso. È seduta alla toeletta da trucco, davanti allo specchio. Ha deciso di occuparsi lei stessa del proprio make-up e dell'acconciatura, optando per un trucco leggero e accomodando i boccoli biondi in modo che le ricadano liberi sulle spalle. Non le occorre nulla di più.

Sua madre e Ginni, che la osservano commosse sedute sul grande letto a baldacchino, possono testimoniarlo: la felicità che Cecilia ha dipinta in viso è il vero segreto che le fa brillare gli occhi le illumina l'incarnato.

Nessun fotografo sta facendo la corte alla sposa per poterla immortalare durante i preparativi; non ci sarà la schiera di damigelle in abito lungo che Ceci tanto desiderava e infine, come se non bastasse, non c'è stato tempo di procurarsi con sufficiente discrezione un nuovo abito, perciò Ludovico la vedrà giungere all'altare con lo stesso vestito che aveva indosso in quello sfortunato giorno di paura, poco più di un mese prima.

Ma la vera stranezza è che, di tutto questo, a Cecilia importa poco o niente. L'unica cosa che conta davvero è che le ultime giornate, che ha trascorso immersa negli intensi preparativi, le abbiano restituito la grinta, l'entusiasmo e la voglia di fare che ultimamente sentiva di aver perso. E che accanto a lei ci siano le persone che contano davvero nella sua vita.

Qualcuno bussa alla porta. Azzurra apre uno spiraglio, dall'altra parte scorge Ludovico. Sguscia fuori silenziosa, richiudendosi subito l'uscio alle spalle così che lui non possa vedere la sposa, e rientra nella stanza poco dopo, portando la notizia che tutti attendevano. Lo sposo e i due futuri consuoceri hanno terminato il sopralluogo nel giardino della villa, confermando che nei paraggi non ci sia traccia di giornalisti. Gli ingressi sono stati chiusi, tutti gli invitati sono ai propri posti e Don Franco attende nella cappella appositamente allestita per l'occasione.

Era la conferma che stava aspettando, e Cecilia sorride trionfante: il piano architettato per la fuga da casa è stato un successo.

Uno dopo l'altro, i membri della sua famiglia e di quella di Ludovico sono riusciti a depistare gli inopportuni cacciatori di scoop che negli ultimi giorni non avevano dato loro tregua, raggiungendo la villa alla spicciolata e, soprattutto, in gran segreto.


Cecilia si alza in piedi con regale lentezza.

"Ci siamo, quindi" dice in un soffio. "Sto per sposarmi per davvero, questa volta."

Tutta colpa dello sposoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora