Di notte, alla luce del sole - Parte 3

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"Ora spiegherai ogni cosa anche a me, spero, a meno che tu non abbia deciso di farmi venire un infarto" sbotta Giulio, incrociando le braccia al petto.

"Tieni" risponde Saverio, allungandogli un volantino pubblicitario mentre si destreggia in un sorpasso.

"Speravo di essermi sbagliato", continua, "ma avevo ragione, purtroppo. Solo, non avevo collegato le due cose fino a quando oggi, ritirando la posta, ho trovato quello."

Giulio prova ad accendere la luce interna all'abitacolo, ma non funziona. Sbuffa, accende la torcia del cellulare, inquadra il foglio plastificato che gli ha passato lo zio.

"È il volantino dell'inaugurazione del River. Non capisco."

"Non capisci perché non leggi con attenzione. Guarda a nome di chi è l'annuncio dell'inaugurazione!"

"Manuel Rianti e Carmen Nireo," legge Giulio, "l'istruttore di ballo e la sua socia. Qual è il problema?"

"Ragazzo, tu mi sei sempre sembrato un tipo sveglio, più della media, di sicuro più di quelle capre dei tuoi due fratelli, ma per la miseria, è un bene che tuo padre ti abbia costretto a fare l'elettricista, perché non ti avrei mai potuto portare con me per insegnarti il mestiere: come investigatore fai schifo!"

"Continuo a non capire, zio, e sono anche parecchio inquietato da questa storia!" protesta Giulio.

"Lo sai cos'è un prestanome, nipote?"

"Sì, o almeno... penso di sì."

"Te lo dico io cos'è: è il modo più efficace e sicuro che i membri della criminalità organizzata hanno a disposizione per riciclare denaro sporco, ecco cos'è. Permette di reimmettere in circolo il denaro attraverso un'attività del tutto lecita, intestata a qualcuno con la fedina penale pulita come le chiappe di un bambino. Qualcuno che non brilli per intelligenza, possibilmente, così che possa essere ricattato e comandato a bacchetta senza bisogno di esporsi in prima persona. Ti torna, nipote?"

"Direi di sì. Continua."

"Pur essendo tutte persone dalla reputazione immacolata, quelle che gestiscono queste attività, sono perennemente circondate da individui dei quale faresti bene ad evitare di incrociare lo sguardo. Comprendi?"

"Mi stai terrorizzando."

"Esatto. È proprio quello che loro vogliono ottenere. Tuttavia, anche nel loro muro di terrore ci sono delle crepe. La loro arroganza di solito va di pari passo con la loro ottusità. Per questo a capo delle loro organizzazioni serve sempre una mente pensante, una persona senza scrupoli capace di mettere una pezza ai danni causati dai tanti fessi che la circondano. E la soluzione è sempre la stessa: prendersela con chiunque osi scoprire quel che mai avrebbe dovuto sapere. Se ti capita, anche per sbaglio, vieni messo a tacere. In un modo o nell'altro."

Lo zio è infervorato, guida come un pazzo. Scaraventato avanti e indietro sul sedile, a Giulio torna in mente un'avventura simile, vissuta di recente. Milioni di aghi gli trafiggono il cuore, stringe i denti.

Saverio prosegue: "Nessuno sospetterà mai di un Manuel Rianti qualunque. Eppure, si sa: il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi."

"Che vuoi dire, zio?"

"Che solo a una sciocca sprovveduta come Carmen Nireo potrebbe venire in mente di far sapere all'intera città che dietro il finanziamento di un locale sorto dall'oggi al domani c'è sua famiglia, ovvero suo padre, niente meno che Massimo Nireo. Che guarda a caso è anche lo zio di quel Nuccio che tanto avete importunato negli ultimi giorni. Il bar in cui il vostro amico è andato a cacciarsi nei guai è intestato a un certo Santo Dimorio: incensurato, insospettabile. Il nipote di Nireo figura soltanto assunto come dipendente. Ma potrei scommetterci il collo su chi è stato a finanziare l'impresa."

Tutta colpa dello sposoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora