La preda ideale - Parte 2

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"Eccolo, eccolo! Sta uscendo, lo vedo, preparatevi a scattare foto a raffica!" strilla Cecilia quando scorge il profilo di Giulio avvicinarsi alla porta del bar.

Appostati in auto, i tre investigatori dilettanti sentono la tensione pizzicar loro lo stomaco; si irrigidiscono, si preparano a immortalare la scena. Cecilia accende il motore con l'intenzione di seguire Giulio mentre si lascia guidare alla bisca dal reclutatore.

Il momento di frenesia all'interno dell'abitacolo, però, dura solo qualche secondo. Il tempo che i tre si rendano conto che Giulio è uscito dalla tabaccheria da solo, piantandosi in mezzo al marciapiede a osservare, incredulo e anche un po' atterrito, quel che stringe tra le mani: una folta mazzetta di banconote.

Giulio solleva lo sguardo alla ricerca dei suoi complici, fissando i tre con aria sperduta.

Cecilia si spazientisce, gli fa dei segni frenetici, gli intima di seguire l'auto, percorre cinquanta metri e si infila in un vicolo laterale, accosta e si ferma in attesa che Giulio li raggiunga, salga in auto e prenda posto accanto a Ludovico.

"Che cavolo significa questo?" gli urla addosso Cecilia, indicando il denaro che il ragazzo stringe tra le mani.

"Io... ho... vinto" esala Giulio. Non sa che dire, non sa che fare. Era convinto di essere sulla strada giusta, di aver fatto capire a Nuccio che aveva intenzione di giocarsi tutto. E invece la slot machine, dopo quattro o cinque giocate, aveva cominciato a sputare monetine come se piovesse.

"Ho vinto duemila euro."

"E poi?" domandano in coro i tre a Giulio.

"E poi non sapevo che fare, così quando Nuccio mi ha cambiato i soldi, ho comprato qualche gratta e vinci. Per fargli capire che ero interessato al gioco..."

"E...?" insiste il coro.

"E ho vinto ancora. Cinquecento euro."

"Non ci credo! E Nuccio?" lo incalza Cecilia.

"Nuccio mi ha dato anche quei soldi e a quel punto mi ha caldamente invitato a sparire dalla circolazione!" riassume Giulio.

"Nessuno ti ha proposto di giocare di nuovo? Nessuno ti ha avvicinato, dentro o fuori dal bar?"

"No..." continua Giulio, spostando lo sguardo costernato da uno all'altro dei suoi interlocutori. "Mi spiace, ragazzi, io... non capisco. Credevo che qualcuno sarebbe arrivato e mi avrebbe spronato a giocarmi ancora la vincita, o che Nuccio stesso mi avrebbe dato qualche dritta. Io ci ho provato, a dirgli che mi sarebbe piaciuto continuare, se sapeva dirmi dove trovare un posto per divertirmi un po', ma lui ha tagliato corto, mi ha mandato via."

"È tutta colpa tua! Di sicuro avrai parlato a sproposito. Sei stato inutile, operaio, completamente inutile, accidenti a te!" sbraita Cecilia.

"Ehi!" protesta Giulio in risposta. "Io sto solo provando ad aiutarvi! Per inciso, vorrei fare presente che se siamo qui adesso, se siamo in questo casino, la colpa è tutta dello sposo!"

Ludovico, colpito nel segno, guaisce come un cane ferito.

"Magari non è stato Giulio a mandare a monte il piano. Forse Nuccio ha intuito che c'era sotto qualcosa..." ipotizza Ginni, tentando di riportare il discorso sulla via della logica.

"Pensi che sia lui a scegliere chi far avvicinare dal reclutatore?" chiede Ludovico.

"Io dico di sì." risponde Ginni. "A te hanno proposto di entrare nel giro fin dalla prima volta che sei stato lì, ma Nuccio ti conosceva già. Sapeva che saresti stato la... uhm... preda ideale" continua Ginni.

Tutta colpa dello sposoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora