Di notte, alla luce del sole - Parte 1

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SABATO, GIORNO 15


Giulio ha trascorso una delle giornate più orribili degli ultimi cinque mesi.

Rivedere Caterina ha riaperto in lui una ferita dolorosa che solo da poco era riuscito a far rimarginare.

È stato anche peggio di quando l'ha lasciata. All'epoca Giulio aveva tutta la determinazione di ricostruirsi una vita e un'identità senza di lei. E invece, proprio ora che credeva di avercela fatta, proprio adesso che la felicità aveva bussato alla sua porta, è bastato un attimo di debolezza per lasciare che Cat tornasse a distruggere tutto come uno tsunami.

Le ha di nuovo permesso di determinare il suo valore. O meglio, di negarne l'esistenza.

Giulio sbuffa. È stanco, provato. Ha tentato di contattare Ginni per tutta la giornata, ma lei non ha mai risposto. Anzi, alla fine ha addirittura spento il cellulare.

Ginni è stata la luce che dopo mesi di buio è tornata ad illuminarlo, a restituirgli grinta e voglia di reagire, di dare vita a una nuova storia. E lui ha rovinato tutto.

O forse non è così? Forse si è solo illuso che Ginni provasse qualcosa per lui. Forse ha costruito tutto nella sua testa per sentirsi meglio, se ne è convinto senza che nulla fosse reale.

Non è andata nello stesso modo con Caterina, del resto? Ha creduto per anni che lei lo amasse, mentre in realtà si era solo adagiata in una relazione troppo comoda.

Oppure, peggio ancora: magari Caterina è l'unico tipo di ragazza che Giulio si merita e che può stare al suo fianco.

Dev'essere così, dev'essere lui che ha qualcosa di sbagliato, che non funziona.

A furia di scervellarsi gli è venuto mal di testa. Ha addirittura abbandonato i suoi fratelli al lavoro, è tornato a casa prima del previsto e si è buttato sotto la doccia, ma anche lì la sua mente non trova pace: il pensiero che solo tre giorni prima Ginni sia stata in casa sua lo divora. Ovunque si trovi avverte la sua presenza; il suo profumo e le sue parole aleggiano ancora nell'aria.

Si sente un idiota. Esce dalla doccia, si riveste e si affaccia alla finestra. Il pomeriggio muore trascinandosi dietro una scia dorata di luce. L'autunno è iniziato, la sera scenderà in fretta.  Giulio vede solo il buio davanti a sé, sente già freddo.

Il suono del citofono lo riscuote dai suoi pensieri.

Per una frazione di secondo gli si riaccende dentro la speranza, si precipita a rispondere, ma ripiomba nella disillusione quando sente la voce di Caterina.


*****


"Pensavo che avresti gradito la sorpresa", protesta lei facendo labbruccio. "Mi sembri giù. Forse posso aiutarti. Che ne dici di aprire una delle tue bottiglie di vino, sederci qui e parlare un po'?"

Caterina si accomoda sul divano senza nemmeno aspettare che Giulio la inviti a sedersi.

"Come vuoi", esala il ragazzo; si sente così a pezzi che non ha nemmeno voglia di discutere.

Recupera una bottiglia di rosso senza dar troppo peso alla scelta; la stappa, versa, porta i calici fino al divano, si siede anche lui.

Caterina inclina il proprio bicchiere verso quello di Giulio, li fa tintinnare.

"Alle seconde possibilità offerte dal destino" cinguetta maliziosa.

Giulio beve d'un fiato, senza risponderle. Sa che quello che sta facendo non sarà d'aiuto al suo mal di testa. Inoltre, tutto questo è contrario alle regole che si è sempre dato. Il vino va trattato con rispetto, gustato con calma, assaporato, studiato. Non dovrebbe essere un mezzo per stordirsi. Ma la situazione è troppo anche per lui, non ce la fa ad essere razionale, e inoltre ha un disperato bisogno di smettere di pensare.

Tutta colpa dello sposoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora