•{📜ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 33📜}•

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{skippino di qualche anno☺️, vi erano mancati eh?}

~𝙿𝚘𝚟 𝚁𝚎𝚐𝚗𝚘 𝚍'𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊~

Ero nel mio ufficio, firmavo documenti su documenti.
Non erano tantissimi e tanto non avevo nulla da fare.
Improvvisamente tra tutti spiccò un documento proveniente dalla Germania, un trattato... Un'alleanza.
Bussarono.
«Avanti.»
«Buongiorno. Regno.» Re Vittorio Emanuele entrò nella stanza.
«Vittorio. A cosa devo la vostra presenza?»
«Volevo solo informarmi se aveste ricevuto il trattato dalla Germania.»
«Attualmente si. Volete essere così gentile da Spiegare ve ne sarei grato»
«Vogliono che ci uniamo alla loro alleanza.»
«E voi? Volente unirvi?»
«Aspettavo una vostra risposta. Ma forse potremo guadagnarci qualcosa, territori forse. Potere. E ci sarà anche un'altra nazione se non sbaglio»
«...Forse...potremo provare. Quindi adesso?»
«Basta firmare.»
«E sia» firmai. Lui fece altrettanto.

Eppure avevo una strana sensazione..
«𝑪𝒉𝒆 𝒄'𝒆̀? 𝑵𝒐𝒏 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊 𝒔𝒊𝒂 𝒖𝒏𝒂 𝒃𝒖𝒐𝒏𝒂 𝒊𝒅𝒆𝒂?»
"Ti ricordo che potrebbe esserci anche I. Austriaco"
«𝑻𝒊 𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒈𝒈𝒐. 𝑨𝒖𝒔𝒕𝒓𝒐𝒖𝒏𝒈𝒂𝒓𝒊𝒄𝒐. 𝑺𝒊 𝒆̀ 𝒂𝒎𝒎𝒆𝒔𝒔𝒂 𝒍'𝑼𝒏𝒈𝒉𝒆𝒓𝒊𝒂»
"Mi dispiace per lei? Non penso quanto possa fregarmene"
«𝑺𝒆𝒊 𝒔𝒖𝒔𝒄𝒆𝒕𝒕𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆»
"Fattele due domande."
«Hey Regno.»
«Savoia?»
«Ehm.. Sono venuta a salutarti..»
«Oh.. giusto.. quasi dimenticavo»
Gli accarezzò la testa.
«A presto»
«A presto sorellona..»
«𝑵𝒐𝒏 𝒕𝒆 𝒍𝒂 𝒄𝒂𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆 𝑹𝒆𝒈𝒏𝒐.. 𝒏𝒐𝒏 𝒕𝒆 𝒍𝒂 𝒄𝒂𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆.»
"Taci."
L'abbracciai. La strinsi forte a me, mentre lei mi accarezzava i capelli.
Se ne andò, anche lei. Napoli era in Spagna, ogni tanto mandava una lettera, ma ero sicuro che si stava riprendendo.

~𝙿𝚘𝚟 𝚃𝚎𝚛𝚣𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊~

«Napoli?» I. Spagnolo guardò nella stanza cercandolo con lo sguardo.
Era addormentato sul suo letto, teneva stretto il cuscino.
Si girò al lato opposto, faceva respiri profondi, tranquillo più di quanto fosse da sveglio.
I. Spagnolo gli andò vicino, si stese accanto a lui, cingendogli la mano sul fianco, dandogli baci bagnati sulle spalle scoperte.
«mi cariño...»
«...mmh»
«Ay buenos dias»
«buongiorno..» sbadigliò, accoccolandosi sempre di più allo spagnolo.
«profumi di mare.. sai?» lo mise sotto di lui, sdraiandosi con la testa nella curva del suo collo.
«Mh?»
Gli diede un morso, leccando poi il segno del morso. Napoli arrossì.
«non devi sempre trattarmi così bene..»
«Però voglio..»
«....mmh» e i baci continuavano anche sulle labbra, a stampo e poi inserendo la lingua.

Gli tolse la maglia, baciandogli e massaggiandogli il ventre, lasciava succhiotti su tutto il suo corpo.
«Impero...mmh»
Gli tolse anche i pantaloni, cosa che fece anche con i suoi, rimanevano attaccati, intanto I. Spagnolo iniziava a spingere, così forte che Napoli tremava al tocco del amante che era molto più forte di lui, e che gli aveva dato sempre più piacere che con tutti gli uomini con cui era andato a letto.

Ansimava sempre di più, sempre più forti erano le spinte, era diverso dalla prima volta, era molto più passionale.
Napoli incurvò la schiena, non si sentiva più le gambe, non riusciva a fare altro che urlare il nome di chi aveva con lui che in quel momento gli stava dando così tante emozioni.
Gli prese una gamba, mettendosela sulla spalla nel mentre spingeva e spingeva, riempendola di morsi.

Vennero entrambi, I. Spagnolo lo teneva stretto, lo abbracciava.
«te quiero..»
«Ti amo anche io..»

-

Veneto passeggiava per le strade, cercava di non pensare, voleva godersi la tranquillità.
«𝑽𝒆𝒏𝒆𝒕𝒐...»
Si guardò intorno, nulla.
Si sentì afferrare un polso, lo strattonarono, lui cercò di sottrarsi alla presa. Nulla.
«LA-» gli tapparono la bocca, lo trascinarono con loro.
«MMMH?!»
Nessuno poteva sentirlo o aiutarlo, lo portarono via.



{Angolo Autore}
Cosa accadrà a Lombardino? Boh.
Chi lo sa.

-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

~{❄︎𝙻𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚗𝚏𝚊𝚗𝚣𝚒𝚊 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚛𝚞𝚝𝚝𝚊❄︎}~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora