•{🪒ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 40🪒}•

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{Attenzione. Potrebbe morire il personaggio preferito di molti}

~𝙿𝚘𝚟 𝚃𝚎𝚛𝚣𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊~

I. Spagnolo aveva lavorato l'intera giornata, era stanchissimo e non vedeva l'ora di tornare in camera con Napoli, non voleva lasciarlo da solo, soprattutto ora che si ritrovava in quel brutto periodo.
Quella mattina era rimasto a letto, aveva delle occhiaie molto notabili e era molto debole.
Impero era riuscito anche ad uscire, aveva comprato una piccola scatolina con all'interno un anello, Napoli diceva, prima che succedesse tutto, che gli avrebbe fatto piacere sposarsi, voleva dargli una gioia dopo tutto quello che aveva subito.

Andò lungo il corridoio che lo portò poi alla stanza.
«Sono tornato» Non sembrava esserci nessuno «Napoli...» iniziò ad andare in ansia totale, corse verso il bagno, si pirtrificò.
Era nella vasca, svenuto con un profondo taglio sul polso, la testa abbassata appoggiata sul bordo.
La lama di un rasoio gli cadde dalla mano che aveva perso la presa, era imbrattata di sangue.
C'era anche del vomito per terra r del vetro rotto, altrettanto pieni di sangue.
«NAPOLI?!» andò da lui e gli sollevò il capo, il liquido rosso gli colava dal naso e dalla bocca.

L'aveva portato il più velocemente possibile ad un'ospedale vicino, era pieno di bende, steso sul lettino, il braccio su cui si era procurato quel taglio steso, l'altro appoggiato sul ventre.
Impero gli prese la mano, gliela bació dolcemente, stringendola forte.
Piangeva, non ce la faceva, nemmeno fisicamente a vederlo così.
«E non mi abbandonare adesso...»

{Qualche giorno dopo}

Camminava per i corridoi.
«E' da quando è arrivato che alla nazione va tutto male...»
«Poverino avrà passato un guaio solo a portarlo qui»
Lanciò la bottiglia di vetro nella direzione delle domestiche che corsero via.
Si mise un cappotto non troppo pesante, andando verso l'ospedale, sotto la pioggia, salì i gradini, arrivando alla stanza dove il suo amato si trovava, dopo aver percorso il corridoio. Certo.. avrebbe potuto scegliere un giorno migliore, decisamente.

Napoli guardava la finestra, era sveglio, giusto per vedere come era il tempo.
«Napoli»
si girò debolmente, i dottori avevano detto che non smetteva di perdere sangue e probabilmente se non avesse smesso ci sarebbe morto. Per di più l'altra sera aveva preso delle pillole a nascosto dei medici e oggi stava peggio.

«Come ti senti cariño?»
«Mh» gli appoggiò la testa sulla mano che gli aveva portato vicino alla guancia.
Si raggomitolò su se stesso, tenento stretto il braccio dell'altro a se.
«..volevo farti un regalo..»
«non dovevi...»
«e invece si»
prese la scatolina dalla tasca, Napoli già respirava a malapena, le lacrime negli occhi gli uscirono con una velocità indescrivibile.
Gli prese la mano.
«Quiero casarme con ti cariño»
«....I-Impero..»
«¿que dices?»
«..Lo voglio...» Si baciarono, a Napoli però, la testa iniziò a pesare, si appoggiò contro il petto di I. Spagnolo, sentiva la vita che già l'abbandonava.«lo voglio...»
la mano gli cadde lungo il ventre caldo, che mano a mano si andava a intiepidire gino a diventare gelido, così come l'intera pelle.

Impero gli baciò il polso con la ferita mentre le lacrime gli scavavano il viso.
Napoli gli sorrise
«Non farti pena perchè io me ne vado. Marito mio, io t'ho sempre amato con tutta l'anima. E t'amerò sempre.... perdonami..»
Lo spagnolo gli diede un'ultimo bacio, per poi vederlo cessare quel dolore che ne era stata la vita, con la testa poggiata di peso sulla mano di  lui.
«....Me reuniré contigo pronto, te lo prometo»



{Angolo Autore}
Io piango....sto a scuola e piango🧍‍♂️
Scusatemi😭




-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

~{❄︎𝙻𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚗𝚏𝚊𝚗𝚣𝚒𝚊 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚛𝚞𝚝𝚝𝚊❄︎}~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora