•{🗺️ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 49🗺️}•

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~𝙿𝚘𝚟 𝚁𝚎𝚐𝚗𝚘 𝚍'𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊~

Quella mattina anche i governanti erano con noi nazioni, i miei non li vedevo da tanto e non erano cambiati affatto, uno più noioso dell'altro.
Eravamo tutti seduti intorno ad una mappa, più precisamente una mappa dell'africa, parlavano di occupare territori, facendoli diventare colonie.
Tutti ambivano al posto migliore, a quello che li avrebbe condizionati meglio e perchè non farlo anche io?.
«Regno,non ha ancora parlato. Decida un territorio per noi» si espresse un'ometto che avevo accanto.
Mi diedero un qualcosa di simile ad un pennarello, così che si sarebbe notato sulla cartina, tracciai ciò che mi sarebbe spettato, non troppo in confronto a quello degli altri.
«Ecco»

Francia mi guardo, poi guardò ciò che avevo segnato e poi di nuovo me.
«Lo voleva lei signorina?»
«Tsk. No. E non parlarmi in modo formale Regno è inutile»
«Se lo dici tu mangia baguette»
«...Io ti-»
«Calm down you two» intervenne Regno Unito.
«I'm totally calm. Can't say the same for your wife»
«-!.... She is not my wife»
«Not yet»
E intanto Ussr guardava in un angolo, sapevo che lui di inglese non ci capiva tanto ma qualche parola la sapeva, sorrise per non ridere.
Quando tutto finì, finalmente potei tornare a casa.
«Ci si rivede ragazzino, stammi bene. E qualche volta dagli un pugno a tuo padre»
«ci proverò signor Regno»
«Bravo»

Finalmente a casa.
«Regno?!» Salò mi venne incontro, abbracciandomi forte.
«Mi sei mancata sorellona»
«Mi devi raccontare tutto quanto, lo sai?»
«Mhm.» ci sedemmo.
Parlammo per ore senza mai fermarci, mi era mancata così tanto.
«Quel bastardo mi sta ancora di più su i coglioni.»
«A chi lo dici»
«Adesso niente più viaggi intesi?»
«mmmh... ecco..»
«Dove vai.. cosa fai.. con chi vai...»
«Africa»
«WANM LOG BASC-»
«Non urlare!»
«Mona che devi fare in Africa»
«mah colonie»
«Ah- E quando l'avete deciso scusa?»
«Ieri»
«...veloci. Quando vai?»
«Boh»
«𝑪𝒊𝒂𝒐 𝒄𝒂𝒓𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒊»
«Ma buongiorno.. hai dormito per tipo 5 mesi»
«.....𝑪𝒐𝒔𝒂?!»
«Era stanco porello»
«𝑴𝒐𝒓𝒊𝒕𝒆»
«Cu piaceru»
«....𝒏𝒐𝒏 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒕𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒈𝒖𝒂»
Io e Salò scoppiammo a ridere, per quanto io non lo sopportassi, mi dava un qualcosa per ridere in quel momento.
«vedi di fare presto co ste colonie che io qui mi annoio da sola»
«Ce provo»
Quel giorno fortunatamente non ci furono impegni e stemmo tutto il tempo assieme.

~𝙿𝚘𝚟 𝚃𝚎𝚛𝚣𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊~

Ed intanto in Germania, I. Tedesco e I. Austroungarico discutevano.
«Vater.» entrò un ragazzo, i capelli neri, gli occhi azzurri, esile e alto. Preoccupato.
«Weimar? Che succede?»
«Reich sta avendo un'altra crisi»
«Chiudilo in camera.»
«l'ho fatto»
«E allora perchè mi avvisi»
«Sembrava molto violenta stavolta.»
«E allora?..Non può fregartene di meno ricordatelo»
«....si vater.»

«Oh andiamo Impero, è il fratello dopo tutto, è normale che si preoccupi. Ma non lasciamoci distrarre da questo inconveniente dai!»
Gli sorrise. «Dobbiamo pensare a occuparci di Regno adesso.»
«Già.»
si guardarono, entrambi sorridendo.
Weimar sapeva che non sarebbe successo nulla di buono eppure appoggiava il padre.
Intanto nella sua camera, il più piccolo si dimenava sul pavimento, si teneva le mani al collo, ringhiava, non sembrava per nulla umano, con quel paio di corna sulla testa, quell'occhio rosso sangue a differenza dell'altro, azzurro pastello. Sembrava il diavolo fatto persona.
Per questo era normale che il padre o il fratello lo chiudessero in camera, da solo, con le sue crisi di nervi.






{Angolo Autore}
Perfetto... stanno per arrivare le guerre mondiali☺️
Già vi sento correre sotto casa senza che abbia fatto nulla



-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

~{❄︎𝙻𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚗𝚏𝚊𝚗𝚣𝚒𝚊 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚛𝚞𝚝𝚝𝚊❄︎}~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora