•{🪔ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 67🪔}•

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~𝙿𝚘𝚟 𝚁𝚎𝚙𝚞𝚋𝚕𝚒𝚌𝚊 𝚍𝚒 𝚂𝚊𝚕𝚘̀~

Vichy e Reich discutevano come al solito, sembrava che tra un po' si prendessero a capelli, diventavano sempre così violenti da far paura.
Ed eccoli che ricominciavano, a tirarsi a capelli tra un po'.
«uffa..ma quando smetteranno»
disse Impero massaggiandosi le tempie.
«Bah»

Decisi di andare in camera, mi spogliai per stare più fresca, faceva un caldo assurdo, rimasi solo in biancheria, presi una pistola che avevo nel cassetto e un pacchetto di sigarette, ne accesi una.
Rimasi per un po' nell'intero silenzio della mia stanza, mi stesi sul letto.
Mi puntai la pistola nella gola, con il dito sul grilletto.
«...uff... lasciamo stare»
la posai, continuando a fumare come una dannata.
«dove t'hanno portato Regno....»

~𝙿𝚘𝚟 𝚁𝚎𝚐𝚗𝚘 𝚍'𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊~

Ero di nuovo in quella stanza.
Da solo.
Uk mi ci aveva rinchiuso dopo che mi ero rifiutato di nuovo di parlare.
Dopo un po' arrivarono 4/5 soldati, uno aveva del ferro bollente in mano.
«...vi ha mandato il britannico eh?»
Non risposero, probabilmente erano inglesi.
Vennero verso di me.
Mi guardarono, uno mi tolse la camicia, tenendomi la testa abbassata, guardai il ferro che ribolliva su se stesso, non mi dibattei non mi mossi, avrebbe fatto più male.
«boss said you just had to speak, if you don't, we'll have to use that»
«Go on then! im not telling anything!»
si guardarono, annuirono, sentii premere contro la carne.

Urlai un po', strinsi le labbra, strinsi le mani, sanguinavo, chiusi gli occhi, cercai di pensare a qualcos'altro.
E faceva sempre più male, lo spostarono da un'altra arte della mia schiena già alquanto rovinata.
Questa volta si che urlai, tanto.
Avevano colpito un punto pieno di cicatrici, che doveva ancora rafforzarsi del tutto.
E continuarono, anche davanti.
Avevo le lacrime agli occhi, bruciava tutto.
Mi lasciarono andare, caddi steso per terra, le gambe piegate e le mani ancora legate dietro la schiena.

Io pensavo davvero fosse finto...
Riscaldarono di nuovo l'arnese e questa volta lo premettero sotto l'ombelico, se il resto bruciava, questo non so descriverlo.
Urlai a pieni polmoni, dolorante.
«That's enough!?» la voce di qualcun'altro si sentì nella stanza, era Ussr, che li tirò fuori, mi prese in braccio mettendomi del ghiaccio sulle bruciature.
«Non troppo forte..mmh.....»
«scusa...»
Mi mantenne per il collo, dolcemente.
«Uk quel bastardo... ha fatto male eh amore?..non preoccuparti me ne occuperò io»
«amore?»
«𝒄𝒊 𝒉𝒂𝒂 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒎𝒂𝒕𝒐 𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 𝑹𝒆𝒈𝒏𝒐.»
"Abbiamo sentito male forse.."
«𝒎𝒉𝒎... 𝑨 𝒎𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒊𝒂𝒄𝒆.»
"Vero.."
Mi stese sul letto, mi disse di riposare.
«p-perchè sei così buono con me?...»
«Tu lo sei stato con me..»
«Eri un bambino»
Mi abbracciò piano.
«E per questo che ti ringrazio, ero un bambino e tu sei stato l'unico»
«.....» Ricambiai l'abbraccio, mi sentivo il petto e la testa pesante, se stavo morendo pregavo che fosse veloce.

Mi diede un'antidolorifico, io di quelli già be prendevo troppi, così come altri farmaci. Se ne andò per un po', io iniziai a bere un po' della sua vodka che si era portato, tanto lui non la beveva quasi mai.
«𝒄𝒐𝒔𝒊̀ 𝒄𝒊 𝒎𝒖𝒐𝒓𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒍𝒄𝒐𝒍𝒊𝒔𝒎𝒐»
"Ok. Potrebbe andarmi bene come opzione."
«𝒎𝒂𝒅𝒐𝒏𝒏𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒏𝒐..»







{Angolo Autore}
Uk cosa faiii..

Ussr aiuto.

Salò no🧍‍♂️

Vichy e Reich🤝 io e mia sorella.




-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒


~{❄︎𝙻𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚗𝚏𝚊𝚗𝚣𝚒𝚊 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚛𝚞𝚝𝚝𝚊❄︎}~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora