•{🫖ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠25🫖}•

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~𝙿𝚘𝚟 𝚁𝚎𝚐𝚗𝚘 𝚍𝚒 𝚂𝚊𝚛𝚍𝚎𝚐𝚗𝚊~

Ero nel mio studio, mettevo in ordine alcune cose, quando ebbi finito, decisi di vedere cosa stava facendo Regno.
Era in camera sua, metteva a posto i suoi vestiti nell'armadio della stanza che gli avevo riservato.
Era a petto nudo, pieno di cicatrici, sulla schiena aveva quelle fatte da nostra madre anni fa, sul petto invece ce ne erano di nuove, tantissime e due più strane delle altre.
«Che ti sei fatto..?»
«-!..Ti hanno mai detto di bussare?»
«Regno»
Sospirò. «ho avuto.. delle crisi, boh, non ti preoccupare»
«E quelle?»
«Le erbe medicinali di Sicilie non funzionavano più e mi è iniziato a crescere il seno.....sono dovuto ricorrere all'estremo..»
«Scusa, devo imparare a non chiedere troppe cose»
«Non preoccuparti. Fratellone, tu puoi chiedermi tutto...»

Appena finì di prepararsi, andammo verso il centro militare, per controllare gli addestramenti dei soldati.
C'erano alcuni molto giovani, non erano ancora esperti.
Appena entrammo, un generale ci si avvicinò a noi.
«mio signore» si inchinò rivolgendosi a me.
Poi guardò Regno.
Lui fece senno con la testa di saluto, non parlava molto in luoghi pubblici.

«Questi giovani sono i migliori non preoccupatevi.»
Si come no. Alcuni non sapevano tenere il moschetto in mano.
«I migliori avete detto?» intervenne Regno. «Questi ragazzini non sanno come mantenere un'arma.» andò da uno di loro, gli drizzò la schiena, gli mise meglio il moschetto tra le mani.

~𝙿𝚘𝚟 𝚃𝚎𝚛𝚣𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊~

«Spara» sussurrò Regno.
«Co-»
«spara»
Il ragazzo poté veder davanti a se ombre, improvvisamente gli cinsero le braccia, facendolo sparare.
Regno si scostò, il ragazzo gettò a terra il moschetto.
«Molto bene...»
Tornò al suo posto. Accanto a suo fratello.
«dovrete impegnarvi di più con questi ragazzi»
«si signore....»
Camminarono nell'ombra, scomparendoci.

~𝙿𝚘𝚟 𝚅𝚊𝚝𝚒𝚌𝚊𝚗𝚘~

Ero nelle sale del palazzo Pontificio, Svizzera mi camminava accanto, era ormai come una guardia del corpo.
Ogni tanto quando riuscivo ad avere del tempo libero dalla celebrazione della messa e affari di altro tipo, riuscivo a passare un po' di tempo con lui.
Era diventato molto più alto di me, io era come mi fossi bloccato.

«Senti Vati»
«Dimmi» stavo rimettendo apposto delle cose nella mia stanza, mentre bevevamo del tè.
«posso chiederti una cosa?»
«si. Vai»
«è da tanto che ci conosciamo....tu provi qualcosa per me?» a quella domanda mi andò la bevanda di traverso.
«...eh?»
«lo so che mi hai sentito..»
«..Perchè questa domanda..?»
«Nulla in particolare....»
«Svizzera?»
Mi prese il viso, portandolo a se, mi baciò.
Era un bacio caldo...
il mio primissimo bacio...
Sentivo una strana sensazione crescere in me, sentivo tutto il mio corpo andare a fuoco.
«Svizzera... non.. non posso..»
«Fai un'eccezione...»
«Ma io...Svizzera...»
riprese a baciarmi.

«Svizzera io non posso.. ho promesso castità..»
«non dobbiamo farlo per forza... anche solo un bacio.. o due»
Sospirai, lo avvicinai a me prendendogli il viso.
«non ho mai detto non potevamo ma......non dire una parola per favore»
«Va bene...» mi alzò la veste, sentivo le sue mani su tutto il corpo, erano morbide e calde, mi facevano venire voglia di fare quello che stavamo facendo sempre di più.
Mi prese in braccio, mettendo due dita.
«Andrò avanti solo così ok?~»
«va bene~»
Andava così veloce, toccando la mia erezione.
«A-aspetta svizz-Ah~~»
venni, fu la sensazione più bella della mia vita.
«Heh.. sei così carino»
«Ti amo..»
Lo abbracciai, stringendolo forte a me.
Ci stendemmo insieme, mentre mi coccolava.
Lo amo...



{angolo Autore}
Questo capitolo è stato fatto a caso. Ma volevo regalarvi tutto ciò quindi vi lovvo😍



-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒




~{❄︎𝙻𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚗𝚏𝚊𝚗𝚣𝚒𝚊 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚛𝚞𝚝𝚝𝚊❄︎}~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora