•{🍪ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 50🍪}•

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~𝙿𝚘𝚟 𝚁𝚎𝚐𝚗𝚘 𝚍'𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊~

I preparativi per la partenza verso l'Africa furono abbastanza veloci, quasi mi venne il dubbio che potessimo riuscire nell'impresa.
Salutai Salò, che sembrava scocciata.
«Torna vivo e vegeto ok? E attento al sole, se no ti ustioni, che tu già sij nu cadaver.»
«Sisi..»
«Ti do il resto eh»
«Salò. Calmati.»
«Scusa è che mi preoccupooo»
«Andrà tutto bene.»

{Giorni dopo}

«𝑴𝒂 𝒃𝒐𝒊𝒂 𝒐𝒉.. 𝒇𝒂 𝒖𝒏 𝒄𝒂𝒍𝒅𝒐 𝒒𝒖𝒂.. 𝒎𝒂 𝒄𝒉𝒊 𝒄𝒆 𝒍'𝒉𝒂 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒇𝒂𝒓𝒆»
"lo senti solo tu il caldo."
«𝒎𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆-»
"ti giuro" mi legai i capelli, in effetti caldo faceva e tanto.
Ci eravamo accampati in un posto abbastanza in penombra.
Andavano avanti e in dietro come dei dannati, per conquistare interi villaggi, io avrei preferito farlo con meno violenza possibile, ma nulla da fare.
«𝑪𝒊 𝒔𝒕𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒊𝒕𝒐.»
"meglio. Abbiamo più tempo per evitare che mi parlino"
«𝒎𝒂𝒎𝒎𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒐𝒉. 𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒆𝒊 𝒑𝒐𝒄𝒐 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒆𝒗𝒐𝒍𝒆»
"Grazie."

Passarono due...tre, quattro ore, e finalmente in lontananza si sentivano i soldati.
Avevano con loro delle persone stavolta.
«𝒗𝒆𝒅𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒍𝒂 𝒄𝒂𝒛𝒛𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐»
"ma per dio"
Mi alzai, andandogli incontro.
«Abbiamo trovato la nazione.»
«buon per voi?»
«Insomma maestà provi ad avere più interesse per questo tipo di cose»
«'Maestà' quante parole regali buttate al vento per aggraziarti qualcuno.»
«..oh»
«Torniamo a quello che stavi dicendo soldato?»
«Ah si. L'abbiamo preso»
«𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒊𝒅𝒊𝒐𝒕𝒊 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒂𝒔𝒔𝒊»
"stai zitto."
«𝑳𝒆 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒎𝒂𝒎𝒎𝒊𝒏𝒆 𝒍𝒊 𝒂𝒗𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒃𝒆𝒂𝒕𝒊 𝒕𝒓𝒂 𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊»
"Taci" accennai un sorriso. Per evitare di scoppiare in una risata.
«"𝑶𝒉 𝒑𝒐𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒃𝒂𝒎𝒃𝒖𝒊𝒏𝒐𝒐𝒐"»
"Eddaii-" gonfiai leggiermente le guance, per lasciare una piccola risata.
«Signore? Sta prestando attenzione? Ho detto qualcosa di sbagliato»
«Mh? Oh scusate tanto. Procediamo per favore»

~𝙿𝚘𝚟 𝚃𝚎𝚛𝚣𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊~

Gli misero davanti l'uomo che doveva essere la nazione di quel posto.
Regno notò bene tutte le ferite e i lividi anche se aveva una pelle davvero scura.
Prese il suo coltellino dalla tasca, avvicinandosi ancora un po'.
L'uomo lo guardò con aria di sfida.
«𝑹𝒆𝒈𝒏𝒐 𝒄𝒂𝒛𝒛𝒐 𝒇𝒂𝒊?»
"Fidati."
«...𝒐𝒌?»

Fece cenno ai soldati di spostarsi, per poi tagliare le corde che gli legavano.
Poteva percepire lo sguardo sorpreso e confuso di un po' tutti.
«Signore ma cosa fa?»
«Libero una povera bestia? Che ti sembra che stia facendo?»
«...ma signore..»
«Cosa? Perchè è diverso vero? Dimmi un po' sei tu per caso uguale a un tuo amico o tuo fratello? Non non sto parlando di gemelli»
«Ma lui è un'essere inferiore, di razza inferiore»
«Che brutta definizione. Solo perchè non è tecnologicamente avanzato come te e sicuramente una tonalità di melatonina in più non vuol dire che con la corporatura che si ritrova, nel suo territorio non possa menarti così tanto da aprirti il cranio.»

L'uomo ridacchiò, Regno lo guardò con la coda dell'occhio. «Non lo capisci l'italiano vero?»
Esitò un po' «Con qualche pronuncia sbagliata, signore»
«Oh.. perfetto allora. Come ti chiami?»
«Impero Etiope»
Gli tese la mano.
«Alzati»
«La ringrazio, in parte..»
«Ho fatto del mio meglio per dir loro di evitare tutto questo ma immagino abbiate notato che non è servito. E non mi ringrazi, meritate le mie più sincere scuse.»
«Lei è perdonato.»
«Venga con me» si incamminò verso un carro dove avevano caricato le persone, lo aprì, li fece scendere.
Una donna con in braccio una bambina, piangeva, la diede ad Impero.
Regno si rivolse ai soldati per tornare al proprio posto, riposarsi anche o fare le loro cose.
«Scusatela ha fame.»
«Dov'è la madre?»
«.....ecco..»
«Ho capito, non c'è bisogno che tu lo dica.»

Li portò nella sua tenda entrambi.
«La bambina ha già i denti?»
«qualcuno»
«riesce a masticare?»
«anche troppo bene»
«Un biscotto o due per ora potrebbero andare bene»
Li passò alla piccola che iniziò a mangiare con gusto, chiedendone altri.
«La ringrazio, di nuovo.»
«le hanno insegnato troppa educazione»
«siete sempre così bisbetico oppure è il viaggio che non è stato di vostro gradimento signorino.»
«Attenzione a ciò che dite perchè potrei tagliarvi la lingua........scherzo. O almeno non davanti alla piccoletta»
«Mi guarderò le spalle.»
«Ecco bravo. Cambiamo discorso. Come si chiama?»
«Mh?»
«La bambina. Le avrete dato un nome no?»
«Etiopia»
«Fantasia portami via mi dicevano.»
«A lei piace. Vero Etiopia?» La bambina si girò verso il padre appena sentì il suo nome, fece degli occhietti dolci per poi tirare fuori la lingua per continuare a mangiare i biscotti.
«..𝑪𝒉𝒆 𝒃𝒆𝒍𝒍𝒊𝒏𝒂𝒂𝒂𝒂... 𝒍𝒂 𝒓𝒂𝒑𝒊𝒂𝒎𝒐?»
"No-"
«𝑭𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒖𝒏 𝒇𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒕𝒐𝒓𝒏𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒂 𝒄𝒂𝒔𝒂?»
"io e te-?"
«𝑪𝒐𝒔- 𝒏𝒐?»
"Ah ok"





{Angolo Autore}
Regno che dissa la gente a caso✨
Waw.🤭
Baby Etiopia ammor.

Wagliù siamo arrivati a 50 Capitoli...  Incredibile aiut✨


-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒





~{❄︎𝙻𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚗𝚏𝚊𝚗𝚣𝚒𝚊 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚛𝚞𝚝𝚝𝚊❄︎}~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora