•{🗻ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 47🗻}•

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~𝙿𝚘𝚟 𝚁𝚎𝚐𝚗𝚘 𝚍'𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊~

Era notte fonda, mi alzai piano piano dal lettino.
Camminai nel corridoio fino alla mia stanza per prendere alcune cose.
«Regno.»
«....Impero» mi irrigidii.
«Dove pensavi di andare?»
«cosa importa ormai?»
«A me importa.»
«Perchè vuoi qualcuno con cui puoi farti qualche cavalcata e se ti va bene anche ave' nu figlio?»
«..forse»
«figlio di puttana.»
«Guardie!»
«..ma che bravo, Si vede che le cose da solo non le sai fare.»
«..brutta puttanella ingrata.»
«Per cosa dovrei essere grato scusa?»
Non rispose, non aveva risposte.
Andai vicino alla finestra la aprii e ci saltai giù.
«REGNO!?»

«𝒇𝒂 𝒖𝒏 𝒄𝒂𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒊 𝒇𝒓𝒆𝒅𝒅𝒐 𝒒𝒖𝒊 𝒇𝒖𝒐𝒓𝒊»
"Dimmi qualcosa che non so"
«𝑫𝒐𝒗𝒆𝒗𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒏 𝒔𝒐𝒕𝒕𝒂𝒏𝒂?»
"E secondo te quelli me davano er tempo de mette apposto e valige?"
«𝑪'𝒉𝒂𝒊 𝒓𝒂𝒈𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒐̀....»
"E menu mal che sei la mente dei due"
«𝑨𝒐!»

In tutta questa confusione io ancora correvo durante la notte, non potevo fermarmi con alcune di quelle guardie alle spalle.
Avevo i piedi che mi facevano male, le gambe altrettanto, continuavo a correre senza sostare.
A piedi nudi nei roghi spinosi, sentivo le spine nella carne, e sentivo il sangue che scorreva sul suolo senza fermarsi.

~𝙿𝚘𝚟 𝚃𝚎𝚛𝚣𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊~

Dovette frenare la sua corsa improvvisamente, un lago, forse qualcos'altro, ma un'enorme pozza d'acqua si estendeva di fronte a lui.
"Cazzo.."
«𝑭𝒂𝒊 𝒊𝒍 𝒈𝒊𝒓𝒐..»
"Come diamine lo faccio il giro? Ci metterei tropo a fare il giro dell'intero perimetro de sta cosa."
«𝑯𝒐 𝒑𝒂𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒄𝒒𝒖𝒂 𝒐𝒌?!»
"....Chiudi gli occhi?" si tuffò.

Iniziò a nuotare come mai aveva fatto, le ferite bruciavano, fortunatamente avevano smesso di seguirlo.
«𝑴𝑼𝑶𝑽𝑰𝑻𝑰!»
"Calma i nervi."
«𝑪𝑶𝑴𝑬 𝑽𝑼𝑶𝑰 𝑪𝑯𝑬 𝑴𝑰 𝑪𝑨𝑳𝑴𝑰?!»
"déi miei.."
Cercò di affrettarsi un po' di più, cercando di raggiungere la riva in fretta.

Nuotò per due/tre o quattro ore circa.
Si appoggiò con le mani sui ciottoli, prendeva dei respiri profondi, non riusciva più a muoversi, si stese.
«Spero solo ne sia valsa la pena...»
sentì dei passi nella boscaglia.
Si alzò di scatto, mettendosi sull'attenti.
Un ragazzo, ma avrà avuto tra i 17 e i 18 anni, lo guardava da un cespuglio.
«Esci di lì»
«....mi scusi.»

Aveva i capelli rossicci, degli occhi verdi pastello mischiato a uno nocciola, delle lentiggini a contornargli gli occhi e le guancie, una corporatura salda, l'occhio coperto da una benda.
Era vestito con abiti invernali, eppure lì non faceva freddo, si vedeva da un milio che non era di quel posto, aveva un'accento che gli ricordava qualche popolazione dell'est.
«Cosa le è successo?»
«..E-evitiamo di parlarne»
«Scusi.»
«Non scusarti, non ti preoccupare di chiedere»
«Ha nuotato per l'intero canale?»
«Ecco cos'era.»
«Come si chiama?»
«Mh? Oh.. Regno.. Regno d'Italia»
«..anche lei è una nazione?»
«mhm. E tu? come ti chiami?»
«Unione Sovietica o Ussr»
«Non sei ancora una nazione vero?»
«no..»
«Il piacere è mio Ussr.» gli sorrise.

Il ragazzo lo guardò meglio, la sottana bagnata gli definì le curve del corpo, facendo anche intravedere alcune parti come le gambe e il petto.
Arrossì, non sapeva perchè ma a vedere quell'uomo davanti a lui, gli sembrava di vedere qualcosa di stupendo, aggraziato.
Lo vide che tremava.
«Ha freddo?»
«N-Nah» si tolse la giacca, mettendogliela sulle spalle. «Grazie..»
«Di nulla...meglio se.. ecco.. meglio che vi porti al caldo»
«Non c'è ne bisogno davvero..» si mantenne la testa, accasciandosi su un lato, perdendo i sensi.
Fortunatamente Ussr lo prese, prendendolo a mo di sposa, correndo verso un palazzo non poco lontano.






{Angolo Autore}
Ecco qui, un personaggio noto a molti☺️.
Eh si.



-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

~{❄︎𝙻𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚗𝚏𝚊𝚗𝚣𝚒𝚊 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚛𝚞𝚝𝚝𝚊❄︎}~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora