•{🔞ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 6🔞}•

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𝙰𝚝𝚝𝚎𝚗𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎, 𝚜𝚌𝚎𝚗𝚊 𝚎𝚜𝚙𝚕𝚒𝚌𝚒𝚝𝚊}

~𝙿𝚘𝚟 𝚃𝚎𝚛𝚣𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊~

«Sicilie? Tutto bene» il più grande guardò la sorella.
«Si non preoccuparti» teneva sulle spalle le due sorelle, Savoia e Venezia, già cadute nel sonno.
«Muoviamoci che questo sbava.» disse Sardegna, che portava Veneto sulla schiena. I due gemelli ridacchiarono.
«Stateve zitti che state portando i più leggeri»
«Veneto è leggero Sarde'»
«Quando non dorme» si fermò un'attimo a prendere fiato e continuò a camminare.

~𝙿𝚘𝚟 𝚅𝚊𝚝𝚒𝚌𝚊𝚗𝚘~

Correvo dalla parte opposta alla loro, non volevo stare con loro, facevano paura, tutti.
Non volevo rimanere un secondo di più con quegli assassini.

Arrivai in città, sentivo gli occhi di tutti addosso, e potevo udirli.
«Quello è uno dei principi»
«Poverino, sembra spaventatissimo»
Correvo velocissimo e non mi fermavo.
Arrivai davanti ad una chiesa, mi sedetti sugli scalini, piangendo così forte che mi si appannò la vista.
«Mamma....mamma...» imploravo che tornasse, ma nulla, non era possibile.
Sentii dei passi dietro di me, era un frate, aveva un rosario in mano che portava con cura.
«Che succede piccino?» mi accarezzò la testa.
Non risposi lo guardai e basta.
Mi porse la mano, portandomi dentro.
«Rimarrai qui quanto vuoi, ti ospiteremo noi, tu, peró, dovrai dirmi ciò che ti è accaduto. Quando ti sentirai pronto»
«D'accordo....grazie»

~𝙿𝚘𝚟 𝚁𝚎𝚙𝚞𝚋𝚕𝚒𝚌𝚊 𝚍𝚒 𝚂𝚊𝚕𝚘̀~

Napoli stava portando in braccio sia me che Regno, intanto lui dormiva tranquillo, con la schiena fasciata.
Quella troia aveva esagerato e l'aveva pagata, nessuno si permette di fare male a mio fratello.
«Napoli dove andiamo?»
«In un posticino abbastanza appartato, sulla collina fuori città»
«Perché laggiù?»
«Per evitare che qualcuno venga a disturbare, e una zona abbastanza disabitata»

Passarono dei minuti e quando arrivammo, la casa, era stata rasa al suolo.
«Ma vaffanculo..» disse mio fratello.
«E ora?»
«Non ci tocca che una casa in città.»
«Ma non riusciremo mai a pagarla Napoli.»
«Ci troveremo un lavoro» disse 2.Sicilie «E se è necessario lo troverai anche tu Sardegna»
«Va bene sorellona».
Ordinò a tutti di mutare nella loro forma umana. La mia non mi piaceva tanto, ma mi accontantavo.
Ci incamminammo verso la città, verso il centro, le strade affollate, ci ritrovarommo in mezzo ad un mercato.
«Ho fame» fortunatamente gli spiccioli per del cibo li avevamo, Venezia si guardò in torno per trovare qualcosa da comprare.

~𝙿𝚘𝚟 𝚃𝚎𝚛𝚣𝚊 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊~

Nel frattempo, Napoli si diresse in un quartiere in cui avrebbe sicuramente trovato qualche casa in vandita, certo, i soldi bastavano solo per un mese, ma sarebbe riuscito a ricavarne, per il bene dei suoi fratelli.
Passeggiò per la strada, guardandosi attorno,
cercava una casa adatta per otto persone, che non fosse ne troppo grande ne troppo piccola, non era bravo in queste cose ma ci avrebbe provato.

Ne vide una abbastanza decente, da rimettere apposto ma carina a modo suo.
Il proprietario era fuori, si fece avanti per cercare di comprarla, mostrandogli i soldi, mentre conversavano.
«Non so ragazzo. Sono abbastanza per un mese ma-»
«La prego, la supplico. Ho sette fratelli minori, non posso lasciarli dormire al freddo. Le prometto che troverò un lavoro e pagherò» implorò il napoletano.
«Ugh... Va bene, mi fiderò»
«La ringrazio» lo pagò e andò a chiamare i suoi fratelli, contento.

{la sera tardi}

«E' tardi sei sicuro di voler andare adesso?»
«Sicurissimo»
«Cerca di tornare presto»
«Va bene»
Napoli uscì per andare ad un bar, voleva conoscere qualcuno, così da avere un po' di campo nel lavoro.
Arrivò ad un bar all'angolo, era pieno di gente che sembrava per bene, non avrebbe avuto tanti problemi.
«Buonasera» salutò e si sedette davanti al bancone.
Il barista lo guardò «Non vu ho mai visto qui, siete appena arrivato vero?»
«Ehm. Si.» era un po' imbarazzato, non aveva parlato tanto con nessun umano prima d'ora.
«Si vede, che vuole da bere?»
«mmh. Una birra credo, sul classico.»
«Va bene»

Un'oretta passò, il bar doveva chiudere, aveva iniziato a piovere a dirotto.
«Cazzo cazzo... Sici mi ammazza..»
«Serve una mano?» era il barista.
«No. Grazie comunque»
L'uomo lo guardò dal basso verso l'alto, cingendogli poi la vita con le mani.
«Mi scusi.. ecco io dovrei andare» stava arrossendo come un pazzo.
«Oh andiamo, potreste divertirvi»
«Mi spiace non posso, devo lavorare ho il turno di notte» mentì, sua sorella lo avrebbe ammazzato se fosse tornato tardi.
«Potrei pagarla per quel che ha perso, non trova~?» poteva essere un'opportunità per trovare dei soldi finchè non avrebbe avuto un lavoro. Si decise, annuì per dargli il permesso.

{A casa del tizio}

Stava ansimando, il respiro irregolare che lo portò a stringere le lenzuola.
Non sapeva perchè gli stava piacendo, placava quel suo masochismo in quel momento, sentiva piacere.
Ogni spinta era più promettente dell'altra, ogni spinta lo faceva eccitare sempre di più, faceva anche male, ma era un dolore che amava.
«Potrei pagarti anche per quanto sei bravo~»
Uno schiffo sulla coscia lo fece squittire, sussultare.
Improvvisamente sentì qualcosa di caldo tra le gambe, l'uomo dietro di lui spingeva ancora, ne voleva di più, anche se lui era stanco però non gli disse di smettere, anzi, fece il contrario.

Finirono dopo tanto, venne diverse volte, ogni volta era più piacevole dell'altra, non voleva smettere, ma dovette.
«Devo tornare a casa» Napoli si festì velocemente, il barista gli porse i soldi sul comodino.
«tieni, come promesso»
Li contò.
«G-grazie... è un sacco»
«Non te preoccupà vai adesso» e se ne andò.

{Angolo Autore}
Le piccole gioie della vita.
Aiuto.
Ehm- come vi soiego- Sesso? Boh🧍‍♂️

-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

~{❄︎𝙻𝚊 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚊 𝚒𝚗𝚏𝚊𝚗𝚣𝚒𝚊 𝚍𝚒𝚜𝚝𝚛𝚞𝚝𝚝𝚊❄︎}~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora