24

98 2 0
                                    

Lunedì.

Sarei andata a casa di Milligan quel pomeriggio, e quella mattina avrei avuto un compito importante di letteratura inglese. Era stato un fine settimana impegnativo quello che avevo appena trascorso. Avevo scoperto tante cose, e il fatto che mio padre mi avesse dedicato quelle attenzioni e mi avesse confessato tutte quelle cose mi aveva scombussolata. Mi rimase impressa la sua condizione di salute alla quale avevo assistito. Stava veramente male, e avrei indagato su quali potessero essere le cause, magari in parte quei dolori erano causati dalle sostanze e dai farmaci che assumeva. Il fatto che la mamma fosse dietro a tutto questo mi faceva rabbrividire. Anche lei era una persona violenta, però lo era sempre stata meno di papà perchè a lui faceva fare il lavoro sporco. Ripensandoci, rabbrividii. Avevo scritto ad Austen quella sera dicendogli che fossi molto stanca e che non stavo bene, quindi non sarei riuscita a scrivergli come mi aveva chiesto, e lui fu molto comprensivo nei miei confronti, lo apprezzai molto.

Quella mattina mi alzai molto presto, verso le cinque di mattina. Volevo camminare, schiarirmi le idee. Entrai in doccia, e come sempre le ferite bruciarono sotto il bagnoschiuma. Mi asciugai, mi truccai il viso e successivamente scelsi cosa indossare. Optai per jeans azzurri larghi che mi ricordavano gli occhi di Austen, T-shirt nera oversize e felpa con cerniera lilla altrettanto grande. Come scarpe scelsi delle classiche converse. Preparai lo zaino e uscii dalla mia camera. Le 6:15 a.m. . Guardai a destra e a sinistra e constatai che fosse tutto libero. Sgattaiolai silenziosamente giù dalle scale senza dare nell'occhio alle telecamere, e uscii di casa. Attraversai il vialetto e decisi di inviare un messaggio a mio padre.

Anna: Sarò fuori casa dopo scuola per un po'. Per qualsiasi cosa telefonami, così sento la suoneria. Buona giornata.

Inviato il messaggio, ne ricevetti un altro paio. Il gruppo con Luna ed Elton e.. Austen. Prima guardai la chat con i miei amici.

Luna: Ragazzi, pronti per il compito? :')

Elton: Sinceramente, ni.

Anna: Questo week-end non ho avuto tempo di ripassare, ma qualcosa mi ricordo, ahah.

Elton: Almeno tu, ahahah.

Luna: Sempre il solito scemo. Anche io sono preparata, però ho ansia.

Anna: Andrà bene, dai, ne sono sicura. Magari ci aiutiamo se troviamo il modo.

Luna: Giusto.. dai, proviamoci.

Elton: Speriamo bene. :')

Luna: Avete da fare oggi?

Anna: Devo andare da Milligan oggi pomeriggio, quindi purtroppo si.

Luna: Uh, sempre per il concorso? Scusami se gli ho dato il tuo numero ma mi aveva detto che fosse importante..

Anna: Tranquilla, non sono arrabbiata, comunque diciamo di si.

Luna: Capito, capito.

Elton: Io devo studiare per un corso extra, se vuoi Luna possiamo studiare insieme.

Luna: Perchè no? Ci vediamo da me se vuoi.

Elton: Certo, va bene! Anna, poi ci racconti, vero?

Anna: Se potrò si, ahah.

Elton: Oke, ahah.

Luna: Dai, ci vediamo dopo ragazzi.

Anna: A dopo!

Elton: Ciaooooo.

L'ansia del compito iniziò a balenarmi di nuovo in testa. Sperai che andasse tutto bene in cuor mio, e iniziai a leggere il messaggio di Austen.

Ciò che gli occhi non vedonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora