Aprii gli occhi e capii subito che fosse notte, dato il buio della stanza. Dalla finestra filtrava la luce di un lampione.
Provai ad alzarmi dal letto ma la testa cominciò a girarmi. Iniziai anche a sentire una grande fitta alla nuca e mi massaggiai la zona che mi faceva male.
Realizzai quanto avessi freddo e capii una cosa con orrore: non avevo nessun vestito addosso, compreso l'intimo.
Oh cazzo..
Iniziai a ricordare. La botta in testa, il buio.. il sogno.
I miei genitori.. loro mi avevano fatto questo.
Devono essere stati loro ad aggredirmi quando rientrai dopo il pomeriggio dal prof. Milligan con Austen. E.. loro devono avermi tolto i vestiti. Mi sedetti lentamente sul letto e feci una scoperta che mi fece rabbrividire: trovai vicino a me la carta di un preservativo.
Non.. no..
Non era possibile...
Avevano abusato di me mentre.. ero incosciente?
Non potevano averlo fatto..
Iniziai a tremare e a battere i denti.
Corsi in bagno e vomitai nel wc.
Proprio come due giorni prima..
Non so poi perché ripetei quello che feci anche quell'altra volta: trovai un'altra lametta nell'armadietto.. e lo feci. Ancora, ancora e ancora. Mi fermai di colpo. Le immagini del sogno che avevo fatto mi ritornarono alla mente e.. decisi di fermarmi.
Sentivo di star deludendo in qualche modo quei due ragazzi. Buttai la lametta di colpo nel lavandino e mi guardai allo specchio sentendomi in colpa: che cosa stavo facendo?
Delle lacrime iniziarono a rigare copiosamente il mio viso. Feci una doccia per togliere quella brutta sensazione di vergogna di dosso. Mi sentivo sporca.. questo era teoppo..
Inutile dire che tutte le ferite bruciarono sulla mia pelle come fuoco.
Dopo essermi asciugata, con la vista annebbiata tornai in camera. Chiusi la porta a chiave e indossai un pigiama pulito. E mi tornarono in mente quei nomi.
T.....?
A....?
Chi potevano essere? E perché sognavo queste persone?
Mi ridestai da quei pensieri. Decisi di prendere il cellulare e scrissi a Luna.- Ciao Luna... probabilmente starai dormendo ma.. avevo bisogno di mandarti questo messaggio.. rispondimi appena puoi. Ti voglio bene.. <3
Guardai meglio l'orario: le 2:42 a.m. .
Mh..
Lei andava a dormire alle 10:00 a.m. , quindi dormiva profondamente.
Sospirai.
Sentii di voler scrivere anche ad un'altra persona: Austen. Con le mani tremanti iniziai a digitare il messaggio sulla tastiera.- Ehi.. sono io, Anna. Non credo che tu possa essere sveglio, e anzi scusami se ti dovessi disturbare in qualche modo. Avevo bisogno solo di parlare con te..
Inviai il messaggio e bloccai il telefono. Neanche cinque minuti dopo la suoneria del mio cellulare iniziò a suonare. Abbassai la suoneria e lessi il nome scritto sullo schermo: Austen.
Mi stava chiamando.. non potevo parlare al telefono, i miei genitori sarebbero andati su tutte le furie. Rifiutai la chiamata e scrissi prontamente un messaggio:- Non telefonare.. i miei genitori potrebbero svegliarsi...
- Oh, scusami.. comunque se vuoi parlare sono qui.
-Ti ringrazio.. non ti ho svegliato, vero?
- No, figurati. Stavo suonando con la chitarra. 🎶
- Oh.. cosa suonavi?
- Ho iniziato a imparare qualche accordo di una canzone di Lucio Battisti. È un cantante italiano.
- Oh.. ti andrebbe di farmela sentire?
Mi inviò un audio lungo qualche secondo. Lo ascoltai e quelle note mi riscaldarono in qualche modo il cuore.
- Wow, sei bravo.
- Oh, grazie. Magari una volta posso farti ascoltare qualcosa dal vivo se vuoi.
Arrossii e mi coprii il viso, come se lui avesse potuto vedermi in quel momento.- Ne sarei felice.
- Yeii. Scusa la domanda, ma come mai sei sveglia a quest'ora?🤔
Pensa Anna, pensa..
Non potevo dirgli la verità, dovevo inventarmi una scusa.- Ho avuto un incubo e non riuscivo a riaddormentarmi.. ho pensato di scriverti perché è stato un sogno pesante.
- Oh, mi dispiace.. spero allora che con questa conversazione ti passi quel senso di paura.
- Grazie.. tu suoni sempre a quest'ora?
- Solitamente si, sono più libero. Però non è così ogni notte, se no sarei uno straccio, ahahahah.
- Ahahah, hai ragione. I tuoi te lo lasciano fare?
- Si, ma perché vado in garage. Se restassi in camera penso che sarebbero assolutamente contrari, ahah.
- Ahahah.
Parlammo fino a quasi le quattro di mattina.
Mi mandò una foto. Era lui che sorrideva con la chitarra in mano. Sorrisi e decisi di inviargli anche io una foto.
Sfruttai il fatto che non ci fosse molta luce, così non avrebbe visto i miei lividi.
Scattai una foto dove accennavo un lieve sorriso con una mano posata su una guancia.- Sai che sei bella, vero?
Arrossii e sprofondai il viso nel cuscino.
- Oh, lo pensi davvero..?
- Ovvio che lo penso. E in questa foto lo sei ancora di più.
- ...
- Oh, scusami, scusami, non volevo essere così sfacciato..
- No, no.. è che non sono abituata a ricevere dei complimenti.. anzi, mi dicono sempre di essere brutta, ahah.
- Con tutto il rispetto, chi te lo dice è un coglione.
Senza accorgersene aveva appena insultato i miei genitori, ma sinceramente non mi interessava. Sorrisi.
- Ahahahah.
- È la verità, ahah. Oh, sono quasi le quattro.
- Oh.. è vero. E mi è anche tornato il sonno.
- Dai, ne sono contento. Vuoi dormire?
- Se vuoi.. che è tardi.
- Certo, nessun problema. Spero che questa conversazione ti abbia fatto bene e di averti tenuto compagnia.
- Non immagini quanto.. e ti ringrazio.
Ci scambiammo la "buonanotte" e cambiai le lenzuola del letto. Non volevo stendermi dove i miei genitori mi avevano riservato il loro nuovo metodo di correzione.
Avranno solo voluto farmi capire di aver sbagliato.. di nuovo.. era colpa mia in fondo.
Subito dopo, mi rannicchiai sotto le coperte e provai a chiudere gli occhi per cercare di riposare.
La conversazione con Austen mi aveva fatto bene dopo quella serata. Mi aveva alleggerito il cuore ed era sembrato molto disponibile come persona.
"Sai che sei bella, vero?"
Sorrisi lievemente e poco dopo mi riaddormentai, anche se delle lacrime avevano iniziato a scorrere copiose sulle mie guance.
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Ciò che gli occhi non vedono
Novela JuvenilLondra, 2017. Anna ha 17 anni e nella sua vita ne ha passate veramente tante. Proveniente da una famiglia dove suo padre e sua madre infliggono violenze su di lei ogni volta che ne hanno la minima possibilità, inizia a sviluppare una corazza che la...