La stanza di Luna era bellissima. Aveva le pareti color cipria e il suo letto si trovava vicino alla finestra. Aveva una libreria gigantesca colma di libri e fotografie di alcune gare di nuoto che aveva fatto da piccola compresa una foto di noi due alle elementari in gita sul cavallo. Eravamo davvero piccine. Notai anche la scrivania messa rigorosamente in ordine e due piantine di cactus sopra una mensola. Sul suo comodino aveva una lampada di quelle che proiettavano la luce delle galaxy rooms, che accese mentre sua madre ci aveva portato una camomilla.
Prima di coricarci, Luna mi sottopose al suo "interrogatorio". Mi ha chiesto dove fossimo stati, cosa avessimo fatto. Poi fece la domanda che le premeva di più.
- Vi siete baciati? - chiese emozionata.
- Luna! - la rimbeccai con un finto tono offeso. Ci mettemmo a ridere e poi le dissi di quel piccolo bacio che ci eravamo scambiati all'angolo della bocca. Ripensandoci, un brivido mi percorse lungo la schiena e sorrisi. La mia amica fece un sospiro sognante.
- Credo di piacergli.. - dissi timidamente.
- Ma è ovvio che gli piaci, è dal primo giorno che è arrivato che non fa altro che ricoprirti di attenzioni - rispose Luna assegnandomi un leggero pugno sulla spalla.
- E poi, non ti nego che ogni tanto vedo come ti guarda, e come lo guardi tu - disse ancora.
Sorrisi e mi coprii il viso. Lei mi abbracciò con cautela perchè sapeva che non mi piacesse il contatto fisico, ma le feci capire che potesse farlo in modo normale. Sembrava contenta.
Poi le dissi che mi sentivo stanca e che sarei andata in bagno a cambiarmi. Lei annuì e andai in bagno. Non volevo che mi vedesse mentre mi cambiavo: avevo troppi lividi e tagli addosso, si sarebbe spaventata. Chiusi la porta del bagno dietro di me e iniziai a cambiarmi; quando mi guardai allo specchio notai com'ero ridotta. Ero dimagrita tantissimo e riuscivo a vedere le ossa delle costole e delle braccia. Sulla mia pelle pallida, le occhiaie, gli ematomi e le ferite risaltavano anche troppo. Eppure, non la smettevo di odiarmi: nella mia testa, anche con le ossa così in vista, mi vedevo.. enorme. Distolsi subito lo sguardo dallo specchio e infilai il pigiama, con la taglia più grande di quella che avrei dovuto portare. Dopo essermi lavata i denti e mentre stavo per uscire dal bagno, il suono di una notifica sul mio cellulare attirò la mia attenzione. Controllai da parte di chi fosse: mio padre. Aprii la chat e lessi il suo messaggio:
Mi dispiace per stasera, spero tu abbia trovato dove dormire. Non posso spiegarti perchè ti abbia chiesto di stare lontana da casa stanotte, ma prometto che lo farò.
Successivamente, mi inviò un altro messaggio:
Per qualche giorno, sarai a casa da sola. Io e tua madre saremo a un viaggio di lavoro con il nostro ufficio. Quando torneremo, io e te recupereremo l'incontro di oggi. Promesso.
Risposi che andava bene. Non volevo dirgli dove fossi, avevo paura che potesse mandare qualcuno a spiarmi, magari la mamma. Gli credevo sul fatto che qualche giorno fa fosse dispiaciuto, ma dopo quello che avevo passato non riuscivo a fidarmi ciecamente di lui.
Un altro suo messaggio comparì nella conversazione:
Stai bene?
Risposi:
Più o meno. Non preoccuparti. Tu?
Dopo poco trovai un altro messaggio:
Non proprio, ma non posso parlarne. Comunque, ora devo andare. Mandami un messaggio al giorno per farmi sapere come stai. Notte.
Ricambiai il saluto e uscii dal bagno. Tornai in camera e trovai la mia amica addormentata con il cellulare acceso sulla chat con Elton. Si erano scambiati la "buonanotte" con un cuoricino rosso. Sorrisi e mi stesi sulla brandina che la mamma di Luna aveva posizionato vicino al letto della figlia per me. Diedi un'ultima occhiata al cellulare e trovai un messaggio di Austen, un vocale:
Ciao, adesso credo tu stia dormendo. Ti volevo ringraziare ancora per questa sera, sono stato bene. Spero di non averti messa a disagio parlando dei miei problemi e per quel piccolo bacio.. il fatto è che.. mi piaci. Spero di non risultare affrettato o altro, ahah.. ma è la verità. Dormi bene, buonanotte Anna.
Sorrisi. "Mi piaci".
Gli risposi con un altro audio, sussurrando però per non svegliare Luna:
Ehi, stavo giusto andando a dormire adesso. Grazie a te per tutto quanto, davvero.. non mi hai messa a disagio, davvero. Ho apprezzato che ti sei voluto confidare con me, e.. spero che sia sempre così. Anche tu mi piaci.. tanto. Quel bacio non mi ha messo a disagio.. mi è piaciuto. E ti ringrazio di avermi fatta sentire.. bene. Dormi bene anche tu, buonanotte.
Impostai la sveglia sul cellulare e mi rimboccai le coperte, chiudendo gli occhi e addormentandomi con un piccolo sorriso in volto.
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Ciò che gli occhi non vedono
Novela JuvenilLondra, 2017. Anna ha 17 anni e nella sua vita ne ha passate veramente tante. Proveniente da una famiglia dove suo padre e sua madre infliggono violenze su di lei ogni volta che ne hanno la minima possibilità, inizia a sviluppare una corazza che la...