-...iaaa!-
Mi girai verso il muro.
Chi stava facendo tutto sto baccano?!
Chiedo troppo quando chiedo di dormire in santa pace?!
-...gliaaa!!!_
A quanto pare sì.
Qualcuno o qualcosa mi scosse violentemente per poi togliermi la mia coperta.
Ed ovviamente caddi a terra con un tonfo.
-Svegliaaa!- ripeté l'essere.
Lanciai un'occhiataccia alla causa della mia caduta.
Mio fratello Pablo.
Nonostante i suoi diciott'anni, il suo comportamento era infantile.
Non lo odiavo, che sia chiaro, ma ero gelosa.
Nostra madre è nata a Venezuela, perciò lui è il classico ragazzo venezuelano.
Mentre io di mia mamma non ho preso assolutamente niente.
Non ho la pelle scura come loro due.
Dovevo ovviamente prendere la pelle pallida di mio padre!
Ha! Magari!
Mi correggo, dovevo prendere quella di mia nonna!!!
Non ho preso niente da nessuno dei miei genitori.
-Buongiorno, sorellina! Pronta per il tuo primo giorno di scuola superiore?!-
Lo guardai indignata -Buongiorno?! Dove lo vedi il "buon" giorno?! E poi che razza di modo di svegliare la gente è questo?!- sbottai.
Mio fratello mi guardò offeso - Non è colpa mia se non hai sentito la sveglia- mugugnò.
Odio quando fa così, perché dopotutto non è colpa sua, ma cavolo mi ha fatto fare un capitombolo da record.
Sbuffai -Sì, sì scusa- mi alzai dirigendomi in bagno.
-Ehi, non hai risposto alla mia domanda- mi ricordò Pablo.
Domanda? Quale domanda?
Poi ricordai.
Nooooooooo! Oggi è il mio primo giorno di scuola superiore!
Tutte le ragazze ne sarebbero entusiaste tranne io.
Cioè, la scuola più grande e bella, ma sempre una scuola!
Sbuffai di nuovo entrando in bagno.
-Sbrigati là dentro io ti aspetto di sotto per fare colazione!- urlò mio fratello.
Certe volte mi chiedo come fa ad essere così allegro e pimpante di prima mattina.
Bah, non lo capirò mai.
Ma nonostante il suo strano comportamento gli voglio bene.
Presi lo spazzolino per lavarmi i denti, mi soffermai a guardarmi allo specchio.
Vedevo una ragazza di media statura con capelli rossi come fiamme e occhi verdi intensi.
Mi piacciono i miei capelli, ma rossi come sono mi fanno sempre stare al centro dell'attenzione.
Adoro i miei occhi verdi, ma non sono niente come i zaffiri di mio fratello.
Poi c'è il mio viso che mi fa sembrare un cadavere!
Sono stra pallida!
Devo ricordare a mamma di portarci al mare, almeno così mi abbronzo un po'.
Scossi la testa dimenticando argomenti superflui e mi preparai.
Uscii dal bagno 10 minuti dopo e andai verso lo specchio in camera mia per vedermi.
Avevo indossato una maglia a maniche corte verde con il cappuccio, che uso di solito per coprirmi i capelli.
Dei pantaloncini di jeans, non troppo corti a vita bassa e le miei scarpe fila preferite.
Ero...accettabile.
Per essere ai primi di settembre faceva ancora troppo caldo.
Scesi in fretta e furia le scale e osservai la mia famiglia mentre faceva colazione.
Papà mi notò e mi sorrise -Buongiorno amore, dormito bene?"-
A quella domanda lanciai un'occhiataccia a Pablo che mi sorrise.
-Avrei dormito meglio se qualcuno non mi avesse spaccato i timpani e fatto fare un capitombolo per svegliarmi- risposi guardando Pablo che continuava a sorridere.
Mamma ridacchiò mettendo un piatto con la mia colazione sul tavolo.
-'Giorno mamma- mugugnai.
-'Giorno anche a te tesoro. Perdona Pablo, molte volte è infantile, ma in fondo ti vuole bene-
-Ehi!- protestò Pablo sentendosi dare dell'infantile.
-Lo so, mamma. E so molto bene che è infantile- alla mia risposta mise un muso adorabile, al che io e mia madre scoppiammo a ridere.
Quando le risate scemarono guardai la mia colazione.
Uova e bacon!!! Yum!!!
-Grazie mamma-
-Non c'è di che. E' assolutamente necessario...- non lasciai finire.
-...cominciare una giornata con una buona colazione- mamma mi sorrise.
-Soprattutto se quella giornata è il tuo primo giorno di scuola superiore- aggiunse mio fratello.
- Me lo devi ricordare per forza?- sbottai.
-Ovvio- roteai gli occhi a quella risposta.
Finii la mia colazione in silenzio.
-Buona fortuna ad entrambi- ci disse mamma quando ci alzammo.
-Tesoro, parli come se andassero a fare chissà cosa- disse papà.
-Lo sai anche tu che non mi è mai piaciuto andare a scuola- fece le spallucce mia madre.
Ignorai i loro discorsi e corsi in camera mia per prendere lo zaino.
Presi anche le mie cuffie...nere.
Mamma me le voleva comprare rosse e quel giorno mi opposi come non avevo mai fatto.
Mezz'ora dopo mia madre uscì dalla stanza, mentre io guardavo soddisfatta i soldi sopra alla mia scrivania.
Mamma alla fine aveva detto " Tieni, mi sono stufata. Prendi sti soldi e comprale di qualsiasi colore tu voglia. Gialle, rosa, verdi a me non importa".
-Sara! E sbrigati!- urlò mio fratello da sotto.
Scossi la testa per la seconda volta quella mattina e scesi le scale come se stessi andando in battaglia.
--------------
Ho finito il primo capitolo! Spero vi sia piaciuto!
Chissà cosa le aspetta a Sara nella sua nuova scuola.
Grazie per aver letto la mia storia e se volete mettete una stellina⭐
ciaoooooo😁😁😁😁
STAI LEGGENDO
GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO
Romance"Gli opposti si attraggono?" un proverbio ormai noto a molti di noi. Questa storia parla di un ragazzo e una ragazza, che a prima vista non sembrano avere qualcosa in comune, ma poi chissà...essendo così diversi ci sarà una calamita che li attrae!