Capitolo terzo

14 5 0
                                    

Trovai Dalila che mi guardava con gli occhi sgranati.

Sono così brutti i miei capelli?

-Che c'è?- chiesi

Si riprese e scosse lentamente la testa -No, niente è che non me l'aspettavo-

Che?! -Scusami se ti ho dato questa brutta impressione di venire sgridata il primo giorno di scuola- sbottai

Lei sgranò gli occhi.

Che c'è?! Speravi fossi una bambola tutta zuccherosa?

-No, che hai capito. Io parlavo dei capelli-

Oh, mi sento così stupida.

Poi, scusa, che hanno i miei capelli?!

-Sono così belli, rossi, fiammeggianti- disse quasi sognante. Quasi.

-Ha perfettamente ragione- disse...Emily?

-Oh. Grazie.-

Scoppiarono a ridere.

Ma, che ho detto ora?

-Dai andiamo-

Feci le spallucce e le seguii.

Dalila mi toccò la spalla.

-Si?-

-Scusa per prima, non volevo darti quell'impressione-

Quale impressione?

Ahn, per prima. Scossi la testa -Non fa niente. Scusa per averti risposto male-

Mi sorrise che si rimise in fila, poi mi sussurrò all'orecchio -Poi la prof, chi si crede di essere?-

Una bambola pettegola? Non me l'aspettavo!

Però ha ragione.

-Hai perfettamente ragione- risposi, ridacchiò e io mi limitai ad annuire.

L'aula magna si trovava al piano terra.

Incontrammo altre classi andando.

Ovviamente mi rimisi il cappuccio guadagnandomi diverse occhiatacce da alcune prof.

Chissene, tanto non li possiamo usare in classe mica fuori dalla classe.

Quando entrammo in aula magna le seconde, terze, quarte e quinte erano già sedute.

Non che avessi mai alzato lo sguardo, ma Emily e Lisa non facevano altro che parlare.

Mi sedei tra Dalila e Lisa.

Dietro di noi le seconde non facevano altro che sghignazzare.

-Questa è l'aula magna più grande che abbia mai visto- mi disse Dalila

Mi aspettavo una bambola silenziosa, invece commenta su ogni cosa.

Non è colpa mia se mi ostino a chiamarla bambola, ma è vestita con una maglietta bianca e gonnellina rosa con ballerine rosa.

-Ovvio, qui ci sono tutte le classi di questa scuola- disse una voce

Non era una voce femminile. Era una voce maschile.

Oh, cavoletti impanati e fritti.

Sicuri che non sia mio fratello.

Beh, ne dubito.

Non credevo esistesse qualcuno pimpante e allegro come mio fratello.

Dalila si girò e disse -Davvero?-

-Si, ogni anno ci riuniamo qui per il discorso di inizio anno- disse ancora quella voce

Quello lo sapevamo già, ma sto qui ne parla come se fosse un'affare di stato.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora