Lo fissai per circa cinque minuti senza spiccare parola.
E' davvero davvero lui?
-Mi degnerai di altre parole?- chiese scocciato.
In effetti lo stavo fissando stralunata.
-Eh?- indietreggiai colta alla sprovvista.
Voce troppo profonda.
Troppo, troppo!!!
Sentii il suo sospiro fin quassù.
Lanciò uno sguardo verso la strada per poi dirigersi verso l'albero che si affacciava sul balcone.
Non vorrà mica -Ehi! Aspetta! Ti apro io!- cercai di fermarlo.
Non mi ascoltò -Troppo rischioso- borbottò.
Certo salire su un' albero rischiando di spaccarsi l'osso del collo è meno rischioso di entrare da una porta.
Certo.
Proprio così.
Ma stiamo parlando di Kyle Andersen.
Che mi aspettavo?
-Perché sei qui? Anzi, come sapevi che ero qui?- lo scrutai mentre saliva velocemente sull'albero dopo un altro breve controllo della strada.
-Davide- mormorò.
I rami vicino al balcone erano più sottili.
Poteva rischiare di cadere.
Con agile salto atterrò due centimetri affianco a me.
Che cavolo è appena successo?
Prima che potessi dire una parola di strinse tra le sue braccia facendomi irrigidire per un secondo.
Non me l'aspettavo.
-Mi sei mancata- bisbigliò tra i miei capelli.
Ormai la coperta era dimenticata sul pavimento, ma non sentivo freddo.
Il dolce tepore di Kyle era abbastanza.
Mi lasciò un bacio tra i capelli sospirando.
-Entriamo?- chiesi rabbrividendo per una folata improvvisa di vento.
Annuì -Meglio non farti ammalare- mi accarezzò le guance arrossate per il freddo.
Sia chiaro, arrossate per il freddo e per assolutamente nient'altro.
Il fatto che lo stai sottolineando più volte non lo rende credibile.
Ti apprezzo anch'io.
Entrammo senza fare il minimo rumore dopo aver recuperato la coperta abbandonata.
Kyle si sdraiò sul pouf dove ero io prima allacciandosi le mani dietro alla testa.
La sua giacca si alzò leggermente scoprendo un filo di pancia che mostrava i suoi pantaloni stretti in vita.
Arrossii spostando lo sguardo.
Fortunatamente non si accorse di niente e mi fece segno di sedermi accanto a lui.
Coprii entrambi con le coperte poggiando la testa sul suo petto.
Mi strinse a se e prima di addormentarmi lo sentii dire -Notte piccola-
-Ehi? Sara? Ci sei?- una mano mi scosse dolcemente.
Diamine è successo a mia madre?
Da quando parla in questo modo?
Forse non è tua madre.
-Mh- mugugnai rabbrividendo per il contatto con la finestra fredda.
Finestra fredda?
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GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO
عاطفية"Gli opposti si attraggono?" un proverbio ormai noto a molti di noi. Questa storia parla di un ragazzo e una ragazza, che a prima vista non sembrano avere qualcosa in comune, ma poi chissà...essendo così diversi ci sarà una calamita che li attrae!