Capitolo decimo

4 4 0
                                    

Mi scompigliai i capelli pensando alla cazzata che avevo appena fatto.

Cielo!

Dal suo "Come se una palla mi avesse colpito in pieno" ho scoperto la parte sarcastica e ironica di Sara.

Quando ha alzato la testa verso la luce chiudendo gli occhi, ho avuto modo di constatare quando fosse perfetto il suo viso.

Capelli lucenti come fiamme che creavano un riflesso rosso sul suo viso chiaro.

Sopracciglia sottili e folte come spazzole.

Ciglia lunghe e leggermente più scure dei capelli.

In complesso la bellezza di una dea.

Una dea meravigliosamente meravigliosa.

Ed, ovviamente, fuori dalla mia portata.

Non sono alla sua altezza.

Del tutto fuori dalla mia portata.

Ma che cavolo dici?! Smettila di sparare minchiate!

Ma quali minchiate, ha bisogno di un ragazzo perfetto.

Hai forse dimenticato chi sei? Dimenticato lo stuolo di fan pazze che ti persegue?

Quelle mi seguono solo per il mio aspetto, non per la mia persona interiore.

Perso nei mie pensieri non mi accorsi dello sguardo di Sara su di me.

Quando me ne resi conto arrossii leggermente.

Timidone.

Ma quale timidone!

Non è colpa mia che quando ho il suo sguardo è così intenso e profondo.

Come se mi trapassasse.

Come se riuscisse a leggermi dentro.

Mi guardò così intensamente solo per dirmi grazie.

Arrossi più a causa del suo sguardo che il ringraziamento.

Le feci una linguaccia ridacchiando alla sua battuta.

Ma...non avrà davvero creduto che che l'ho trascinata per i capelli, vero?

Ma- certo che no! Dico, sei stupido?! Era una semplice battuta!

Ah, meno male!

Ugh.

Decisi che era il momento di confessarle.

Credevo che si sarebbe preoccupata, invece disse solo "Ok".

Meglio! Non la voglio preoccupare inutilmente

La mia confessione finì con lei che mi prendeva in giro.

Cielo!

Era qui da una settimana e sapeva già il nome ridicolo che mi hanno dato.

Principe Tenebroso!.

Quando cominciò il suo discorso sulla mia somiglianza a un personaggio anime che adora, mi è venuto un flashback del momento in cui le sue labbra hanno toccato la mia guancia.

Di colpo ho avuto un caldo bestiale.

Cielo!

Vedendo la sua reazione, quando le ho detto del bacio, mi sentii soddisfatto.

Quando ha detto tutta triste "Perciò anche domani non mi saluti?", ho sentito una vena maliziosa insidiarsi in me.

Le sfiorai la mascella mormorando delle parole suadenti e...

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora