Capitolo quarantasettesimo

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-Sei arrabbiata con lui?- chiese l'idiota.

Alzai un sopracciglio -No, perchè?-

-Sembravi incazzata prima- tentennò.

Sospirai -Basta che si calmi- feci le spallucce.

-È nervoso a causa di qualcosa. Ma non ci ha detto niente- mormorò Reyes fissando la strada.

-Ci penseremo dopo. Ora facciamo volare questo gioiellino- sorrise  Royal premendo l'acceleratore.

L'adrenalina.

Quella sensazione da brivido accentuata dal gelido freddo che mi si abbatté contro scendendomi giù per tutta la colonna vertebrale.

Inspirai a pieni polmoni mentre gli occhi mi si accesero di pura gioia.

Sentii quell'assurdo tremolio partire dal petto fino alla gola facendomi sbarrare gli occhi.

Oddio.

Contro le mie previsioni, il maggior Royal alzò il finestrino lanciato un'occhiata dal vetro retrovisore.

-Stavi gelando- si giustificò.

In effetti.

Chissà dove stiamo andando.

Ora mi pento di non essere andata con Kyle.

Ma volevo davvero salire su questa bellezza e non credo mi avrebbe seguito visto che ha litigato un po' con gli altri.

E' solo nervoso.

Tutto qui.

Non voglio che Adrian pensi lo Kyle lo odia.

L'idiota non conta e Reyes...

Merita un pugno in faccia e una strigliata di orecchie.

-Eccoci arrivati- sbuffò Royal.

Prima che potessi dire una sillaba fui trascinata fuori da Adrian che mi coprì dalla vista della gente accorsa.

Rabbrividii a causa del gelo e storsi il naso a tutte quelle urla.

Ma in effetti sono i dieci cavalieri più Diaz.

Non credo siano famosi solo a scuola.

Non pensare alla scuola!

Vero.

-Copriti i capelli- mi bisbigliò Adrian.

Eseguii mentre mi cinse la vita con un braccio guidandomi dentro ad un locale.

Appena entrai una botta di sudore mischiato con alcool mi investì facendomi lacrimare gli occhi.

I miei non bevono né fumano e non ho mai avuto l'occasione di sentirne l'odore.

Stavo meglio due minuti fa.

-Seguici Diaz- Adrian afferrò anche il braccio di Diaz mischiandosi nella folla.

Storsi di nuovo il naso ala quantità innumerevole di ubriachi, ragazze mezze nude e scene, a dir poco, molto esplicite.

Dannazione.

Non mi sono mai ritrovata in un ambiente del genere.

-Forza!- Royal ci spintonò richiudendo dietro di sé una porta che portava ad un, poco illuminato, corridoio.

-Sopravvissuti- sospirò Diaz -Dove siamo?- chiese poi.

-Oh, è anche la tua prima volta- sorrise l'idiota -Siamo al KYK!!!- esclamò.

Un tipo dai capelli color platino e occhi celeste aprì una porta di scatto.

-Fa meno rumore Miller. Sei un rompi- ci fece segnò di entrare.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora