Capitolo trentatreesimo

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-Allora, questo ti piace?- chiese Dalila per l'ennesima volta.

Scossi la testa violentemente.

Troppo corto e scollato.

-Oddio! Io ci rinuncio!- esclamò lasciandosi cadere su un pouf lì vicino.

Lisa ed Emily mi guardarono con disapprovazione.

E che cavolo!

Non è colpa mia se non me ne piace nessuno!

In questo momento ci troviamo nell'ennesimo negozio in centro a cercare un vestito per me.

Il famoso e lunghissimo mese è passato come una saetta e qui mi ritrovo.

A due giorni dal ballo in maschera senza la minima idea di come vestirmi!

Le altre hanno scelto da un sacco.

Io invece...

Non parliamone guarda!

Lisa aveva scelto un lungo abito color eliotropo e porpora, con uno spacco sul lato e con parte della schiena scoperta.

Dalila, invece, un vestitino rosa antico raso, con un lieve scrollo a cuore, corto davanti e lungo dietro.

Emily, infine, un vestito di chiffon leopardato che lasciava entrambe le spalle scoperte ed era corto fino a sopra le ginocchia.

Quanto agli accessori da abbinare dovevamo ancora pensarci.

Sospirai esausta buttandomi a peso morto su un divanetto accanto a Dalila.

Emily batté le mani -Dai! Andiamo a farci una meritata merenda in modo da schiarirci le idee! Poi torniamo all'attacco!- propose improvvisamente entusiasta.

Diedi un'ultima occhiata a tutti quei vestiti prima di uscire seguendo le altre.

Troverò mai quello adatto a me?

-Starbucks?- propose Emily.

-Sì!- esclamarono Lisa e Dalila in coro facendomi sussultare.

Risero alla mia reazione.

-Vada per Starbucks!- sorrise di rimando Emily alzando il braccio come la statua della libertà.

I passanti ci scrutarono divertiti e incuriositi dalla quantità innumerevole di borse che ci intralciavano il cammino.

Eh sì, abbiamo colto questa occasione per fare dello sano shopping.

O meglio, lo era prima.

Diciamo che ci siamo lasciate prendere la mano.

Ci fermammo davanti allo Starbucks sbirciando dentro.

Entrammo e adocchiammo subito un tavolino all'angolo adatto per noi.

-Oh! Alleluia! I miei piedi chiedevano pietà!- sospirò sollevata Emily.

Dalila e Lisa ridacchiarono mentre io mi limitai a sorridere.

-Allora, ordiniamo?- chiese Lisa posando le borse al tavolo e assicurandosi di non farle cadere.

Afferrammo il menù studiandolo fittamente.

-Ehi, bellezze!- una voce ci distrasse dallo studio fitto fitto.

Alzai di poco lo sguardo incrociandolo con un tipo con la faccia da sbruffone.

Castano occhi azzurri.

Da dove spunta?

-Vi va di sedervi con noi? Vi offriamo qualcosa!- propose indicando un gruppetto di ragazzi che sghignazzavano fissandoci.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora