Capitolo ventottesimo

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Rimasi incantata da quello sguardo finché non fece un passo avanti.

Sgranai gli occhi arrossendo terribilmente e provai l'estremo impulso di buttarmi fuori dalla finestra.

Ritrasse di un passo con un'espressione ferita.

Ma non è colpa sua, è mia la colpa.

Ho...paura.

Tanta paura.

Di questi sentimenti.

Di quel che accadrà.

Ho paura di non essere all'altezza per stare al suo fianco.

Non sono pronta a confrontarmi, a scavare dentro di me alla ricerca del significato di questi sentimenti.

Ho paura di questo fuoco.

Che arde e mi avvolge in un calore di cui non posso fare a meno.

Un fuoco che sta cercando di impadronirsi del mio cuore.

Un fuoco che non so né domare né spegnere.

Un fuoco a cui ho paura di avvicinarmi per paura di scottarmi.

Un fuoco di nome Kyle Andersen.

Rimasi in silenzio abbassando lo sguardo.

La sua presenza mi seccò completamente la bocca.

Intrecciai le dita cercando di placare il loro tremolio.

Non osavo alzare lo sguardo perchè sapevo che mi stava guardando.

Volevo immergermi nella notte dei suoi occhi, ma non ne avevo il coraggio.

Sentivo il cuore battermi furiosamente nelle orecchie.

Sussultai quando vidi le sue scarpe a pochi passi da me.

Non me ne ero accorta a causa del mio battito furioso.

Indietreggiai fino a sfiorare il tavolo dietro di me.

Lo vidi stringere i pugni per poi arrestarsi.

Feci l'errore di alzare lo sguardo a quella reazione.

Non l'avessi mai fatto!

Mi scontrai con quegli occhi oltremare e rimasi senza fiato.

A sconvolgermi ulteriormente fu il fatto che erano contornati da un leggero rosso lucido.

L'ho ferito.

Incatenò lo sguardo con il mio avanzando fino ad imprigionarmi con quei magnetici occhi.

Appoggiò entrambe le mani sul tavolo dietro di me imprigionandomi.

Rimasi con lo sguardo incollato al suo incapace di emettere alcun suono.

A rompere quell'incanto fu lui.

-Sara- il mio nome pronunciato dalle sue labbra coralline fu divino.

Le parole seguenti furono come un impetuoso fiume in pena.

-Lo so che non è il momento e che sei spaventata, ma non riesco a starti lontano. Mi sei entrata in testa e nel momento in cui ti ho conosciuto ho capito di essere completamente fottuto. Adoro ogni tuo aspetto. Adoro il tuo modo di essere, il tuo essere testarda, genuina, estremamente sensibile e soprattutto dolce. Il fatto che ti definisci asociale non vuol dire che sia vero, semplicemente eviti i posti affollati e preferisci stare con la gente che conosci e di cui ti fidi. Poi è solo un modo per nascondere la tua timidezza. Adoro le tue particolari reazioni, come reagisci alle mie prese in giro, il tuo visino arrabbiato, quello timido, divertito, esasperato e imbronciato. Ciliegina sulla torta è quando arrossisci, sei dannatamente tenera! Mi piaci e da morire. Non ti sto dicendo questo aspettandomi che tu ricambi i miei sentimenti, voglio solo che tu lo sappia. Il che non vuol dire che non lotterò. Mi piaci, Sara, e farei qualunque cosa per averti- mi sorrise dolcemente facendomi sciogliere.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora