Capitolo trentaseiesimo

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-Non toccare quelle brioche Sara- mamma mi schiaffeggiò la mano mentre cercavo di prendere una brioche.

Dalila mi guardò confusa, ma fece le spallucce continuando a sorseggiare la sua cioccolata.

Dopo una ramanzina di quasi un'ora mamma si era calmata.

Poi erano arrivate le mie amiche e prima di prepararci mamma ha pensato di farci fare merenda.

Ovviamente io non ebbi né brioche né cioccolata.

Ed è un' ingiustizia!

La fissai col broncio, ma lei non mi degnò di un'occhiata.

-Allora ragazze! Come vi chiamate? Non vi  ho lasciato neanche lo spazio per presentarvi. Che sbadata che sono stata!- mia madre si animò.

Lisa la fissava ancora stupefatta dalla sua bellezza.

Sì, mia madre è bellissima.

Mi ero dimenticata di questo particolare.

Non le ho avvisate di comprare gli occhiali da sole.

Mia madre le starà già abbagliando di bell-Sara! Meno sarcasmo e più attività! Cerca di prendere una brioche!

-Ah, io sono Emily. Loro Lisa e Dalila- Emily la fissò in ugual modo.

-Signora, ma lei è davvero bellissima!- esclamò all'improvviso Lisa.

Mia madre scoppiò a ridere -Grazie cara, ma non chiamarmi signora che mi fai sentire vecchia. Chiamami Tasha e anche tu sei bellissima tesoro- le sorrise.

Fissai mia madre con il broncio.

Con me non è mai così gentile.

-Ok, hai vinto te Sara!-

Sorrisi a quelle parole e afferrai una brioche.

Pistacchio e cioccolato.

Adoro!

-Dovete sapere che questa signorina qui, appena sente il nome ciliegia, perde tutti i lumi della ragione- mamma sospirò e raccontò dell'episodio accaduto stamattina.

Dopo avermi sgridato mi aveva negato il privilegio di fare merenda con quelle brioche comprate all'ultimo minuto.

-Sara, non sapevo fossi così birichina!- commentò Emily ridendo.

Misi un broncio voltando il viso.

Scoppiarono a ridere.

-Ma Tasha davvero. Sei una rara bellezza venezuelana!- continuò Lisa ammirata.

La fissai inarcando il sopracciglio.

Si sta innamorando di mia madre?

-Sara non guardarmi così! Sono solo sorpresa, tutto qui- sbuffò lei guardandomi storta.

-Cara? Esco un attimo. Ciao, ragazze- mio padre ci raggiunse in salotto scompigliandomi i capelli.

Lo guardai storto.

-Buongiorno!- scattarono le mie amiche.

Mi voltai per guardarle.

Perché sono tutte arrossite?

Oh.

Mio padre.

Sì, è molto bello, ma non mi aspettavo questa reazione.

Non ho preso molto da lui, ma comunque, con i colori, ci sono.

A differenza dei miei, i suoi capelli sono rossicci tendenti al castano.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora