Dopo colazione, la maggior parte dei ragazzi sembrava essersi ripresa dal sonno e scalpitava, perché, di lì a poco, avrebbe scoperto come erano stati suddivisi nelle varie squadre. Una massa informe di ragazzi e ragazze uscì in fretta e furia dal padiglione della colazione, per dirigersi nel grande piazzale di fronte alle capanne, in mezzo al quale vi era un piccolo palchetto. Jeff era già lì, con un sorriso beffardo stampato in viso.
«Vi vedo agitati!» esordì lui «Lo so, che la scoperta delle squadre è sempre il momento più atteso... dopo le premiazioni finali s'intende.»
Un grido di approvazione emerse dalla folla.
Poi continuò: «Come ho già detto le squadre saranno quattro: blu, verde, gialla e rossa.»
Qualcuno del gruppo esclamò: «Lo sappiamo!»
«Lo so che lo sapete, ma è solo per mettervi un po d'ansia... vero che vi sto mettendo ansia?» ribatté Jeff. Per assecondarlo, i ragazzi urlarono un forte sì.
«Visto il vostro entusiasmo, partiamo subito, senza perdere altro tempo.»
«Non vedo l'ora» mormorò Edith alla sorella. «Io no» esclamò quest'ultima.
Jeff stava scrutando con attenzione i quattro fogli che aveva in mano, ognuno di un colore diverso in base alla squadra.
«Beh... da quale inizio? Sceglie... lei, la ragazza con i capelli castani e la maglia azzurra.»
La ragazza indicata era nientemeno che Edith, che, non appena si rese conto della situazione, fece passare sul suo viso ogni gradazione di rosso esistente. «Ehm...» mormorò lei: «blu?»
«E blu sia!» esclamò Jeff. Prese il foglio blu e lesse la lista, in ordine alfabetico. «... Raymond Gray, Noah Harrison, Cora Jenkins, Edith Morgan, Mike Palmer...»
«L'avevo detto, io, che sarei stata nella squadra blu!» esclamò gioiosa Edith, poi aggiunse: «Secondo te quel Noah Harrison è lo stesso che abbiamo incontrato ieri sera?»
«Il gemello?» domandò Faith.
«Sì, lui» confermò Edith.
«Ah, potrebbe essere... A proposito di squadre, per fortuna sei finita tu con Ray, io non l'avrei mai sopportato...»
Quella affermazione non venne replicata: restò lì, dispersa nell'aria, come se non fosse mai stata pronunciata.«Spero tanto che saremo in squadra insieme» confidò Grace all'amico, che aveva raggiunto dopo aver conosciuto la sorella della sua compagna di stanza, che, tra l'altro, era anche la ragazza che aveva mandato in pappa il cervello ad Andrew.
«Lo spero anche io.»
«Sono già state nominate due squadre e nessuno di noi due è stato chiamato, quindi c'è una possibilità di essere nella stessa squadra.»
«Oppure di essere in due squadre diverse.»
«Non ti facevo così pessimista.»
Andrew si limitò a una scrollata di spalle, sperando in cuor suo non solo di essere con Grace, ma anche con Faith, la misteriosa ragazza che l'aveva tanto rapito la sera precedente. Non era ancora stata nominata, quindi non era così improbabile che accadesse...
Sarebbe stato chiedere troppo essere in squadra tutti e tre insieme? Lui, Grace... e Faith.
Jeff era intanto passato, dopo la blu e la gialla, a nominare i componenti della squadra rossa. «Dylan Allison, Andrew Collins, ..., Sarah Lewis, Faith Morgan.» Non appena udì quel nome, il cuore di Andrew fece una capriola all'interno del petto.
«Non può essere vero» sussurrò Andrew.
Jeff continuò l'elenco, finchè un nome noto ad Andrew gli affiorò alle labbra: «Grace Philips.»
Lì Andrew era a un passo dallo svenimento. Chiamiamola coincidenza, chiamiamolo destino: in qualunque caso, era successo.
«Dimmi che non è uno scherzo» chiese Andrew a Grace.
«A quanto pare, non lo è» rispose lei.
Restarono lì, a guardarsi, in silenzio. Dopo pochi secondi Grace se ne uscì dicendo: «È tutta tua, conquistala» e Andrew non poté fare altro se non sorridere e domandarsi cosa sarebbe successo.«Non mi hanno ancora nominato, sarò per forza in quest'ultima squadra» osservò Alex.
«Ma che te ne frega, esattamente?» ribatté Noah visibilmente disinteressato.
«Niente di che, a dire il vero. Lo dico tanto per» mentì Alex. In realtà a lui importavano eccome, le squadre: pensava, infatti, che quel campo sarebbe stato un'ottima occasione per cambiare. Avrebbe avuto la possibilità di conoscere persone nuove e mostrarsi come voleva, non come gli altri volevano che fosse. Noah, invece, non era stato per nulla d'accordo quando i nonni gli avevano proposto di andare a quel campo, e ancora ne era contrariato. Ma Noah era fatto così: non gli piacevano le persone.
Jeff cominciò a leggere i componenti della squadra verde, anche se nessuno lo stava più ascoltando: con un piccolo ragionamento erano tutti arrivati a capire che, se non erano stati nominati in nessuna delle squadre precedenti, sarebbero stati nell'ultima.
Alex non prestò grande attenzione ai componenti della sua squadra, si accertò solo di essere nella lista, per sicurezza. «Bonnie York» fu l'ultimo nome che Jeff nominò.
«Davvero c'è anche lei?» domandò al fratello, marcando l'ultima parola con più enfasi del dovuto.
«Non so chi sia "lei", ma se l'ha nominata, allora sì» rispose Noah, che non aveva minimamente ascoltato l'elenco appena letto.
«Questa "lei" è la ragazza a cui hai spezzato il cuore, ti ricordo.»
«Bonnie» mormorò.
«Sì, proprio lei.»
«Oh, cazzo» imprecò Noah, mentre si dileguava tra la folla.

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Intrecci di stelle
JugendliteraturSotto il cielo stellato della prima sera al Wilson Camp, Faith e Andrew si incontrano. Da lì tutto cambia, perché questa non è solo la storia di Faith e Andrew. Infatti, da quel semplice e casuale incontro, si creerà una serie di amicizie, molte nat...