Intrecci di stelle

EPILOGO

C'è una ragazza bionda seduta nell'ultima fila di un autobus quasi vuoto. Sulle gambe tiene un album da disegno aperto, sul quale si vede un ritratto di un gruppo di persone. Nelle orecchie porta un paio di auricolari e, immersa in un mare di pensieri, guarda fuori dal finestrino. Si sistema bene la felpa che indossa nonostante sia quasi estate e, nel farlo, vede i suoi occhi riflessi nel finestrino: degli occhi diversi, degli occhi pieni di stelle.

C'è un ragazzo che va in bici a lato della strada, insieme alla sua migliore amica. Parlano allegramente del più e del meno, ridendo continuamente alle reciproche battute, ma sempre attenti a dove stanno andando. Quando si fermano e scendono dalla sella, una notifica arriva sul cellulare del ragazzo, lui la guarda e dice, rivolto all'amica: «È Faith, sta arrivando.»
«Perfetto» risponde lei. «La aspettiamo o entriamo?»

C'è una ragazza che corre per prendere in tempo l'autobus, ma non ci riesce. Sconsolata, mima alla sorella, seduta invece nei posti in fondo, che avrebbe aspettato il prossimo. Si siede sulla panchina, canticchiando una canzone sentita quella mattina, maledicendosi per non essere arrivata in tempo.

C'è una ragazza dai capelli ramati e gli occhi chiari, seduta nel posto del passeggero di una piccola auto color carta da zucchero. Sta raccontando alla madre alcuni aneddoti riguardanti il campo estivo cui ha partecipato l'estate precedente; la donna ha sentito quelle storie una marea di volte, ma sorride ascoltando la figlia.
«Lo sai che siamo in ritardo?» le chiede la madre.
«Quando mai non lo siamo?» risponde lei, accarezzando il plico di fogli che porta sulle ginocchia.

C'è un ragazzo che cammina da solo sul ciglio del marciapiede, giocando a stare in equilibrio per non cadere sulla strada. Tiene una mano nella tasca dei pantaloni, mentre nell'altra appare un fiore.

Ci sono due ragazzi, di aspetto quasi identici, seduti sulla soglia di casa loro, come se aspettassero qualcuno.
«Come stai?» chiede uno dei due, ma l'altro risponde: «E tu come stai?»
Entrambi sanno che non potrebbero stare meglio.

Quando scorgono arrivare Andrew e Grace, i due gemelli si alzano per avvicinarsi a loro. Non appena Noah vede Grace, le corre incontro per darle un bacio come si deve, mentre gli altri due si scambiano sguardi eloquenti, come a sottolineare l'ovvietà di quel gesto.
«È così strano pensare che tra poco saremo di nuovo tutti insieme» dice Andrew, mentre gli altri annuiscono.
«Oh, ecco Faith» dice Grace scorgendo l'amica in lontananza, inconfondibile per i suoi lunghi capelli biondi. Andrew le si avvicina per darle un lieve bacio sulla guancia, poi Grace la abbraccia stretta.
«Mia sorella ha perso l'autobus e ha preso quello dopo il mio, tra poco arriva anche lei» comunica Faith ai padroni di casa.
«Anche Maggie mi ha scritto che sarà in ritardo» annuncia Alex.
«Mai una volta che siamo tutti in orario» si lamenta Noah.
Poco dopo arrivano, quasi contemporaneamente, Edith e George, quest'ultimo fornito di una bellissima rosa che regala ad Alex, venendo ricambiato con un bacio altrettanto bello.
«Io propongo di entrare mentre attendiamo» dice Noah, conducendo tutti all'interno della casa.
Si siedono tutti in salotto, attorno alla merenda che i gemelli hanno preparato per il loro piccolo incontro.
Ridono, scherzano, ma dopo pochi minuti sentono suonare al campanello. Maggie, con il fiatone e i capelli scompigliati, entra con un pacco di fogli in mano.
Interrompendo qualsiasi conversazione ci fosse prima del suo arrivo, dice: «Prima cosa, mi siete mancati da morire. Seconda cosa, in questo anno mi sono dilettata a scrivere qualcosa, non è ancora niente di preciso e di concluso, ma volevo portarvelo.»
Tutti i ragazzi guardano contemporaneamente la pila di fogli, vedono scritto "Intrecci di stelle".
«La nostra storia ha diritto di essere raccontata.»
Lei sorride, e tutti ricambiano.