Convincere Faith ed Andrew ad andare nel bosco quella sera fu più facile di quanto tutti loro si aspettassero. Edith convinse Faith dicendole che il bosco era solamente un punto d'incontro provvisorio per non far insospettire Jeff, poi sarebbero andati in una delle loro camere.
«Funzionerà?» domandò Edith a Grace, mentre si preparavano per andare l'una da Faith, l'altra da Andrew.
«Lo scopriremo» disse Grace prima di uscire per dirigersi verso la stanza dell'amico.
"Quindi: ora porto fuori Andrew, Noah dirà che deve finire di prepararsi e poi ci raggiunge, Edith recupera Faith e tutti gli altri sono già sul posto a preparare" fece mente locale Grace, prima di bussare.
Non appena vide il volto di Andrew sbucare dalla porta gli chiese: «Andiamo?»
Lui fece per uscire, poi si voltò esclamando: «Noah, tu non vieni?»
«Vi raggiungo subito, devo finire di prepararmi. Bisogna avere un certo decoro, sai.»
«Fa' come vuoi» sbuffò Andrew prima di chiudersi la porta alle spalle.
I due camminavano parlando del più e del meno ed Andrew non sospettava minimamente di ciò che i suoi amici avevano architettato a sua insaputa.
Poco prima di raggiungere il punto prestabilito, Grace si bloccò improvvisamente splancando gli occhi, per poi esclamare: «Mi sono dimenticata!»
«Di cosa?»
«Avevo promesso a Maggie che ci saremmo avviati insieme. Scusami ma corro da lei, tu vai avanti, gli altri saranno già lì» recitò Grace.
Prima che Andrew avesse anche solo il tempo di rispondere, Grace era già corsa via. Andrew decise di non seguirla, dato che ormai era praticamente arrivato e non voleva far aspettare gli altri.
Solo che, quando si trovò sul luogo d'incontro, rimase a bocca aperta davanti a ciò che vide: il piccolo spiazzo d'erba, sul quale erano posati due cuscini, era cosparso di numerosi cuori di carta ritagliata.
Era tutto bellissimo, sembrava magico; mancavano però tutti i suoi amici: Grace, Edith, Noah, Alex, Maggie o George... e, soprattutto, mancava Faith.
«Andrew» mormorò una voce alla sue spalle; lui si girò, trovandosi davanti la ragazza. La prima cosa che pensò è che fosse bellissima: i suoi capelli biondi erano raccolti in una treccia, la quale era delicatamente posata su una spalla, e i suoi occhi erano più blu che mai.
«Dove sono gli altri?» gli domandò lei.
«Non saprei» rispose Andrew, ma poi si guardò intorno: i cuori, il bosco, Faith... improvvisamente gli era tutto così chiaro.
«Ma non importa dove sono gli altri, l'importante è che ci sia tu» le disse avvicinandosi di un passo.
«Io sono felice ovunque ci sia tu.»
Un altro passo.
«E, anche se sei entrata da poco nella mia vita, non voglio che tu ne esca.»
Lo spazio che li separava era ormai ridotto.
«Meriti di stare accanto a qualcuno che ti renda felice, e quel qualcuno voglio essere io. Voglio farti vivere quel momento speciale che tanto desideravi e che ti hanno tolto.»
Andrew, con un ultimo passo, annullò la distanza tra di loro, appoggiando la mano sulla guancia di Faith e accarezzandola lievemente. La guardò negli occhi, cercando il suo consenso, che lei gli concesse annuendo lievemente.
«So che è presto per dirlo, ma ti amo, Faith Morgan» le sussurrò, prima di avvicinare le proprie labbra a quelle di lei.
Non fu impulsivo, anzi, catturò lentamente il calore della sua pelle e i movimenti del suo viso. Voleva godersi tutto di lei, voleva che quello fosse un momento che lei avrebbe ricordato come speciale. Andrew non voleva esagerare, quindi si staccò leggermente, ad una distanza tale che le permise di mormorare: «Anche io ti amo, Andrew Collins. È stato il momento più speciale della mia vita, lascia che ricambi il favore.»
Questa volta fu Faith a prendere il viso di Andrew tra le mani ed ad avvicinare le loro labbra, le quali combaciavano alla perfezione.
Faith assaporò la sensazione che quel contatto le dava e la fece sua, in modo da non dimenticarsela. Sempre continuando a baciarlo, fece scivolare la propria mano in quella di lui. Poco dopo, si staccarono e sussurrarono all'unisono "Ti amo", per poi scoppiare a ridere.
«Guarda» disse lei poi, alzando lo sguardo al cielo. Nonostante gli alberi coprissero buona parte della visuale, si potevano scorgere qua e là dei lievi bagliori: le stelle. Andrew le prese il viso tra le mani, voltandolo in modo tale da guardarla direttamente negli occhi.
«I tuoi occhi brillano più dell'intero universo» le sussurrò, ripetendo la frase della sera in cui si incontrarono.
«Adesso quello non significa più nulla» mormorò, prima di lasciarle un lieve bacio nel punto dove prima le teneva il volto con la mano.
I due si sedettero sui cuscini che i loro amici avevano posizionato appositamente per loro; Faith inclinò la testa in modo da poggiarla sul petto di lui, con le sue mani che le avvolgevano la vita, e rimasero lì a guardare le stelle. Faith guardava il cielo, Andrew gli occhi della persona al suo fianco.Mentre Andrew e Faith vivevano il loro momento perfetto, il resto del gruppo si era dato appuntamento ai tavoli sotto i portici, nel luogo dove avevano trascorso la serata la settimana precedente.
«Che ne dite se vado a vedere cosa combinano?» propose Grace, che in quel momento fremeva per l'impazienza di scoprire come sarebbe finita tra i suoi amici.
«Ti piacerebbe se ti spiassero mentre sei in bagno?» domandò Alex.
«Ehm... no, ma cosa c'entra?»
«Diciamo che è più o meno la stessa cosa» osservò lui ridendo.
«Detta in altre parole: è un momento privato, Grace» si unì George.
Finito questo scambio, tutti iniziarono a parlare di cose frivole e superficiali, mentre Edith stava seduta in disparte, con sguardo assorto.
«A cosa pensi?» le domandò Noah, avvicinandosi con passo leggero.
«E se non funziona?» domandò più a sé stessa che a lui.
«Funzionerà» rispose Noah. Aveva un tono deciso, schietto, ma rassicurante. Era una parola sola, ma riuscì a confortare Edith e a levarle di dosso un po' di paranoie. D'altronde, però, si trattava pur sempre di Noah, con lui non si poteva mai essere sicuri, perciò gli chiese, voltandosi nella sua direzione: «Tu dici?»
«Lo dico.» Il tono di Noah non lasciava dubbi, era sincero.
«Scusa, ma non eri convinto fino a poco fa che tutto questo fosse una stupidaggine?»
«Ci ho ripensato. Andrew e Faith si amano davvero» disse, per poi aggiungere: «Sono fortunati» prima di tornare dagli altri, lasciando Edith con ancora più dubbi di prima.
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Intrecci di stelle
Teen FictionSotto il cielo stellato della prima sera al Wilson Camp, Faith e Andrew si incontrano. Da lì tutto cambia, perché questa non è solo la storia di Faith e Andrew. Infatti, da quel semplice e casuale incontro, si creerà una serie di amicizie, molte nat...