Facendo 1+1...

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Ci inchinammo entrambi per scusarci ed uscimmo frettolosamente dall'edificio, dirigendoci verso casa di Jeongin.

"Allora...cosa vuoi ripetere?"
"Matematica?"
"Odi proprio scienze...non è così?"
"Nah! È che non capisco niente quando me la spiegano"
"Vuoi dire che non so spiegare?"
"No, voglio dire che mi distraggo troppo facilmente mentre parli"
"In camera tua cosa ti fa distrarre così facilmente? Ti faccio anche posare il cellulare..."
"Tu"
"Come?"
"Ci sei tu che mi distrai"
"Ahhh! Jeongin smettila!"

Aumentai il passo per non fargli notare il mio volto imbarazzo, cosa diamine gli prendeva oggi?! Aveva per caso scambiato il latte con il vino o per qualsiasi cosa bevesse?!

"Dai Yerin! Scherzavo! E aspettami!"

Ovvio che scherzava...Cosa potevo aspettarmi? Suvvia...dobbiamo essere realisti...non potevo di certo pretendere che fosse serio...Dopotutto aveva pur sempre tutta la scuola che gli andava dietro!

Arrivammo a casa sua, e come promesso, non c'era nessuno a parte noi.
"Vuoi studiare sul tavolo in cucina?"
"Come vuoi"
"Va bene, allora siediti, intanto prendo qualcosa da mangiare"
"Ok"

Ci dirigemmo entrambi in cucina, io spostando una sedia mi accomodai alla grande tavola che era solita ospitare sei persone mentre il ragazzo apriva il frigorifero alla ricerca di qualche snacks per fare merenda.
Poco dopo si accomodò al mio fianco poggiando alle spalle della sedia la giacca della sua divisa e sul piano una ciotola piena di fragole.

"Ti piacciono proprio le fragole eh? Ti stanno luccicando gli occhi" disse sorridendo, prendendo uno dei frutti tra le mani.
"Si! Sono il mio frutto preferito" copiai il gesto del ragazzo che avevo accanto, portandomi però la fragola alla bocca per mangiarla.
"Me lo ricorderò" mi rivolse un ultimo sorriso prima di aprire il quaderno di matematica.

Stavamo andando avanti con il programma, di conseguenza gli argomenti da spiegare a Jeongin diventavano sempre più complessi.
Eppure sembrava che il ragazzo mi stesse ascoltando, magari capiva ciò che stavo dicendo molto più facilmente di quanto mi aspettassi.

"Allora? Tutto chiaro?"
"Penso di si..."
"Vuoi provare a farne qualcuna?"
"Posso provarci..."
"Ok...vediamo..."

Scrutai nel libro per trovare un esercizio che non fosse troppo difficile, per la prima volta meglio iniziare con qualcosa di semplice.
Appena lo trovai, gli passai il libro cerchiando con la matita il numerino che indicava l'esercizio, lasciandogli poi il tempo di svolgerlo.

"Non mi esce Yerin..."
"Aspetta fammi vedere..." mi avvicinai a lui per controllare quali possibili errori avesse potuto commettere, dedussi fosse un problema di calcoli quindi, dopo averglielo fatto notare, gli dissi di rifarlo, concentrandosi però nel non ricompiere l'errore precedente.

"Non mi esce...ancora..."
"Hai sbagliato questi calcoli...fai attenzione, ti ho detto di non distrarti" cerchiai con una penna i risultati errati incitandolo a provarci un'altra volta.

Jeongin aveva una scrittura precisa ed ordinata, scriveva con delicatezza, quasi per non fare del male ad i fogli del quaderno.
I miei occhi seguivano ogni movimento che la sua mano compiva, perdendosi dietro l'inchiostro nero. Ad essere onesta, non prestavo molta attenzione a ciò che stava scrivendo, ero concentrata su quelle mani affusolate tanto ben fatte...ogni tanto però il mio sguardo percorreva le vene che sporgevano da esse, arrivando a quelle delle sue braccia, visibili grazie alle maniche leggermente tirate su della camicia della sua divisa scolastica.
Continuando il percorso, purtroppo coperto dal quel tessuto, arrivai al suo collo pallido su cui ricadevano alcuni capelli scuri: un contrasto perfetto.
Ormai arrivata lì non potevo fare a meno di terminare in bellezza.
Aveva un'espressione concentrata in viso...E diamine se era attraente!
Gli occhi leggermente socchiusi che esaminavano ciò che stava scrivendo, mentre le sue labbra rosee erano contratte in un'espressione corrucciata.
Quel ragazzo era per forza un angelo. Non c'erano altre possibili spiegazioni.
Tutti dicono che la perfezione non esiste, ma andiamo...lo dicono soltanto perché non l'hanno mai visto!
Non c'è un singolo particolare che non sia bello in lui, ogni suo lineamento combacia perfettamente con gli altri. E per fortuna che non sta sorridendo! Il mio povero cuore sarebbe davvero scoppiato da così tanta bellezza!

Penso di essermi distratta giusto un tantino...una mano del ragazzo adesso era immersa nei suoi capelli, quasi a tirarli per il nervosismo, mentre l'altra teneva ancora la penna con una presa saldissima, se avesse avuto dei polmoni, sarebbe sicuramente soffocata.
Improvvisamente le sue mani si distesero sul tavolo mentre lanciava la testa all'indietro, accompagnando il corpo a distendersi contro la sedia così liberando un sospiro di frustrazione.

"E che cazzo! Continua a non uscirmi!"
"Jeongin! Non dire queste parole!"
"Quali parole?"
"Quelle...parole..."
"Oh...già...dimenticavo che tu fossi una bambina, non puoi sentire certe cose"
"Non sono una bambina! Smettetela di dirlo!"
"Quando crescerai"
"Sono bella che cresciuta! E anche più di te!"
"Nah, sei ancora una bambina"

Iniziò a ridacchiare mente mi poggiava una mano sulla testa accarezzandomi dolcemente i capelli. Si mise a giocarci, attorcigliandoseli attorno alle dita, facendo attenzione a non tirarli troppo.
Vidi la sua espressione rilassarsi, mentre can la mano libera che aveva si poggiava al tavolo.
"Hai dei capelli bellissimi Yerin..." disse a bassa voce, come per non farsi sentire.

"Jeongin..."
"Dimmi"
"È da due giorni che...non mi tratti così...intendo...non che tu mi abbia trattata male...solo che...ecco...mi hai trattata...diversamente..."

Fermò il suo movimento, bloccando i suoi occhi nei miei per qualche secondo.
Soltanto in quel momento mi resi conto dell'attuale situazione e di come le mie guance avessero iniziato a prendere il colore dei frutti a poca distanza da noi.
Tuttavia non potevo distogliere lo sguardo dal suo! Chi lo avrebbe fatto? Li avete visti i suoi occhi? Esiste al mondo qualcosa di più bello? Forse soltanto il sorriso che mi rivolse poco dopo...

"Non lo so perché...sono i miei amici che mi rendono nervoso..."
"Ti rendono...nervoso?"
"Si...ecco...penso tu piaccia a qualcuno di loro...non vorrei ti stessero troppo vicino"
"Io non credo..."
"Io ne sono sicuro invece"
"Tralasciando la situazione improbabile...anche se fosse? Intendo...perché dovrebbe renderti nervoso?"

Mi guardò un po', per poi lasciare definitivamente i miei capelli e tornare con la testa sul suo quaderno.
"Non importa...mi spieghi come si fa questo esercizio?"

-Sweet as honey- {I.Nxreader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora