Resilienza o reticenza?

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Resilienza: Capacità di un materiale di assorbire un urto o un trauma senza rompersi.

Era tardo pomeriggio e mi trovavo a casa di Jeongin per le ripetizioni di scienze. Non andai a scuola quella mattina, finsi di non sentirmi bene.
La verità? Forse non volevo vedere Seungmin...eppure nonostante mi avesse rimproverato eccomi qui, seduta affianco al ragazzo che tanto disprezzava tentando di spiegargli un po' di chimica.

"Allora? Capito?"
"In realtà...no. Sei intelligente Yerin, dovresti sapere che il cervello umano non può stare attento per più di un quarto d'ora. O perlomeno il mio...Facciamo una pausa?"
"Come vuoi..."

Rimase a guardarmi per qualche secondo per poi assottigliare gli occhi avvicinandosi al mio viso.

"Che c'è?"
"Che cos'hai? Sei strana oggi...oh! Stai male? Diamine dimenticavo che non fossi venuta a scuola! Non dovevi venire se stavi male! Ti riaccompagno a casa andiamo! Aspetta prima chiedo se abbiamo delle medicine tu non muoverti e non sforzarti!"

Si alzò energicamente dal letto dirigendosi verso la porta appoggiando la mano alla maniglia, mi diressi di corsa verso di lui per fermarlo tirandogli leggermente il tessuto della maglietta.

"Ehi! Ti avevo detto di non muoverti!"
"Sto bene Jeongin! Davvero! Non sono venuta a scuola perché...mi sentivo un po' giù di morale. Ma può capitare"
"Giù di morale? È successo qualcosa?" Si avvicinò al mio viso abbassandosi con la schiena data la nostra differenza di altezza.
A quella vicinanza sentì il mio corpo riscaldarsi e il naso pizzicare, per la prima volta sentì il suo profumo di...vaniglia? Beh...quale profumo migliore per un ragazzo così dolce!

"Io...io- non preoccuparti! Non è successo niente"
Mi guardò per qualche secondo per poi aprire la porta e trascinarmi dal polso al difuori della stanza.
"Non serve parlarmene se non vuoi. Sai, mia madre dice sempre che non c'è cura migliore alla tristezza dei dolci! Perché non facciamo dei biscotti al cioccolato?"
La madre di Jeongin deve essere una donna fantastica e molto gentile, pensai subito che il carattere del ragazzo derivasse da lei seppure non la conoscessi.

"Toglieremmo del tempo allo studio, non serve...davvero"
"I buoni rapporti devono essere a doppia entrata Yerin, tu aiuti me ed è giusto che anch'io lo faccia. Gli amici si aiutano a vicenda no?"

Rimasi sorpresa dalla purezza del ragazzo: lui mi considerava una sua amica, qualcuno che valesse la pena far stare bene.
Sapevo che quel ragazzo fosse un angelo caduto dal cielo!

"Allora? Ti piacciono i biscotti al cioccolato o facciamo altro?"
"No no! Vanno benissimo...solo che...Jeongin...io non so cucinare affatto!"
Il ragazzo mi rivolse un dolce sorriso per poi accarezzarmi delicatamente la testa "E qual è il problema? Ti insegno io!"
Il cuore senza una motivazione precisa iniziò a battermi talmente forte che temetti potesse uscirmi dal petto, strinsi i pugni con così tanta forza dall'infilzarmi le unghie dentro le pelle.

"Hai caldo? Vuoi che accenda l'aria condizionata?"
"No no! Perché?"
"Hai le guance un po' rosse, credevo avessi caldo..."
"Perché non iniziamo a preparare i biscotti?" dissi dirigendomi verso il piano da cucina con nervosismo mentre le mani iniziavano a sudarmi leggermente.
"Si, hai ragione" accompagnò con una risatina.

Preparare dei semplici biscotti con le gocce di cioccolato fu la cosa più rilassante che io abbia fatto nell'ultimo periodo!
Nonostante i miei precedenti tentativi di cucinare qualsiasi cosa terminassero sempre col bruciare del forno o lo scoppiare di qualche fornello, con la guida di Jeongin (e buona parte del lavoro svolta da lui), fu così bello e facile che la mia mente si svuotò quasi del tutto.
Adesso stavamo pulendo la cucina dal piccolo disastro che avevamo combinato, aspettando che i biscotti si cuocessero nel forno.

-Sweet as honey- {I.Nxreader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora