Quel profumo al limone!

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Il suonare della campanella ci riportò alla realtà: quella sfilza immensa di numeri era finalmente terminata. Non fraintendetemi, amavo la matematica...solo che due ore di seguito erano un po' stancanti.

"Bene ragazzi, svolgete i compiti assegnati per esercitarvi e ricordate che questo venerdì ci sarà un test sugli ultimi argomenti trattati nell'anno precedente. Badate bene: è un compito molto importante, ma non per questo difficile! A venerdì"

"Arrivederci" ripetemmo tutti in coro all'uomo di mezza età che aveva appena varcato la porta.

"Un test! Proprio quello che ci voleva a due giorni dall'inizio dell'anno!" si lamentò il mio amico mentre accasciava la testa alle braccia, distendendosi sul banco.

"Aah! Non ti va mai bene niente Minnie, sei un brontolone!" gli scompigliai i capelli guadagnandomi un calcio alla gamba.
"Certo! Certo! Sei tu che ti fai andare bene tutto!"
"Come devo fare io con te!"

Mentre aspettavamo il prossimo suono della campanella decisi di assaggiare i dolcetti regalatomi dal ragazzo che avevo aiutato, e diamine se erano buoni!

"Che fai? Non condividi? Queste sono le tue buone maniere?"
"Non condivido con uno scorbutico che ha soltanto insultato il mio bel gesto"
"Non era insultare! Era solo essere preoccupato per te! Mi fraintendi sempre"
"Non mi hai risposto a nessun messaggio"
"Ero arrabbiato..."
"Lo hai ammesso"

Mi guardò male per qualche minuto per poi appropriarsi di uno dei pesciolini alla crema presenti in quella busta di carta.

"Ehi!"
"Allora? Che facciamo oggi?"
"Vuoi uscire?"
"Il tempo è ancora caldo, potremmo non fare sempre gli asociali"
"Beh...se per 'non fare sempre gli asociali' intendi uscire solo tu ed io, ci sto"
"Potresti vestirti anche mezza decente?"
"Che intendi dire? Io mi vesto sempre bene"
"Sarà...Ti passo a prendere io?"
"Con la tua macchina nuova? Non vedi l'ora di usarla eh"
"Non ne ho avuto ancora l'occasione, oggi la vedrai per la prima volta. Mia madre ha specificato che doveva essere perfettamente pulita per farti salire"
"Tua madre sa quanto la ami, vero?"
"Certo che lo sa, ti considera come una figlia ormai"

Terminate le lezioni, mi diressi al parcheggio per attendere mio fratello, dato il suo perenne ritardo passai il tempo con un giochino stupido al telefono appoggiata alla sua macchina.

"Yerin? Che ci fai qui? Non vai a casa?"

Alzai la testa dallo schermo e potei notare Jeongin con un espressione interrogativa affiancato da Minho, mio fratello e...Lee Felix!
Il solo scontrare dei miei occhi con il pallore del suo viso mi fece arrossire ed abbassare subito lo sguardo, dimenticando completamente la situazione in cui mi trovassi!
Per carità...ero a conoscenza del cervello di Jisung funzionante tramite un criceto che correva su una ruota...però speravo ricordasse di avere una sorella che doveva portare a casa con se! E ora cosa avrei potuto dire?

"Ho incontrato Yerin nei corridoi questa mattina e mi ha chiesto un passaggio per tornare a casa dato che suo fratello è malato, era così disperata che mi faceva tenerezza. Purtroppo ho dimenticato che la mia auto fosse dal meccanico e che sarei dovuto tornare a casa con Jisung... Scusami Yerin, ma penso che potremmo trovare un posto anche per te in questa macchina. No, scoiattolo?" salvati nuovamente al calcio d'angolo da Lee Minho signori: il (quasi) fidanzato di mio fratello. Non fosse già impegnato con lui lo sposerei! Quest'uomo mente con la stessa facilità con cui io faccio maratone di drama!

"Si, si... salite avanti...Minho mi ha detto che non abiti lontana da casa mia, no?"
"Lo ha detto anche a me..."

Mi misi in mezzo a Jeongin e Felix, mentre i due piccioncini sedevano avanti come una coppia di genitori sposati. Non avevo mai sentito le mie gote andare così tanto a fuoco! La macchina di mio fratello non era proprio enorme, la mia gamba era in continuo contatto con la sua e riuscivo a sentire il suo profumo di limone, ahh che buon odore! Stavo diventando pazza!
Con la coda dell'occhio l'osservavo, cercando di non farmi notare.
Guardava il paesaggio di fronte a lui, senza curarsi troppo di aggiungersi al discorso iniziato dagli altri passeggeri. Io, d'altro canto, non è che fossi proprio attenta: cercavo di imprimere nella mia mente i tratti delicati di quell'uomo che non mi aveva mai rivolto la parola, così da poterlo immaginare tenendo gli occhi chiusi, si, stavo davvero diventando pazza!

A risvegliarmi dal mio stato di trans fu l'accostarsi dell'auto di fronte all'abitazione dei tre ragazzi presenti.
Di fretta i due al mio fianco raccolsero le loro cose per poi scendere.
Prima di chiudere lo sportello, uno dei due si affacciò verso di me.

"Yerin, possiamo vederci domani pomeriggio per scienze? Se sei impegnata facciamo un altro giorno"
"Domani va benissimo, da te?"
"Se per te non è un disturbo venire in questa casa di pazzi"
"Affatto" gli risposi con un sorriso che mi fu ricambiato all'istante.
"Allora a domani" "A domani" dopo che mio fratello salutò i due ragazzi scesi dalla macchina, mise in moto e partì.

"Certo che non sapete proprio mentire. È la seconda volta che devo tirarvi fuori da situazioni scomode" fu Minho a parlare, era rimasto seduto, evidentemente avrebbe mangiato con noi.
"E sennò a che fare servi"
"Sei fortunato a chiamarti Han Jisung, o non saresti passato così facilmente"

"Perché devo fare sempre la terza in comodo..." bisbigliai tentando di non farmi sentire, ma così non fu.
"Quanto parli tu là dietro!" mi urlò mio fratello guardandomi male dallo specchio retrovisore.

Minho non rispose invece, ma potei giurare stesse ghignando.

-Sweet as honey- {I.Nxreader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora