È 01:00 di notte e non riesco a dormire per i pensieri che mi riempiono la testa , credo che stia per scoppiare, decido di andarmi a fare un giro fuori per scappare dai pensieri , così indossai la tuta una maglia e la felpa siccome fuori fa freschino e delle sneakers, scendo e silenziosamente chiudo e mi dirigo verso il lungo mare nella speranza che mi aiuti.
A quest'ora non c'è in giro anima viva, ci sono solo io e i miei demoni interiori, passano alcuni minuti e sento dei strani rumori dietro di me, mi giro ma non noto nessuno quindi proseguo per la mia strada, passano altri minuti e sento i rumori sentiti in precedenza, allungo il passo, ma i rumori continuavano, incomincio a correre butto lo sguardo indietro, la sagoma di un uomo compare nella mia visuale era Jacopo il mio ex, corro il più veloce possibile ma lui era sempre stato più veloce di me quindi mi raggiunge con facilità, mi sbatte contro il muro e mi blocca con le sue mani, Jacopo incomincia ad avvicinarsi con la testa io prova a spostarmi ma la prende e con violenza e la ferma per poi inclinarla attacca le sue labbra al mio collo fino a lasciarmi un succhiotto sul collo "basta ti prego" gli dico io ma mi ignora, fa combaciare le sue labbra alle mie nel mentre mette una gamba tra le mie "sei solo una puttana e farai quello che dico io" esordisce lui, sento i miei occhi gonfiarsi per via delle lacrime, lui lo nota " non ti è permesso piangere" mi dice prima di tirami un pugno in un occhio, mi piego in avanti dal dolore, ma le sue mani mi bloccano, mi prende la felpa e la lancia lontano per poi passare alla maglietta, una volta tolta quella mi sfila i pantaloni, sento le mie gambe tremare e il mio occhio pulsare, riunisce bruscamente le sue labbra alle mie per poi staccarsi, mentre una sua mano continua a bloccarmi con l'altra si slaccia i pantaloni e se li lascia scivolare giù, infila un dito nel mio intimo "t-ti prego no" provo a dire "faccio quello che mi pare con te è chiaro?" esaudisce lui, per poi spostarmela di lato per poi spingerci dentro il suo membro , scoppio a piangere non mi sento più le gambe e la testa incomincia a girare, le sue spinte aumentano sempre di più "t-ti preso basta mi fai male" provo a dire "stai zitta" risponde lui "che cosa stai facendo?" si sente con una voce maschile infondo al vicolo in cui ci trovavamo, Jacopo si stacca e scappa, le mie gambe cedono e mi lascio cadere per terra, sento dei passi veloci avvicinarsi a me prima di perdere completamente i sensi.Pov Charles
Sono le 01:30 di notte mi sveglio per andare a prendere un bicchiere d'acqua in cucina, apro la finestra e mi affaccio, in lontananza sento delle voci confuse, poco dopo una delle due voci si alza, poi silenzio e poi di nuovo, preso dal panico non sapendo se andare a controllare o no chiamo Carlos:
Chiamata tra Charles e Carlos
Carlos: pronto!
Charles: Carlos!
Carlos: dimmi! perché sei sveglio a quest'ora?
Charles: non ha importanza, ti ho chiamato perché sento delle voci nel vicolo poco distante da casa mia, non so cosa fare
Carlos: cosa hai intenzione di fare?
Charles: non lo so e se avessero bisogno di aiuto, non posso far finta di niente
Carlos: e se invece fossero pericolosi e ti attaccassero?
Charles: e se non fosse così ?
Carlos: Charles, torna a dormire
Charles: come faccio non posso ignorarlo
Carlos: ho capito aspettami che andiamo insieme
Charles: non c'è bisogno Carlos
Carlos: non ti lascio andare da solo e poi due è sempre meglio di unoFine chiamata!
Carlos è appena arrivato sotto casa mia e ci stiamo avviando per vedere cosa sta succedendo nel vicolo affianco, pian piano che ci avviciniamo sentiamo una voce femminile che chiedeva aiuto, poi silenzio poi una voce maschile che era più forte io e Carlos allunghiamo il passo, arriviamo all'inizio del vicolo e sporgiamo la testa per vedere cosa stava succedendo ma senza farci vedere, c'erano due persone una attaccata all'altra, sentiamo la ragazza la voce spezzata della ragazza, io mi faccio avanti, nel frattempo Carlos chiama la polizia "che cosa stai facendo!" urlo ed il ragazzo si gira e scappa mentre la ragazza cade per terra, mi metto a correre per raggiungerla mi avvicino e vedo che era solamente in intimo quindi mi tolgo la felpa che avevo addosso e mi abbasso per coprirla, quando mi avvicino al viso avevo l'impressione di conoscerla, gli sposto una ciocca di capelli che gli copriva il viso e dietro ad essa si scorge un occhio viola, "Hazel, Cazzo è Hazel" realizzo "Hazel, Hazel, cazzo rispondi" urlo nella speranza che mi sentisse, ma nulla non si muove la sollevo da terra e raggiungo Carlos che era ancora al telefono, "sembra aver perso i sensi la porto a casa mia" gli riferisce lui mi fa un cenno con la mano e ritorno a casa, poso Hazel sul divano e vado a prendere dei miei vestiti da mettergli addosso, suonano alla porta ed apro sapendo che è Carlos "sono riusciti a trovarlo?" gli chiedo appena entra " si sì l'hanno trovato adesso lo stanno portando in questura" risponde Carlos, tiro un sospiro di sollievo, "Lei come sta?" mi chiede Carlos "non saprei non risponde ha dei lividi su tutto il corpo e un occhio nero e nella caduta ha perso i sensi" dico, "credi che dobbiamo chiamare un'ambulanza?" Mi chiede Carlos "per sicurezza io la chiamerei" gli rispondo, "stai qua con lei io vado di la a chiamare l'ambulanza" dico e Carlos annuisce quindi io mi sposto in cucina.
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Esci dalla mia testa ||Charles Leclerc||
FanficHazel é una ragazza italiana con la passione di dipingere, vive a Monaco, ha problemi di autolesionismo, un passato complicato ed un brutto rapporto con i suoi genitori ma con dei fratelli che le vogliono molto bene. Hazel fa parte nell'aeronau...