Capitolo 50 - Maral Dress

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Il Maral Dress è l'unica boutique di vestiti da cerimonia di Ladby.

All'esterno ha tutto l'aspetto di una sala da tè inglese: una vetrina di legno bianca ha il monopolio della facciata. Un'insegna con le lettere dal carattere così elegante da essere quasi illeggibile si agita al vento, rilasciando nell'aria un insolito stridio.

«Ricordami di nuovo perchè siamo qui»  mormora Lucilla.

La ragazza è accanto a me, il suo capo è rivolto alla targa mossa dal vento e una smorfia contrariata campeggia sul suo viso.

È un freddo venerdì pomeriggio e mancano pochi giorni al festival di Samhain.

Mi volto a cercare il motivo per cui siamo qui e lo trovo all'interno del mio campo visivo. Evie Moss si trova a qualche metro da noi, piegata verso il finestrino della Volvo guidata da Laurence. I due parlano, o meglio la ragazza lo fa e come sempre in modo molto autoritario. L'uomo dall'altra parte si limita a sorridere e annuire con molta pazienza.

Li guardo in maniera diversa ora che il mio potere è cresciuto così tanto da permettermi di scoprire la verità: Gyles e Cora Moss, i genitori di Evie, sono spariti dentro Onis.

Evie li vuole raggiungere ed è questo il motivo che l'ha spinta a sigillare il patto con me. Guardo di sottecchi Lucilla Hans, chissà se è a conoscenza di questo particolare. Forse dovrei parlarle prima che il festival abbia inizio, dirle tutto quello che ho scoperto. Una parte di me però mi impone il silenzio. Ce l'ho ancora con lei per non essere stata sincera con me al cento per cento. Non riesco a fidarmi. 

«Evie dice che dobbiamo indossare degli abiti consoni ma non ho ben capito» farfuglio.

La ragazza emette un lungo sospiro. I capelli neri sono arruffati sulla fronte e le incorniciano il volto segnato dalla stanchezza.

«Turno lungo al Cigno Nero?» chiedo poi, adottando un tono di voce più pacato e spingendo piano le mie spalle verso le sue, così da riuscirle a sfiorare. Lucilla indossa un lungo cappotto nero che è in grado di coprire totalmente la divisa della Grand Chilton. Le braccia magre sono dietro la sua schiena, le dita delle mani incrociate le une con le altre.

«Non dormo molto bene» si giustifica lei, una smorfia seccata rende la sua voce ancora più misteriosa. La immagino piegata sui libri e sulle sue beute, alle tre del mattino, a cercare di aumentare le conoscenze.

La guardo e indugio un po', mentre un senso di colpa inizia a pungermi al centro del petto. Nonostante le omissioni e le mezze verità, Lucilla è sempre rimasta qui al mio fianco. Il rombo del motore cattura la mia attenzione, Laurence è partito a tutto gas ed è ormai alla fine del vicolo. Sparisce con una svolta alquanto imprudente e io mi chiedo quante volte abbia già percorso le vie ricoperte di ciottolato del centro di Ladby.

Evie cammina, ogni nuovo passo più energico dell'ultimo. Sulla sua uniforme indossa un mantello verde scuro che risalta ancora di più il rosso dei suoi boccoli. La ragazza ci supera e allunga un braccio verso la porta d'ingresso.

«Andiamo, non è rimasto molto tempo».

«Moss, io ho già un vestito per il Samhain» si oppone Lucilla. La guardo storcere il naso mentre osserva l'interno del negozio. Una nuvola di profumo dolciastro ci investe prima ancora di entrare.

«Ormai fai parte del comitato, devi adattarti ai nostri standard molto più elevati» le risponde Evie senza nemmeno guardarla. La sua attenzione è ormai catturata dai vestiti esposti lungo la stretta navata che conduce al bancone.

Io e Lucilla ci scambiamo una tacita occhiata in cui è racchiusa una sola promessa. Dobbiamo restare unite in momenti assurdi come questi, costi quel che costi.

Dark Academy - L'accademia oscuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora