Capitolo 56 - Io sarò qui

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Mentre sono in auto con Julian e Alina realizzo una cosa.

Stasera, per la prima volta, visiterò l'Accademia di notte. L'immagine dell'edificio avvolto dall'oscurità mi invade la mente. Questo forse è il primo ricordo del mio viaggio dentro Onis. Se ripenso alle emozioni che ho vissuto in quel momento, sento un groppo salirmi in gola. Cerco di non pensarci molto e di calmare questa sensazione fastidiosa.

Guardo le luci di Ladby scorrere e riflettersi nell'abitacolo in cui siamo. C'è uno strano silenzio, ma dalla faccia di Alina – che è seduta accanto a me – capisco come non stia più nella pelle. Tutti i suoi sforzi l'hanno portata qui. Non dev'essere stato facile convincere i suoi genitori a pagarle un viaggio così costoso, né a ottenere l'accesso alla vacanza studio dell'Accademia. Alina è fatta così. Rende facile e divertente qualsiasi cosa, anche la più improbabile.

Le sorrido di riflesso, sono davvero felice che sia qui. Allungo una mano per sfiorare la gonna in tulle, la sua presenza è la prova del fatto che la tenacia e il coraggio vincano spesso.

"Alina non sa niente del rituale, quindi?".

Il pensiero di Julian mi spegne il sorriso. I suoi occhi indugiano nei miei attraverso lo specchietto retrovisore e io scuoto la testa con un movimento rapido, quasi impercettibile.

"No".

Il ragazzo distoglie lo sguardo per dirigerlo sulla fila di mattoni rossi con cui sono costruite le case del quartiere residenziale di Anem, la zona adiacente alla Grand Chilton.

"Allora ci servirà un diversivo".

Il suo pensiero mi fa sentire in colpa, sono ancora in tempo per spiegarle tutto. Gli occhi indugiano sulla mia amica ancora per un po', come alla ricerca del momento giusto, anche se so che non arriverà mai.

"Qualcosa del genere" replico.

«Laurence fai in fretta» si raccomanda Julian ad alta voce, «Evie ha bisogno di noi».

I battiti del cuore aumentano quando comprendo il vero significato di queste parole. Sento gli occhi del ragazzo cercarmi ancora, ma io mi volto verso il finestrino. L'uomo al volante fa un lieve cenno del capo e dopo qualche secondo il rombo del motore arriva per segnalare l'inizio della manovra di accelerazione. Superiamo così un paio di auto dirette alla Grand Chilton. Il traffico aumenta di pari passo con la mia agitazione.

Il Samhain è qui.

È così vicino da poterlo cogliere in ogni dettaglio attorno a me. È nella scia di vento e foglie che si solleva al nostro passaggio, nell'andatura incerta ed elettrizzata dei passanti ai lati della strada, nelle lanterne di luce calda appese ai rami degli alberi, nelle decorazioni d'edera e fiori secchi che avvolgo i tronchi secolari.

Il parcheggio dell'Accademia è quasi pieno. Julian abbandona il suo posto accanto a Laurence prima di tutti e in un movimento tanto agile quanto galante raggiunge Alina per aiutarla a scendere dall'auto. Laurence fa lo stesso con me, più per dovere che per reale interesse.

L'aria è carica di tensione. Sento la mia amica ridere di gusto. Con una mano stringe quella di Julian e con l'altra si copre la bocca. Le labbra del ragazzo sono vicine all'orecchio e le sussurrano qualcosa capace di scioglierla ancora di più. È una di quelle scene che sembrano svolgersi al rallentatore. Alina si volta verso l'entrata dell'Accademia, il viso ancora disteso dalle parole di Julian. Nei suoi occhi guardo esplodere la bellezza. La Grand Chilton nella notte del Samhain è uno spettacolo raro. Una miriade di candele bianche ci accoglie con una luce soffusa e docile, che lambisce le antiche pietre delle pareti e le rende più dolci. Meno austere, forse. Il bianco della cera si scontra con la decadenza e i toni scuri delle decorazioni: edera verde mischiata a rose rosso scuro, zucche di varie forme e colori, tavoli con drappi rossi e tortora sui quali s'intravedono montagne di calici di cristallo e candelabri di diverse altezze. Amuleti in argento e gemme colorate sono appesi ai rami degli alberi e oscillano al passaggio dell'aria. Soffia un blando vento, stasera. L'allestimento è quasi tutto in giardino e culmina con il palco, proprio davanti l'entrata principale dell'Accademia. Le luci sono puntate e la macchina del fumo è già in azione: è qui che a breve si esibiranno i Silent Throne. La maggior parte degli studenti è radunata attorno al piano di legno semicircolare, in attesa.

Dark Academy - L'accademia oscuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora