Capitolo 48 - Adam Black

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«Che cosa significa tutto questo?».

La mia voce è piena di confusione. Ricordo bene la stanza in cui ci troviamo, è dove ho incontrato Elliot la notte dopo l'incidente in biblioteca. Il mobilio è lo stesso, così come il colore di cui sono dipinte le pareti.

L'unica differenza è il ragazzo seduto sul letto davanti a noi. Il suo sguardo spento si muove lento, passando dal fratello a me. È confuso anche lui, ma non è agitato come me.

Elliot Black fa un passo in avanti, dandomi le spalle. So che lo fa per evitare il mio sguardo. Davvero il mio potere è cresciuto così tanto? Forse sono solo molto più abile nel controllo.

«Non abbassare mai la guardia, non credere di essere più forte di lei. Onis sarà sempre in grado di annientarti».

Il monito di Elliot è la risposta ai miei pensieri. Nelle pieghe della sua voce si schiude una tristezza cupa. Il ragazzo solleva il capo verso il fratello e in questo momento intravedo la sua volontà a cercare le parole giuste. Fa fatica a trovarle, lo percepisco dalla durezza della sua espressione che riesco a intravedere di sfuggita e dalla reazione del fratello, su cui ora concentro tutta la mia attenzione. Adam si accascia sui cuscini posti dietro la sua schiena, lo sguardo intriso di una malinconica impotenza.

«Nessuno di noi è al sicuro. Questo non lo sapevo, quando Leonard Hans mi parlò per la prima volta di Onis».

La pausa che Elliot compie aiuta la mia mente a ricostruire l'immagine del fratello di Lucilla. Il ricordo del suo sorriso gentile si scontra con il tono di voce duro del ragazzo accanto a me.

«Mio padre e suo padre avevano fatto parte di Omega quando erano adolescenti come noi. Seppur di fazioni opposte, erano molto amici. Studiavano insieme un modo per combinare i poteri Shizen e Shinri. Ma il potere Shinri di mio padre crebbe sempre di più, attirando l'attenzione del capo di Omega, Gyles Moss. Quando mio padre capì il suo piano, fu troppo tardi. Durante il festival di Samhain del 1985 la frattura ebbe luogo. Onis nacque come reazione naturale a quel tentativo folle di sciogliere tutte le redini del potere Shinri. Alcuni studenti persero la vita, incapaci di resistere all'onda d'urto. Fu una tragedia. Mio padre perse la ragazza che amava e da allora non fu più lo stesso. Sposò nostra madre diversi anni dopo, ma non l'amò mai davvero. Chiuse tutti i ponti con la famiglia Hans e con i Moss. Non ha mai avuto il coraggio di lasciare Ladby. La famiglia Black vive qui da troppe generazioni e pensare di abbandonare questa terra l'ha sempre devastato. Eppure forse, così facendo ci avrebbe salvato tutti».

Passano alcuni istanti di silenzio puro. L'assenza di suoni è così innaturale da darmi i brividi. Oppure è tutta la storia che Elliot mi sta raccontando a farmi sentire così. È come se un quadro enorme e dai toni inquietanti prendesse vita davanti a me, togliendomi il fiato sempre di più.

«Perché tuo fratello è qui?» chiedo con un filo di voce, approfittando della pausa che Elliot continua a fare. Parlare del motivo che ha relegato il ragazzo in questa dimensione sembra turbarlo ancora di più.

Elliot Black mi guarda per la prima volta lanciandomi un'occhiata difficile da decifrare. Ci sono troppe emozioni contrastanti che traboccano dalle sue iridi scure.

"Due anni fa la diagnosi di leucemia arrivò come un fulmine a ciel sereno. Mio padre e mia madre erano increduli, ma era davvero così: Adam avrebbe avuto solo un anno di vita o poco più".

Il ragazzo parla piano e lo fa nella mia mente. Forse teme che il fratello possa sentirci.

"Fu l'inizio della fine. I nostri genitori spesero tutti i risparmi per trovare una cura efficace. Mi chiesero di fargli da donatore, ma i risultati dei test furono una delusione bruciante: il mio midollo osseo non era compatibile con il suo".

Dark Academy - L'accademia oscuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora