Capitolo 52 - Il Cigno Nero

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È sempre strano tornare qui al lago.

Siamo sedute al tavolo di legno proprio sotto la finestra rivolta alla lunga distesa di acqua azzurra. Il pub è più affollato del solito e i clienti abituali, per lo più gente del posto, ci lanciano occhiate curiose mentre difendono il loro posto d'onore al bancone in legno.

«Si chiama Lago delle tre miglia perché è lungo esattamente tre miglia?».

La domanda di Alina fa scoppiare Lucilla in una risata liberatoria, mentre si siede di fronte a noi e allunga due tazze di tè nero nella nostra direzione. Evie, seduta al suo fianco, alza un sopracciglio. Sembra a disagio qui, forse non pensava che sarebbe finita al Cigno Nero. Il quartiere di Greenway Road è molto diverso dalla ricca Roundhaye.

«Se avessi una sterlina per tutte le volte in cui mi hanno fatto questa domanda, sarei ricca sfondata».

Alina beve un avido sorso di tè che le scotta la lingua. Ripone in fretta la tazza sul tavolo e si guarda intorno con forzata nonchalance. Non so come fa, ma riesce sempre a mettermi di buon umore. Non riesco ancora a capacitarmi che sia qui, accanto a me e a così poco tempo dal Samhain.

«Allora, quanti giorni ti fermerai qui?».

È la prima domanda che Evie le rivolge.

Deglutisco. Forse anche lei ha pensato la stessa cosa.

«Dieci giorni» replica entusiasta la mia migliore amica.

Evie e Lucilla s'incupiscono: entrambe mi guardano a lungo senza dire nulla e la cosa mi mette decisamente a disagio.

Alina passa i suoi lungi capelli ricci su una spalla, anche la sua postura è cambiata.

«C'è - c'è qualcosa che non va?» chiede.

«No!».

Io e Lucilla rispondiamo all'unisono. I suoi occhi indugiano a lungo nei miei, alla ricerca disperata di una qualche scusa in grado di camuffare la nostra reazione.

«Sono solo tristi perché per altri sette giorni saranno schiavizzate dalla sottoscritta e non potranno passare del tempo con te» s'intromette Evie, il suo tono è sia austero che sarcastico, potrebbe convincere chiunque.

«Il Samhain si avvicina e io sono la responsabile del festival».

«Perché credete che abbia scelto proprio questo periodo per viaggiare fin qui? Anzi, ecco... voglio aiutarvi».

Il silenzio nel quale crollano le parole di Alina sembra una voragine. Come faremo a prepararci al rituale tenendole nascosta la verità sul mio potere?

«Tutto bene, bellezze?».

La voce profonda di Leonard Hans arriva proprio al momento giusto. La barba è cresciuta dall'ultima volta che l'ho visto e la sua pelle, al contrario della sorella, ha una tonalità più scura che si bilancia perfettamente con il nero dei tatuaggi sulle braccia.

«Vattene, Leo, non vedi che siamo impegnate?».

Le guance di Lucilla si colorano di rosso, mentre gli occhi di suo fratello si spostano sulle molteplici borse ai piedi del tavolo.

«Avete fatto compere?».

«Sono i nostri abiti per il Samhain» spiega Evie, attirando così la sua attenzione.

Leonard la studia con rinnovata curiosità. D'altronde è impossibile non notare la sua fredda riluttanza.

«Ah già, il Samhain. Quest'anno suoneremo al festival» mormora in tono asciutto.

Dark Academy - L'accademia oscuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora