«Come sei diventata una Shizen?».
La domanda nasce spontanea e nonostante Lucilla mi abbia più volte ricordato di essere più attenta a chi potrebbe essere in ascolto, sono troppo curiosa.
«Mio padre è stato per anni a capo di Omega, la confraternita della Grand Chilton» mi spiega a bassa voce.
«È lì che le due fazioni sono nate?» chiedo, usando lo stesso tono.
Lucilla annuisce lentamente.
Non capisco perché ci sia bisogno di parlare a bassa voce, siamo ormai da sole qui al Cigno Nero.
«Pensi che qualcuno possa essere in ascolto?» chiedo.
Questa volta quello che esce dalla mie labbra è un sussurro così debole che mi sorprendo del fatto che la ragazza seduta accanto a me sia stata in grado di cogliere. I suoi occhi magnetici seguono il movimento delle mie labbra.
«Tu dovresti saperlo meglio di me» commenta, guardandomi di sottecchi.
A pensarci bene, è davvero così. Dovrei essere in grado di avvertire la presenza di un altro Shinri nei dintorni, capace di ascoltare i miei pensieri contro la mia volontà. Il braccio inizierebbe a bruciare in presenza di Elliot. Per Julian è diverso. Non ho mai capito come il suo e il mio potere funzionino insieme, ma forse con un po' di attenzione sarei in grado di avvertire la sua decisione di ascoltare i miei pensieri.
Annuisco, chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo.
«Posso assicurarti che siamo da sole».
«Mmh» mormora Lucilla, poco convinta, «a giudicare dal controllo che hai avuto con Evie, non ne sarei così sicura».
La sua voce addolcisce un po' la durezza di questa osservazione. Anche se mi fa male ammetterlo, non sono in grado di avere il completo controllo sul mio potere.
Sono sua vittima, come quel giorno in biblioteca.
Faccio una smorfia per scacciare via quel pensiero.
«Da quanto tempo sei una Shizen?» chiedo.
Anche per lei dev'essere stato difficile all'inizio e con questa domanda voglio cercare di scoprirlo.
«Da circa un anno. È stata una decisione di mio fratello più che di mio padre» mi dice.
Lucilla sembra restia a dirmi tutto. Una parte di lei vorrebbe aprirsi, ma qualcosa la frena dal farlo del tutto.
«Posso chiederti come mai?».
Le spalle della ragazza si irrigidiscono. Non dev'essere facile parlare di questo.
«Leonard ha pensato che fosse la cosa giusta, così che... se fosse successo qualcosa di irreparabile, sarei stata in grado di difendermi» mi spiega parlando lentamente, calibrando ogni parola.
«Difenderti da cosa?».
Mi rendo conto di essere diventata davvero insistente con le domande, ma devo sapere. Un brivido si sprigiona alla base della nuca e percorre tutta la mia schiena, come in una sorta di avvertimento che il mio stesso potere mi sta inviando. Sei sicura di volerlo sapere?
So che farà male ma devo capire l'entità del problema in cui sono finita.
Lucilla muove su e giù il tallone sinistro. Lo stivaletto in cuoio marrone che indossa sbatte così ripetutamente sulle assi in legno del pub, su cui si notano diverse macchie e rigature causate proprio dai vecchi sgabelli su cui siamo sedute.
«Omega è nata all'interno della Grand Chilton. La confraternita era composta dai migliori studenti della scuola. Mio padre è sempre stato il primo in chimica e botanica».
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Dark Academy - L'accademia oscura
ParanormalI sogni hanno la capacità di mostrare la parte più profonda e celata dell'essere. Nella dimensione onirica le nostre difese psichiche cedono, e scopriamo una parte di noi stessi che ignoriamo. Ma cosa succede se quel mondo astratto si dimostra più c...