«Per creare una relazione binaria dovrete tenervi per mano».
Lucilla Hans solleva il mio braccio ferito e quello di Evie. Tutte e tre siamo davanti l'altare allestito per il rituale.
Afferro la mano di Evie per la prima volta: è gelida e trema. La sua pelle è ancora più chiara della mia e illuminata dalla luna sembra brillare di luce propria.
«Anch'io avrò una ferita come quella?» chiede senza riuscire a trattenere una smorfia.
La vista del sangue deve farle parecchia impressione. Interrompo il contatto, in imbarazzo, per pulirmi il braccio strofinandolo contro il velluto del vestito.
Lucilla scuote la testa e con un gesto leggiadro passa la sua mano sul braciere: di colpo la fiamma al suo interno prende di nuovo forza e si solleva fino quasi a sfiorarla.
«No, il rituale va fatto proprio per evitare un incidente del genere».
Gli occhi della ragazza si spostano su Elliot. In poco tempo ha già intuito come io mi sia procurata la ferita. Quella notte non avremmo dovuto incontrarci. Ma come è stato possibile?
«Spiegati meglio» la incita Julian, per poi lanciare un'occhiata velenosa al ragazzo accanto.
«Uno Shinri che passa troppo tempo dentro Onis diventa sempre più carico di un'energia in eccesso, che non trova mai via d'uscita e che a lungo andare potrebbe intrappolarlo al suo interno. Questo potere può essere canalizzato durante un rituale, per esempio. Ma se ciò non succede, allora accade proprio questo».
Lucilla indica il mio braccio, anche se ormai la ferita ha conquistato buona parte del petto, oltre che il collo e la schiena. È un mosaico rosso che brucia e che ora pulsa e sanguina, lasciandomi senza fiato.
«Demone schifoso».
Julian si spinge verso di lui, la sua fronte cosparsa di boccoli biondi è premuta contro quella di Elliot. Gli afferra la maschera bianca, strappandogliela dal volto. Il ragazzo ha gli occhi completamente neri e le occhiaie violacee segnate da alcune venature rosse; le palpebre danno l'impressione di poter sanguinare da un momento all'altro. Freme anche lui, tenendogli testa, ma non attacca.
«Smettetela» Evie si stacca da me e corre verso di loro per cercare di dividerli, senza riuscirci.
Lascialo andare o te ne pentirai.
Sollevo la mano e la punto contro di lui. Il cuore sembra esplodermi mentre lascio che l'eccesso di potere lo colpisca. Mi concentro sulla sensazione di dolore che voglio infliggergli e lascio che il potere abbandoni la ferita.
Il mio attacco mentale lo fa sussultare. Julian strizza gli occhi adirato, lotta con tutte le sue forze contro il mio potere ma poi cede. Si allontana, portandosi entrambe le mani alle tempie.
Le sue iridi ambrate mi colpiscono con veemenza quando si solleva per la prima volta.
Perché l'hai fatto?
Senza accorgermene le lacrime solcano le mie guance. Abbasso la mano che gli ho puntato contro, sentendomi sporca. Sbagliata.
Mi dispiace, Julian.
Il senso di colpa è un macigno e so che non riuscirò mai a liberarmi del ricordo del suo sguardo.
«Andiamo, non c'è più tempo, il concerto finirà a breve» Lucilla riprende a parlare con voce piatta. Mi servono un paio di secondi per realizzare che cosa intenda davvero: Leonard sa del rituale e verrà qui a cercarci.
Cammino verso di lei, che è rimasta ferma dietro l'altare. La fiamma è ancora viva e quando sono a un palmo di distanza dal suo volto, il fuoco divampa ancora. La scruto nei suoi occhi rossi a causa del pianto. Non ho mai capito nulla di quello che le passava per la mente. Non ho mai sospettato di niente tutte le volte in cui spariva per ore. Ho deciso di crederle, di fidarmi almeno di lei. Ma mi sbagliavo.
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Dark Academy - L'accademia oscura
خارق للطبيعةI sogni hanno la capacità di mostrare la parte più profonda e celata dell'essere. Nella dimensione onirica le nostre difese psichiche cedono, e scopriamo una parte di noi stessi che ignoriamo. Ma cosa succede se quel mondo astratto si dimostra più c...