Sogni confusi si addensano nella mente.
Il volto di Leonard Hans continua a tornarmi in un loop incontrollabile mentre cerco di risolvere l'enigma.
È uno Shizen che sa tanto anche degli Shinri. È uno Shizen, come Lucilla, ma ha insegnato a Elliot il rituale per salvare Adam, bloccandolo per sempre dentro Onis.
Tutto questo non torna.
Sento la ferita al braccio pizzicare.
È un invito, avverto il potere che mi esorta a lasciarmi andare, a permettere che il caos entri dentro di me.
Apro gli occhi, Alina è accanto a me, ma la fioca luce della lampada sul comodino illumina il suo volto a intermittenza rapida. Ancora una volta i nostri poteri sovraccaricano i circuiti elettrici della casa. Richiudo gli occhi, decisa. Non ho paura del viaggio, né di quello che mi lascio dietro.
Voglio solo raggiungerlo.
«Manca poco».
Il suo sussurro è come ossigeno.
Elliot è accanto a me, il volto è così vicino al mio che il suo mento sfiora la mia clavicola. Non ho bisogno di guardarmi intorno, so che siamo nel suo posto più sicuro, la cantina di villa Black. Inspiro l'aria con forza in cerca di un odore che non arriverà mai.
«Leonard è in qualche modo responsabile» dico poi.
«Che cosa te lo fa pensare?».
«Non lo so, è molto difficile per uno Shizen raggiungere Onis, eppure è stato lui a parlarti del rituale».
Elliot ascolta le mie parole con la fronte aggrottata.
«Leonard è uno Shizen, appunto non potrebbe mai farcela qui».
«Ne sei così sicuro?».
Alzo un sopracciglio, sono in attesa. Abbasso le mie difese, lascio che Elliot ascolti i miei pensieri, voglio che si fidi di me.
«Come faceva a conoscere il rituale per salvare Adam?».
La mia domanda lo sorprende; sbatte le palpebre più volte, sembra la prima volta che qualcuno lo pone davanti questa prospettiva.
«Ci hai mai pensato?» continuo, ora il mio tono di voce è più pacato.
«La famiglia Hans e la mia si conoscono da generazioni, da prima ancora che nascesse Onis. Gli Hans sono grandi conoscitori di Omega e degli antichi rituali, sono loro che li hanno studiati per anni».
«E questo ti è bastato?» insisto.
«Leonard sapeva della condizione di mio fratello, è stato proprio mio padre a parlargliene. È per questo che è venuto a cercarmi, è così che io, ecco...»
Elliot si passa una mano fra i capelli. Le leggere onde castane seguono eleganti il movimento, per poi ricadere sulla sua fronte corrugata. È perso in un pensiero che sembra tormentarlo parecchio.
Lasciami entrare, mormoro nella sua testa.
Elliot solleva gli occhi per colpirmi con una delle sue occhiate più indecifrabili. Qualcosa nelle mie parole l'ha spaventato molto. Forse è solo l'eventualità che il mio potere sia cresciuto così tanto da lasciarlo nudo e senza controllo, con i suoi pensieri alla mia portata.
«Fidati di me» mormoro, sollevando una mano verso di lui.
Il ragazzo guarda la mia ferita per quello che sembra un tempo infinito. Le sopracciglia si piegano in un'espressione ansiosa, anche il respiro è aumentato. Le sue difese sono al massimo e al contempo vuole lottare contro di esse. La palpebra del suo occhio sinistro trema appena. Abbatto le distanze nel giro di un passo e sollevo la mano per accarezzarlo. Lui mi lascia fare, ma la linea delle sue labbra si irrigidisce.
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Dark Academy - L'accademia oscura
ParanormalI sogni hanno la capacità di mostrare la parte più profonda e celata dell'essere. Nella dimensione onirica le nostre difese psichiche cedono, e scopriamo una parte di noi stessi che ignoriamo. Ma cosa succede se quel mondo astratto si dimostra più c...