PROLOGO

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Simon entrò nella stanza. Se volevano dirgli anche solo la metà di quello che si aspettava sapeva già che non ne sarebbe uscito vivo. Lo avevano convocato lì per un motivo preciso, lo sapeva.
"La situazione è grave" si sentì dire da un ragazzo sulla ventina. Gli venne da ridere al pensiero che un simile bambino potesse essere già diventato manager e che avesse avuto il coraggio di dire a lui, Simon Cowell, ciò che bisognava ritenere grave.
In realtà sapeva bene che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Non voleva sentire ragioni perché sapeva già che non era vera nessuna delle voci messe in giro. Si era preparato e nessun ventenne avrebbe mai potuto metterlo in dubbio.
"Servirebbe un miracolo" disse un altro manager. Sembrava ancora più piccolo del collega e dal suo imbarazzo era evidente che era il suo primo vero contatto con il mondo del business. Guardò Simon con occhi impauriti e pieni di ammirazione. Simon scosse la testa ancora poco convinto. Continuò a credere che non era così, che si potesse ancora salvare tutto. Il più piccolo dei manager lo scrutò attentamente, tenendo ben presente nella sua mente ogni sua mossa ed espressione. Non volevano farlo arrabbiare come Simon invece avrebbe desiderato tanto.
"Le loro fan possono tutto" disse duro. Non potevano contrastargli una simile affermazione. Ne era sicuro, perché aveva visto lui stesso, in prima persona, la loro potenza. Aveva visto come erano aumentate, sempre più, e come avevano fatto di tutto pur di continuare a seguirli. Credeva nelle fan ed era sicuro che loro non avrebbero mai lasciato che gli One Direction fallissero.
"Non tutto questo. La situazione è grave, permettimi, anzi, di dire che è gravissima. Dopo che Zayn ha lasciato la band molte fans si sono suicidate ed ancor di più hanno deciso di non supportare più i ragazzi. La loro fama scende, diventa malfamazione. Non possiamo permetterlo, non abbiamo più il controllo della situazione" gli ribatté l'altro manager. Aveva imparato il discorso a memoria e sicuramente non vedeva l'ora di snocciolare tutti i restanti dati che aveva imparato ma Simon non glielo permise.
"Riprendetelo!" rispose brusco.
"È impossibile..." rispose il manager ventiduenne ma Simon non lo fece finire ed interruppe anche il mamager più piccolo, che sembrava voler dire qualcosa.
"Non ditemi che è impossibile, perché è già successo in passato! Credete che non sappia chi abbia messo in giro la voce dei Larry? La Modest!, ovvio! E voi non sapete risolvere questo piccolo problemino?" i due non risposero e lo fecero infuriare ancora di più. Il problema era che non sapevano che dire, si sentivano come quando venivano rimproverati da un genitore. Simon, d'altronde, ne aveva sempre avuto tutti gli aspetti.
"Ma non posso parlare con qualcun'altro, magari più competente? È insulso che mi si faccia parlare con dei ragazzini di cose così serie!" ora Simon era davvero arrabbiato ed i due manager non lo volevano arrabbiato.
"Siamo i più competenti dell'ufficio" rispose il più piccolo. Era mortificato ed avrebbe detto tutto quello che Simon avrebbe voluto sentirsi dire solo per assecondarlo.
"Allora sapreste darmi una soluzione!" li rimproveró.
"Ci sono due alternative" dichiarò sempre il piccolo. Gli tremava la voce, perché sapeva che c'era solo un alternativa: abbandonare tutto. Era quello che avevano deciso già prima di convocare l'inventore degli One Direction. Invece il comportamento di Simon lo aveva portato ad improvvisare.
Simon se ne stava già andando così fu costretto a girarsi verso il piccolo manager.
"Dimmi solo quella buona" non voleva perdere altro tempo.
Così il manager prese un lungo respiro, evitando accuratamente di guardare il collega. Era la sua grande occasione: se l'idea sarebbe stata approvata ed avesse funzionato, avrebbe dimostrato il suo grande talento ed avrebbe fatto carriera più velocemente di quanto stava già facendo. Se avesse fallito, si sarebbe ritrovato senza lavoro.
Il suo collega, il manager ventiduenne, lo spronó a parlare. Avrebbe goduto nel vedere il suo compagno fallire così.
Il piccolo allora si fece coraggio ed invitò tutti a sedersi, perché sospettava sarebbero rimasti a parlare per molto tempo. Iniziò a spiegare il programma, sperando che lo sguardo di Simon fosse acceso dall'eccitazione e non dall'orrore.
Eccomi con una nuova storia!
Ormai credo mi conoscete bene, ahahhaha!
Ho iniziato a scrivere qualche capitolo ma solo dopo potremmo vedere come andrà avanti la storia!
Intanto oggi mi godrò una giornata di mare...
Fatevi sentire, anche se dal prologo non si capisce niente.
Baci Baci
werenotcool

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